Stavamo riprendendo
I fili della nostra storia
Dopo un grigio periodo
Tu li hai recisi
all'istante.
Riannodarli è
fatica immane
Non si può rendere integro
Un vaso di coccio infranto.
Eppure…
Ho un mondo intero
Da donarti e del quale
Devo presto liberarmi
E’ peso troppo grave
Nella piccola bisaccia
Della mia stanca vita
Continuerò ad amarti
Danila Oppio
Gentile Signora,
RispondiEliminami spiace proprio tanto che lei abbia perso il suo secchiello blu. Non ho i mezzi per ricomprarglielo.
E cancelli pure il mio commento se lo desidera, in quanto è anonimo.
Caro Anonimo, lei insiste col voler commentare senza firmarsi, Non ho perso il mio secchiello blu, perché forse non l'ho mai posseduto realmente. Penso di sapere chi lei sia, la riconosco dallo stile in cui scrive, uno stile che non appartiene a tutti, ma solo a lei.
RispondiEliminaAvrei preferito, cara Angie, che ti firmassi! ciao!
Aggiungo che se ho cancellato il precedente commento anonimo, è perché desidero vivamente che chi scrive abbia il coraggio di presentarsi. Se fosse stata apposta la firma, non avrei eliminato quel commento!
RispondiEliminaGentile Signora, sono solo quello del secchiello blu. Visto che non si ricorda di me non scriverò più.
RispondiEliminaDistinti ossequi
Tengo a precisare che quei commenti cancellati, e l'aneddoto del secchiello blu non si trovavano neppure in questo blog, ma sull'altro mio. Di conseguenza quel riferimento al secchiello è la chiara risposta di chi lei sia, carissimo anonimo!
RispondiEliminaQuello del secchiello blu ...il personaggio si chiama Tobia, chi mi ha inviato il raccontino è il mio Padre Provinciale, e l'altro protagonista è il fornaio..lei non è certamente Tobia e neppure il fornaio, tanto meno il Padre Provinciale...in quanto i primi due sono personaggi inventati, e il Provinciale non esordirebbe con: Gentile Signora...quindi?
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