L’Italia ha un nuovo campione. Luca Perri sbaraglia tutti alla finale di FameLab, la competizione internazionale per giovani ricercatori con il talento della comunicazione, ideata nell’ambito del Cheltenham Science Festival e promossa a livello internazionale dal British Council in oltre 20 Paesi nel mondo e coordinate in Italia da Psiquadro.
Il giovane dottorando in Fisica e Astrofisica, proveniente dalle selezioni locali di Padova, dopo le due presentazioni di soli tre minuti incassa anche il premio del pubblico raccontando gli errori della scienza e della comunicazione scientifica. Adesso sarà Luca a portare i colori italiani alla Finale Internazionale di FameLab, nella quale il campione italiano si confronterà con tutti i vincitori degli altri Paesi del mondo, a giugno a Cheltenham, in Gran Bretagna, durante il Cheltenham Science Festival. Sul podio della finale nazionale anche Andrea Brunelli (Bologna, secondo classificato) e Federico Fortuni (Perugia, terzo classificato).
E allora vediamo come se la cava:
L'ha scritta Luca Perri, fisico, dottorando all'Università dell'Insubria e
all'Osservatorio di Brera.
Procederò con ordine e calma interiore.
- 1,3 miliardi di anni fa, dopo un bel balletto a spirale, un buco nero
(una cosa invisibile perché risucchia tutto, luce compresa) la cui massa era 29
volte quella del Sole si è "fuso" con uno di 36 volte la massa
solare. Tutto questo ha dato origine ad un bucone rotante di 62 masse solari.
Ma 29+36=65, quindi che fine ha fatto la massa rimanente? È stata convertita,
in una frazione di secondo, in onde gravitazionali. Immaginando lo spazio-tempo
come l'acqua di uno stagno, il processo è stato simile alla formazione di
increspature circolari sulla superficie a seguito della caduta di un sasso.
Solo che stavolta il processo ha avuto un picco la cui potenza era 50 volte
quella di tutte le stelle dell'Universo visibile.
- 100 anni fa, nel 1916, un sociopatico dall'aspetto simpatico e tutto
sommato intelligente, tale Albert Einstein, pubblica una teoria all'apparenza
astrusa ed insensata. Fra le altre cose, prevede che la luce possa essere
influenzata dalla gravità, spianando la strada verso la nascita dell'idea di
buco nero. La teoria prevede inoltre l'esistenza di onde gravitazionali, capaci
di deformare lo spazio-tempo. Non solo: le sue equazioni ne descrivono per bene
il comportamento. Un po' come se io prevedessi che il lardo di Colonnata curerà
il cancro, e vi dicessi anche nello specifico in che modo. Io sono esperto di
suini tanto quanto Einstein lo era di fisica, quindi secondo me dovreste
fidarvi della mia previsione e basta. So però che non lo farete, e vorrete
verificarlo, prima di regalarmi la gloria e la fama eterna. Anche i fisici non
si fidarono di Albert. Grazie al cielo, la Scienza funziona così. Se però un
consiglio lo volete accettare, il lardo è tutta salute.
- Nei decenni successivi, le varie buffe previsioni di Einstein vengono
tutte verificate, a parte 'sta cosa delle onde gravitazionali. Allora sono anni
che ci fidiamo di Einstein senza avere un qualcosa di certo al 100%? Posto che
nella Scienza le certezze non esistono, in realtà quella teoria ci ha portato
ai satelliti, ai cellulari, ai laser e a qualche fonte di energia (pure a una
bomba, ma quella è mica colpa di Albert...), quindi diciamo che era abbastanza
affidabile. Il problema è che le deformazioni da misurare per verificare le
onde gravitazionali hanno dimensioni di frazioni di un atomo (frazioni
minuscole di un atomo) e vanno misurate con strumenti enormi e
complicatissimi.
