Recensione di
Tommaso Mondelli al racconto biografico
STORIA DI VERA di Danila Oppio
STORIA DI VERA di Danila Oppio
Appena poco fa ho
letto nel libro Storia di Vera la parola fine. Resta per me la
storia emozionante di una bambina che va incontro alla vita già con un bagaglio
di promesse che nuotano nel pantano melmoso del disagio economico, di una madre
inadeguata e un padre assente per lavoro e inadatto alle necessità minime
delle figlie. Vera è esuberante, vivace e intelligente, aperta alle grandi
imprese. Pronta a vivere la vita nell’ambiente che la circonda mentre i
problemi economici, che non sempre possono essere una scusa, la nutrono di
disagi e mortificazioni personali, verso cui reagisce con imprudenti giochi
pericolosi come la visita all’eremo in compagnia del cugino Hans.
Appare strano che
in una società che si proclama civile non sia stata ancora sentita l’esigenza
di insegnare l'ingrato mestiere di genitori. Per rimediare a una
necessità hanno costruito asili nido e concesso alle madri congedi per
allattamento e di recente estesi anche ai padri, la cui utilità maschile appare
dubbia. Se a scuola fosse insegnato come fare e come NON fare
i genitori, potrebbe rivelarsi molto più utile.
La Storia di Vera dovrebbe
essere fatta conoscere ai ragazzi, come una volta accadeva col libro Cuore
di Edmondo De Amicis. Ai miei tempi l'insegnante
spiegava agli scolari il contenuto di questo libro per come rispettare,
ubbidire, essere gusti e saggi; oggi allo stesso modo si dovrebbe ancora
riprenderlo in mano e aggiungere come educare i figli nel reciproco rispetto,
in modo che i bimbi crescano senza traumi e senza velleità ed essere a loro
volta buoni genitori.
Complimenti vivissimi alla scrittrice,
alla quale auguro altri futuri successi nella scrittura.
Non credo che ciò che finora
ho scritto sia quanto l'opera meriti. Mi fermo per ora
a questo pensiero.
Tommaso Mondelli
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