Questa splendida raccolta poetica è stata pubblicata come premio poiché ha ottenuto il Primo Posto ad un concorso di poesia dello scorso anno. La silloge comprende una scelta delle più avvincenti composizioni dell'autrice LAURA VARGIU scritte tra gli anni 2011 - 2019.
La prefazione di Michele Docimo, giornalista e agitatore culturale nonché Presidente di Migr-Azioni, è un capolavoro di Laura.
L'incipit della Nota dell'Editore così esordisce:
"Prendetevi un attimo e provate ad ascoltare il silenzio. Sentirete tutto che tace, sentirete la pace.
Ora prendetevi più attimi e leggete questa silloge. Non si legge tutta d'un fiato, vi avverto. Prendetevi del tempo fra una poesia e l'altra: assaporatele (son amare), masticatele (son dure). Quando le avrete lette - e digerite - tutte, l'effetto sarà dirompente. Non esisterà più il silenzio. La mancanza di parole e suoni, il tutto che tace non sarà più pace".
Non vado oltre. Conosco da tempo l'arte sublime poetica ma anche prosaica di Laura. Ha la penna che incanta, ma che sa anche sconvolgere e travolgere. I suoi temi preferiti sono diretti a chi soffre, alle popolazioni sconfitte dalla povertà o dall'odio disumano.
Laura, nella sua Nota scrive, tra l'altro:
"NON FA RUMORE IL PIANTO D'UN BAMBINO" è un testo - come altri scaturiti dalla mia penna in momenti di seria e dolorosa riflessione sulla strada di violenza percorsa dal mondo - che affronta i drammi di un'area geografico-culturale a me molto cara, "fotografando" a suo modo la guerra dimenticata, ma non per questo meno tragica di altre tristemente più note, che ormai da anni insanguina il povero Yemen. E allora leggiamola, questa poesia che merita il premio ottenuto dall'autrice.
NON FA RUMORE IL PIANTO D'UN BAMBINO
Non fa rumore il pianto d'un bambino
che sanguina fra mille sparute stelle
né di una madre il grido di dolore
che pur ferisce l'infinita notte d'una terra
dov'è tramontata ormai l'alba
e il vuoto nome di Dio riempie
i crateri affamati delle bombe
Soltanto voci e gemiti sommessi
attraverso i radi annoiati spiragli
dei nostri notiziari stanchi
s'ammucchiano a manciate
nel silenzio dell'indifferenza
mentre si sgretola l'antica terra di Saba
lungo le piste obliate del sogno
E così pure le sue fragili torri color ocra
e i profumi arcani d'incenso e spezie
sotto l'aguzzina pioggia di fuoco
con cui unte di petrolio e sangue
nuove mani di predoni spengono la vita
a chi mendica la speranza - o l'illusione -
di un raggio tiepido di sole
Anche la luce mutilata della luna
in questo martirio d'ombre s'oscura
come per dar anestetizzata requie
alla sorda coscienza del mondo
che distrattamente si risveglia ogni mattino
senza che nel cuore faccia più rumore
nemmeno il pianto d'un bambino.
Laura Vargiu
Ed è giunta l'ora di fare noi tutti un profondo esame di coscienza. Quanti di noi che leggiamo notizie tanto strazianti, invece di piangere sulle miserie del mondo, su chi soffre e su chi procura sofferenza, pensano invece: meno male che non succede a me.
Con questo pensiero aggiungo che ogni altra poesia di Laura inserita in questo libro, rispecchia la straordinaria sensibilità dell'autrice. Alcune le conoscevo e nel cuore le applaudivo, altre sono nuove ai miei occhi, e tutte meravigliose.
Danila Oppio
Sì, condivido, Laura usa il suo grande talento poetico per denunciare l' "antiumanità" che affligge questo pianeta. E questo le fa grande onore. Magari i "grandi" ascoltassero le voci dei poeti, il mondo sarebbe sicuramente migliore.
RispondiEliminaGio
Infatti Gio, solo i poeti riescono a gridare al mondo il loro dolore per le ingiustizie e le crudeltà umane, ma chi li asoolta? Altri poeti con la stessa sensibilità!
RispondiEliminaciao e buon tutto.
Danila