Questa è una spassosa versione de IL LONFO, una poesia metasemantica di Fosco Maraini, che altro non è se non il padre della nostra Dacia Maraini. Il simpatico papà è un uomo di spettacolo, Maddy, la sua piccola di soli 3 anni.
Foligno, Maddy, a tre anni star del web recitando insieme al papà Il prestigiatore folignate Andrea Paris come Gigi Proietti, idolo dei social con "Il Lonfo". Presto una tournée internazionale con star mondiali
FOLIGNO – Si chiama Maddy, ha appena tre anni, ed è diventata l’idolo del web recitando“Il Lonfo”, celebre poesia di metasemantica di Fosco Maraini, insieme al papà, il prestigiatore folignate Andrea Paris (nella foto tratta dal video YouTube). Il video della singolare performance è stato postato sul profilo Facebook dell’artista, dove ha fatto subito il pieno di “mi piace” e oltre 5,3 milioni di visualizzazioni. Poi è stato pubblicato su YouTube, dove ha sbancato. Roba da fa concorrenza a Gigi Proietti, che con “Il Lonfo” si cimentò qualche anno fa. E così Maddy, diminutivo di Maddalena, è diventata una piccola, tenera star della rete. La sua interpretazione della stramba poesia di Maraini, un testo privo di senso reinterpretato in maniera inconsapevolmente geniale, fa davvero sorridere e, come ha detto qualcuno sui social, mette così tanto di buon umore che non si riesce a smettere di vederlo. Del resto Maddy è figlia d’arte, il papà Andrea è un apprezzato prestigiatore, illusionista e mentalista, anzi un prestigi-attore come lui ama definirsi, che da Foligno ha conquistato palcoscenici italiani e internazionali, con i suoi divertenti spettacoli fra magia e simpatia. L’ultima grande performance è stata al Carnevale di Venezia, di fronte a 50mila persone, in piazza San Marco, dove per la prima volta ha recitato “Il Lonfo”, conquistando il pubblico, come il grande Gigi Proietti. Compresa la sua Maddy, che a casa, sentendo il papà declamare “Il Lonfo” e sfogliando alcuni giornali che parlavano di lui, ha chiesto: “Papà, che cos’è ‘Il Lonfo’, me lo insegni?”. E così il prestigi-attore si è messo sul letto e ha iniziato a recitare insieme alla figlia, riprendendo tutto. “E’ stato un esperimento divertente – racconta Andrea Paris – e così ho deciso di pubblicarlo, con un successo inaspettato. Anche Maddy, rivedendolo, ride come una pazza e si piace”.
Andrea Paris (nella foto tratta dal suo profilo Facebook) ha iniziato a fare il prestigiatore a dodici anni, “vedendo le performance del mago Sales, un frate salesiano giunto nella mia parrocchia a Foligno. Da lì ho cominciato a studiare, anche dieci ore al giorno per fare il mago. A 17 anni ho iniziato a fare i primi spettacoli, facevo il cameriere e insieme il prestigiatore. Quando ho visto che funzionavano, dal sorriso meravigliato del pubblico, ho cerato di farlo diventare un vero e proprio lavoro”. Da qui le serate alle feste, ai compleanni, ai matrimoni, la partecipazione a Zelig, al programma televisivo Rai Gulp Magic e l’ascesa verso scenari sempre più importanti. Il successo clamoroso arrivato via web, con Maddy e “Il Lonfo”, non è casuale ma frutto di talento vero e genialità. Sui prossimi impegni Andrea Paris non si sbottona, ma a Umbria Domani confida che sta lavorando a una tournée internazionale, al fianco di star di livello mondiale.
IL LONFO
Il Lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce,
sdilenca un poco e gnagio s'archipatta.
È frusco il Lonfo! È pieno di lupigna
arrafferia malversa e sofolenta!
Se cionfi ti sbiduglia e ti arrupigna
se lugri ti botalla e ti criventa.
Eppure il vecchio Lonfo ammargelluto
che bete e zugghia e fonca nei trombazzi
fa legica busia, fa gisbuto;
e quasi quasi in segno di sberdazzi
gli affarferesti un gniffo. Ma lui, zuto
t' alloppa, ti sbernecchia; e tu l'accazzi.
F. Maraini
Quanto appena riportato è un esempio di quella che lo stesso autore - celebre orientalista ed antropologo - chiamava poesia metasemantica: una creazione poetica, cioè, che si fonda sulla pura capacità dei suoni di evocare e suggerire immagini, pur se quei medesimi suoni ed effetti vocali non hanno alcuna relazione con parole dotate di significato.
"Il Lonfo" è inserito nella raccolta "Gnosi delle Fànfole" (1978), piccola perla del non-sense ispirato e del gioco linguistico, semantico e lessicale.
Il Lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce,
sdilenca un poco e gnagio s'archipatta.
È frusco il Lonfo! È pieno di lupigna
arrafferia malversa e sofolenta!
Se cionfi ti sbiduglia e ti arrupigna
se lugri ti botalla e ti criventa.
Eppure il vecchio Lonfo ammargelluto
che bete e zugghia e fonca nei trombazzi
fa legica busia, fa gisbuto;
e quasi quasi in segno di sberdazzi
gli affarferesti un gniffo. Ma lui, zuto
t' alloppa, ti sbernecchia; e tu l'accazzi.
F. Maraini
Quanto appena riportato è un esempio di quella che lo stesso autore - celebre orientalista ed antropologo - chiamava poesia metasemantica: una creazione poetica, cioè, che si fonda sulla pura capacità dei suoni di evocare e suggerire immagini, pur se quei medesimi suoni ed effetti vocali non hanno alcuna relazione con parole dotate di significato.
"Il Lonfo" è inserito nella raccolta "Gnosi delle Fànfole" (1978), piccola perla del non-sense ispirato e del gioco linguistico, semantico e lessicale.
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