IL RISVEGLIATO
Sorpresa l’eternità ove mai la cercai
Fu lei a trovarmi
Tormentarla e lasciarla dormire:
È questo il mio sonno
Nient’altro che il mio sonno, mi dissi
Scalfire la muraglia atomica
Irridere la religione ultima
Di ogni ragione slittata fra le scapole
E risalita per le mie narici
Stalagmiti
Nient’altro che stalagmiti.
Una volta sveglio
Non sono più venuto
A metter pace, ma spada
A dividere il corpo dal corpo
E i corpi dal corpo
È questa la mia veglia
Nient’altro che questo?, mi dico
Ciononostante, una patria e gagliardissima sveglia
Non manca di rammentare certi imperativi:
“Orsù! Orsù!
Sudarsi la pace blanda
E confonder la mutanda!”
Coucou, Sèlavy!
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