Degas: donna che si sfila un guanto - 1892 |
II.
Con nostalgia, o S.Q.,
qualche decennio dopo
LA
MOVIDA, LA CAVERNA
(o:
evoluzione regressiva)
Qualcuno più è solo
sul cuor della terra?...
Ognuno è allupato nel
kuor della notte,
slupana in un raggio di luna…
ed è subito
fòttt-te-re.
III.
Sentire i colori, vedere i suoni: la sinestesia è una condizione neuronale di cui si sa poco.
Alcuni soggetti riescono a sentire la presenza fisica di un poligono
come se lo tenessero in mano.
(Davide Coppo - ottobre 2013)
Là, voci di tenebra azzurra…
Mi sembrano canti di culla
che fanno ch’io torni com’era…
LA MIA
SERA
(o: sinestesia e senescenza
in novenari poco pascoliani)
Ogni volta che me lo
tocco,
me lo vedo più silenzioso.
(R. V. Di
Pietro, alias Momo Sabazio)
(*)Nota:
gioverà segnalare che questo titolo
latino (ovvero, in italiano:“Cerbero emise contemporaneamente tre latrati”),
provenendo dalle ovidiane “Metamorfosi”,
è parso appropriato anche perché ognuno dei “tre latrati” di cui consiste
questo componimento ha a che fare con la constatazione di qualche avvenuta
“trasformazione” attraverso gli anni.
§
AFORISMI
ISTRUTTIVI
(un omaggino, minimo,
al grande V. Senesi)
Vauro, a me questo insegni:
Ci sono cose serie
che, dette in tono grave,
ti mostrano incapace
di prenderle sul serio.
Se il grave sai illustrare
parendo poco serio,
fuggi! da chi
non sa
che prendersi sul serio.
§§§
Il poeta guarda il mondo
come un uomo guarda una donna.
(Wallace Stevens)
Come per certe cose che definiamo
‘belle’,
perché non dovrebbe esserci altrettanta arte
in cose che, invece, reputiamo ‘brutte’?
Arte d’altro genere, insomma,
da
saper apprezzare.
(Céline)
AMORI
E AROMI
(in
una Pizzeria, di quelle chic)
“Non san godeeere! certi schifiltosi
che fuggono il sudore e l’alitosi!
Al gusto dell’amplesso, vivo e vero,
s’attaglia quell’olfatto ch’è sincero:
s’invoglia Amore con fortigni odori
d’aglio e cipolla…e simili sapori…
e un’unghia incolta, screziata di sporco
come succosa cotenna di porco…”
Così il Ristoratore a una Signora
(leziosa! impellicciata! orribilmente
intrisa di Chanèl!..) che già da un’ora
-
sapendolo,
peraltro, anche poeta…
dunque, di certo, solo un puro Esteta?...-
convinta di
adescarlo, l’adocchiava
con blanda ritrosia; e, alfine, osaaava
sfilarsi un guanto, un po’…
graziosamente.
(Momo Sabazio)
§§§§
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