E per fortuna che domani non devo rifare l'esame delle urine che per me implica disseminare il bagno di cartelli, scritti col pennarello grosso, del tipo " ANGELA FAI LA PIPI' QUI ", per ricordarmi di NON farla nel solito posto (leggi water) .
Vado orgogliosa delle mie urine (speriamo che in futuro non abbia a pentirmi di questo grasso entusiasmo).
Anni fa, quando andavo ogni 4 mesi in Diabetologia per controllo, una volta fu il primario a farmi la visita (un vecchio signore che da un pezzo è in pensione) e la cominciò così:
" Prima di tutto, Signora, complimenti per le urine ". E ne citò ad alta voce le impareggiabili qualità.
Da allora penso che forse anch'esse andrebbero esibite come un trofeo (magari non proprio la provetta piena, ma una vuota e sterile) con la scritta dell'insigne riconoscimento ricevuto e certificato da un Primario importante.
Anzi, potrei cominciare con questo, di trofeo, visto che quelli letterari sono tutti e da sempre chiusi al buio in libreria.
Dopotutto, nell'età che avanza, in senso che invecchio e che di tempo ne avanza sempre meno, un riconoscimento alle proprie urine diventa un vanto di cui tener gran conto.
Quando vinci un premio letterario leggono sempre a voce alta la motivazione in pubblico, ebbene io credo, con l'avanzare dell'età, che più di tutte quelle altre motivazioni, adesso quella che conta è questa, che narra delle mie impareggiabili urine.
Signori, ho finito.
Angela Fabbri
Ferrara, 15 luglio 2014
Ohhh! e questa, Danila, me la devi proprio pubblicare. Non te lo chiedo mai, ma questa volta sì.
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