POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

giovedì, ottobre 4

AMALIA GUGLIELMINETTI SI RACCONTA di Danila Oppio - selezionata per l'Antologia LA LUNA E IL DRAGO












TRA LE 40 POESIE SEZIONE AMALIA GUGLIELMINETTI  IN ANTOLOGIA
si trova la mia a lei dedicata.



Amalia Guglielminetti si racconta

È stato il mio un destino un po’ beffardo,
rispecchiato -  forse - ne “Le vergini folli”
Fui infine già in vita dimenticata e ne soffrivo
dagli storici della letteratura che mi van citando
non per i miei meriti letterari, ma a motivo
della mia intensa, infelice relazione sentimentale
col di me più famoso post-decadente Gozzano,
principe dei poeti crepuscolari, mio re personale.

Disgraziatamente, ero proprio il tipo di donna
che a Guido non piaceva: nei famosi versi
de «La signorina Felicita» forse da me ispirato
si fece beffe delle “intellettuali gemebonde”,
che leggono Nietzsche e trattano con baldanza,
dando la preferenza alle donne semplici, convinto,
(perfino al limite della più crassa ignoranza)
ma piene di buon senso e di pratico istinto.

Dopo un romantico inizio, imboccò il nostro rapporto
il piano inclinato del rapido logoramento;
Guido cominciò a negarsi, a latitare, m’impegnai
a inseguirlo, tentai per lungo tempo d’afferrarlo
per la falda della giacca, fatale errore, più l’uomo talloni
e più t’ignora; se ti defili, il suo amore si rinsalda.
Ma io testarda, non volli mai mollar la presa.
Glielo scrissi, poiché non mi sarei facilmente arresa.

Tutto questo conduce ad altri epistolari, dominati
da una tale sfasatura, e da gran differenza di livelli
sui quali noi due amanti-amici ci vedevamo collocati
come Abelardo ed Eloisa; pur se nella loro relazione,
complici le drammatiche circostanze esterne, se vale,
i fremiti passionali finirono per placarsi, in superficie,
nella contemplazione di un superiore distacco spirituale.
A me non riuscì tanto facilmente: troppa affezione.

Le  mie aspettative furono solo assurde astrazioni.
Fanno male i filosofi tutte queste cose avversare
nel ritenerle troppo umili per le loro alte speculazioni;
e ancor peggio i palpiti del cuore disprezzare.
Essi rivelano una nobile tensione verso l’assoluto:
L’ho sperimentato sulla mia scarna pelle,
e nei recessi più profondi dell’alma mia imbelle
ché, purtroppo, molto soffrì per il di lui gran rifiuto.

Danila Oppio

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