POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

giovedì, novembre 26

IL CORPO RIVOLTATO DALL'ESTERNO ALL'INTERNO, DALL'INTERNO A... di COUCOU, SÈLAVY!

IL CORPO RIVOLTATO DALL’ESTERNO ALL’INTERNO, DALL’INTERNO A … 

(Omaggio a un amico)

Un palloncino nel cesso piantammo, monito agli agguati linguacciuti della vita

E nella nostra infinita arroganza al bianco di sponde e rintocchi giocammo baluginanti sparizioni nei crateri celesti

Flebili voci al telefono e alchimie di quel nulla risultante da deliri cronici in sovrapposizione: se non altro per tramortire le stesse idee, se non altro perché quell’ampio vuoto si rivelasse a ognuno, in una squallida camera condominiale, coi suoi riverberi comicamente cosmici. Uno spas(i)mo di tragedia incompiuta

Di dissolvenze musicali, irreversibili à rebours.

Noi che non avevamo proprio niente da dirci o da darci, ma solo trame scinte da ordire e mandare a monte in congiunta solitaria, quale gelo ci possedeva , ho dimenticato il suo volto

Fantasma a me, fantasma a te

Del non manifestarsi 

Porte sbattute, mai aperte e mai chiuse

Passeggiando come ologrammi fra l’ombre e gli orrori, assieme a melodie struggenti ci godemmo lo strutto dell’essere sempre in ritardo su di noi

Gatti in volo dal balcone dell’infanzia, noi che non siamo riusciti ad alzare davvero la voce né a versar lacrime una sola volta, equivocando languori e rancori nel peggior liquore infine

A quale luce – neanche oggi le candele riposano abbastanza - ci incollammo come insetti

“Dato, dato, giocato

Avuto, perduto, furnuto “

Eppure per anni ancora tornò nel mio canto, vaga e stonata, la spirale del tuo disincanto, e nelle stanze del tuo carillon suonarono da lontano le mie sconfitte.

Coucou, Sèlavy!


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