Questo genere di diploma avrebbe potuto essere spedito come un file allegato, via email, senza far spendere un solo euro all'autore
Ho partecipato al Premio Leandro Polverini, con una silloge poetica
dal titolo CANTO A DUE VOCI, scritta insieme al poeta Tommaso Mondelli.
Si è piazzata al secondo posto nella sezione Poesia Espressionista,
e per questo motivo mi hanno “premiata” con un diploma stampato su carta
extra-strong, e in una forma tanto minimalista, da non desiderare neppure di
metterlo in cornice.
Per poter ricevere questo pezzo di carta, ho dovuto sborsare 25,00
euro, una cifra che non richiedono neppure altre organizzazioni di concorsi
letterari, nel caso dovessero spedire una targa o una coppa. Il versamento, con
bonifico bancario l’ho eseguito il 27 novembre dello scorso anno. Qualche
giorno fa ho ricevuto una telefonata dalla segretaria del Premio Polverini, che
sollecitava il versamento, dicendo che non era ancora pervenuto al signor
Cotronei, organizzatore del concorso. Ho dovuto perder tempo, per rispedire la ricevuta che attestava
l’avvenuto bonifico.
Mi è stato inoltre proposto un articolo riguardante Canto a due
voci, sulla loro rivista Silloge: Importo richiesto per una sola copia stampata
in formato A4: 20 euro. Articolo che non sarebbe stato redatto da loro (un minimo di fatica neanche a parlarne) ma per il quale
avrei dovuto spedire la presentazione dello stesso, scritta dall'Editore della silloge, e altro materiale. Nessun
impegno da parte loro se non la pubblicazione. Cos’è? D’oro? Hanno poi aggiungo
che avrei potuto farne delle fotocopie. Ma scherziamo? Abbiamo ottenuto una
recensione sulla Rivista Talento, di Lorenzo Editore di Torino, come iniziativa editoriale e non mi è stato chiesto un solo euro.
Ovvio che poi ho acquistato la rivista, che è un vero e proprio libro, stampato
su carta patinata, e illustrato a colori. E il costo della rivista Talento è
molto inferiore a quello richiesto per la Silloge della Editotem.
Però, la cosa che più mi ha divertita - perché qui c’è proprio da
ridere - è che i concorrenti al premio erano 114. Tutti premiati, suddividendo
in varie sezioni (non precisate nel bando di concorso) i nominativi dei
“vincitori”. Ovvero, non c’è stata meritocrazia. Il fine è chiaro: premiando
tutti, con quel pezzo di carta, hanno incassato 25 euro a testa, per la
spedizione della stessa. Mica male come affare, vero? Un rapido conto e, se tutti
hanno aderito, ingenui come lo sono stata io, l’incasso lordo ammonterebbe a 2.850 euro.
Tolte le poche spese di spedizione, e la stampa su carta semplice, resta un bel
guadagno netto!
Considerato che, per partecipare ai loro concorsi, viene richiesta
la spedizione di 2 copie del libro con cui si concorre, a fondo perduto, anche
quelle hanno un loro costo che è a carico del concorrente. In breve: in che consiste il premio? In una solenne presa per le callipigia (concedetemi almeno di avere delle belle natiche!).
Sono senz'altro da preferire quei concorsi che richiedono una quota di
partecipazione - non esosa – per
le spese di segreteria e per l’acquisto delle targhe, coppe e quant’altro utile
alla premiazione, ivi compresi eventuali premi in denaro, che non un modo di procedere che sembra gratuito, ma che alla fine diventa oneroso.
Secondo voi, vi pare un buon affare, partecipare a questo concorso
Polverini?
Personalmente non mi sento neppure gratificata, per essere giunta
seconda nella sezione Poesia espressionista. Seconda su sei autori, tutti
premiati, poiché, ripeto, tutti i partecipanti al Premio Polverini, hanno
ottenuto un diploma. Se almeno ci fosse stata una targa o la pubblicazione
gratuita su un’antologia, o su questa benedetta Rivista Silloge, beh, allora lo
avrei considerato un vero premio. Ho partecipato a numerosi concorsi indetti da
diverse organizzazioni, ho ottenuto pergamene fatte con un certo stile, e la
pubblicazione su antologie che, certo, ho acquistato, ma ad un costo davvero
contenuto. Mi diverte collezionare antologie che contengono mie opere, ma sono
veri e propri libri di un certo spessore artistico.
Se a voi pare serio questo modo di procedere, non aggiungo altro. “Se sbaglio mi corrigerete”, disse Karol Wojtila il 16 ottobre 1978, e lo dico anch'io, ma continua a sembrarmi una buffonata! E poiché siamo a Carnevale, divertiamoci pure! Del resto Arlecchino, ridendo e scherzando, diceva la verità!
Danila Oppio
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