Rigirando
in pensieri molesti
che tengono desti
ricordi funesti
Calpesti
Senza misericordia
tra mille dissesti
con lesti discorsi
e con futili gesti
rendendo manifesti
i tuoi timori.
Sono solo pretesti
per lacerare le vesti.
Questo lo attesti
nel distruggere testi
di versi modesti
che spesso contesti.
Lo so: tu detesti
quel che dicesti
a suo tempo.
Resti lontano
eppur vorresti
far quel che facesti
quand’eri vicino
a questi miei occhi
che ancora faresti
brillare di sogni.
Ma più non ti presti
ai volti mesti
di lacrime pesti
e di cuori onesti
non ne vuoi
più sapere e protesti
come fossero cesti
di frutti indigesti.
Danila Oppio
Inedita
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