La roba! La roba!
Come se fosse una mala omissione dei peccati
s'è appiccicata dietro le natiche della misura.
Ha oltrepassato le porte
la roba
i nasi
la roba
le proprietà
mie e tue
nostre e vostre
s'è sempre detta bona
o bella (la roba)
la signora Riccarella se l'è messa intro 'e cosc!
L' arrotino canta il suo lavorotrovato
accanto alla porta della vecchiarella
che ha preso la pillola della mattina alle 5. Puntuale.
La bionda con la messa in piegashatush
si gira l'anello sacro intorno al dito
le gambe intrecciate come una mozzarella di bufala delle più lattiginose.
Quanta roba straborda
perfino l'odore di amido delle lenzuola
bianche, appese di domenicamessa:
Santissima roba tra le vie!
Pulita fuori e sporca dentro (la roba)
arringata dalla bocca del parroco
per la stessa vecchietta. Quella delle 5.
E buonanotte ai sognatori
che tutto hanno, che tutto l'anno
tutt'hanno meno che la roba.
Alessia D’Errigo
Nessun commento:
Posta un commento