Ho ricevuto stamattina l'antologia in oggetto, che contiene un mio racconto. Tengo a precisare che lo stesso è solo frutto di fantasia e non vi è alcun riferimento a persone e luoghi reali. Il concorso richiedeva un racconto divertente o ironico e magari anche onirico!
fronte copertina
retro copertina
Il mio racconto:
La menzogna
Paolo, era fuori città per lavoro, le telefonò dicendole che per alcuni giorni sarebbe stato impegnato per affari importanti. Lei gli chiese che cosa riguardassero. Le rispose che si trattava di una trattativa di lavoro. E che non era reperibile.
Il giorno dopo Diana ricevette una
chiamata da Lara. Le disse che sarebbe andata a trovare Paolo, che aveva già
prenotato il viaggio in treno e una stanza in albergo. Lara era una
loro comune amica. Le rispose felicitandosi per quella gita a Mantova, che le
avrebbe permesso di visitare qualche museo, e che Paolo, conoscendo la città,
sarebbe stato una valida guida turistica.
Allora perché Paolo lo aveva tenuto
nascosto, dicendole altra cosa? E soprattutto per quale motivo non le aveva
semplicemente detto che attendeva Lara. Non solo glielo aveva taciuto, ma aveva
spudoratamente mentito, coprendo la visita di Lara come fosse qualcosa da
tenere segreta. Diana si domandò quante altre volte Paolo le avesse raccontato
delle frottole, e come lei gli avesse sempre creduto. Gli telefonò e gliene
chiese ragione. Paolo si sentì smascherato, e invece di scusarsi, aggredì Diana,
dicendole parole irripetibili. A quel punto, la fiducia nel fidanzato era
svanita come una bolla di sapone al sole.
Trascorse del tempo, che servì a Diana
per sedare dolore e delusione, poi le montò la carogna, e studiò il modo di
vendicarsi. “Sei stato stronzo con me? E allora ti rispondo per le rime, così
“il cielo in una stronza” te lo canto io, e non Mina!”. Scrisse questo libello,
le venne voglia di incollarlo sui muri della città, ma non ne valeva la pena,
infatti, nello scriverlo si era tolta un peso, e pure divertita!
La zappa sui piedi
Il contadino distrattello
Mentre zappa l’orticello
Il suo piede ha colpito
Fracassandosi il dito
Ma s’espande
il dolore
Ed avviene un malore
Ha gelato tutto il corpo
E di colpo cade morto.
Così accade per il furbo
Che s’invola con il turbo
Raccontando tante fole
E neppure se ne duole
Per colpa di una zappa
E qui certo non si scappa
Ha perduto tutto l’raccolto
Del suo tanto amato orto
Non si può sperar d’avere
Un melo che produca pere
Né tirar troppo la corda
Al caval, e che non morda
La morale e presto detta
Chi fa mal attenda vendetta
L’induismo insegna il karma
E qualcun imbraccia l’arma
Che non sempre sarà bianca
Capita, a destra o a manca
La ferita che infliggi presto
Ritorni indietro con il resto
…(mancia!)
Danila Oppio
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