Sempre negli stessi decenni, gli scienziati provano a verificare
l'esistenza dei buchi neri, e qualche metodo indiretto lo trovano pure. Ma
dannazione, sono neri. E lo spazio pure. Si avanza l'idea che possano esistere
dei buchi neri rotanti e anche sistemi di due (binari) o più buchi. Ma
indovinate un po'? Anche tutta 'sta roba è nera.
- 32 anni fa, nel 1984, tali Rainer Weiss e Kip Thorne (quello che ha
spiegato a Nolan come fare il buco nero di Interstellar e prendersi un premio
Oscar per gli effetti speciali) decidono di fondare LIGO, un progetto per
costruire due rivelatori di onde gravitazionali da 4 km di lato.
- 14 anni fa, nel 2002, si inizia a costruire queste due orecchie per
mettersi all'ascolto del cosmo. Ci vorranno due anni per far partire la
versione di prova degli aggeggi. LIGO verrà poi spento per 7 anni, in modo che
1000 scienziati possano potenziarlo e dare vita ad Advanced LIGO.
- 5 mesi fa, il 14 settembre 2015, proprio nei giorni in cui si
accendeva Advanced LIGO, le due orecchie hanno captato un segnale. Un'onda
gravitazionale prodotta 1,3 miliardi di anni prima e che, proprio in quel
momento, stiracchiava la Terra. Quando si dice il tempismo con la C maiuscola!
Poiché, si diceva, nella Scienza fidarsi è bene ma col cavolo che lo faccio,
gli scienziati frenano gli entusiasmi e si analizzano per bene i dati per mesi,
giorno e notte, prima di dire cose smentibili e fare figure barbine tipo dire che
i neutrini sono più veloci della luce mentre percorrono un tunnel sottovuoto
che collega le orecchie di un ministro della Repubblica.
- Ieri, 11 febbraio 2016, durante una conferenza in diretta mondiale, 5
persone hanno mandato in visibilio migliaia di fisici nel mondo, facendo quelli
che ce l'hanno più lungo degli altri, l'interferometro. Ci sta, io sarei stato
molto meno composto.
Dunque, ricapitolando, in un colpo solo abbiamo:
1) l'esistenza provata delle onde gravitazionali;
2) la conferma sperimentale dei sistemi binari di buchi neri;
3) la conferma che i buchi neri possono fondersi;
4) la prova dell'esistenza dei buchi neri rotanti;
5) un tizio dalla barba improbabile che, dopo essersi preso un Oscar, si
prenderà un Nobel.
Ora, se davvero non cogliete la poesia di tutto ciò e il motivo della
nostra gioia, se davvero pensate che sia tutta un'inutile perdita di tempo e
soldi (ma poi non avete nulla da ridire, ad esempio, sul cachet di Gabriel
Garko a Sanremo o sullo stipendio di Cristiano Ronaldo), se davvero tutto ciò
che vi viene in mente non è un "Poffarbacco che puffata
puffosissima!" ma un "Ma a me cosa serve?", beh, mi spiace
davvero per voi.
Lasciate però che sia io a farvi un paio di domande. A cosa serve la
musica? A cosa serve lo sport in tv? E Masterchef? A cosa servono la
letteratura e la lingua? In fondo non si viveva malaccio, quando si grugniva
nelle savane centroafricane mangiando carne cruda.
Comunque, la prossima volta che vi guarderete Interstellar grazie a un
laser che legge un Blu-ray (e che funziona con l'energia elettrica proveniente
dai reattori francesi) o al satellite di Sky, magari commentandolo con gli
amici al cellulare, pensate gran parte di ciò che avete deriva da quei fisici
disadattati sociali che oggi festeggiano mentre voi li insultate perché
bruciano i soldi che vorreste giocarvi sulla schedina del campionato.
Ah, un'ultima cosa: quel luogo in cui fate i leoni da tastiera sputando
giudizi, quella cosa che si chiama internet, ve l'hanno dato i fisici. E anche
la tastiera. E il computer.
Ora scusatemi, vado a stappare un'altra Tassoni e a continuare i
festeggiamenti.
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