PER FORZA DI COSE, DEVE ESSERE UN’AMMIRAGLIA!
Ciao Angie, artista della penna e delle pentole!
Spero tu abbia mangiato tutte quelle leccornie che ti sei preparata!
Dani
Dani
Mi piace! Artista della penna e delle pentole! Mi si addice, anche con
umiltà.
Certo che ho mangiato tutto quello che ho detto. E adesso ho
pronto il panettone. Una sola fetta, come tutti gli anni, solo l'ultimo
dell'anno. Quest'anno non ho lo spumante ma aprirò una di quelle bottiglie di
vino frizzante col tappo di sughero da far saltare. L'ho già 'infasata' con un
tovagliolino ricamato di vecchia stoffa d'una volta, d'una volta, d'una volta.
Insomma per dire che non ne esistono più in commercio.
E come tutti gli anni, solo l'ultimo dell'anno, aprirò il vino col
tovagliolino, come ha sempre fatto il mio papà.
Angie
Le tradizioni vanno rispettate, e ripetere un gesto che faceva tuo
padre, mi pare che sia come averlo ancora presente e vicino.
Un certo stile, nei pur piccoli gesti, fa bene
al cuore. Mi spiace solo non essere stata vicina a te, nel momento del
brindisi, ma ti ho pensato intensamente. Buon
proseguimento di questo giorno che dà il via agli altri 365 giorni del 2016 e
non ho sbagliato, perché quest'anno è bisestile.
Non volevo appesantire la precedente missiva, Angie, per cui adesso
continuo:
sono felice che il tuo falegname sia venuto a trovarti, veramente un
simpatico e gentile signore. E forse voleva sapere se eri soddisfatta del suo
lavoro.
A dirla tutta, in effetti non ho voluto impegnarti in lunghe
conversazioni, sapendo che avevi prima il divano da traslocare, e poi la
libreria da installare e poi riempire delle tue belle cose.
Ho immaginato il trambusto e mi sono un po' eclissata. Del resto anch'io
ho avuto e avrò ancora un certo viavai di figli e nipoti.
Sono riuscita anche a combinare un po' di guai: nel rifare il letto di
Thomas, dove ha dormito per qualche giorno Matteo, ho urtato la sua lampada da
comodino, che è andata in mille pezzi. Così ho anche dovuto uscire per
acquistarne un'altra, e spero gli piaccia, perché come la sua non l'ho trovata.
E ieri sera ne ho combinata un'altra: ho lavato con un goccio di candeggina il
collo di una camicia azzurra di Matteo, perché c'era una macchia. Ma non mi
sono accorta che era colata anche sul davanti perché quando il bucato è
bagnato, non si notano differenze di colore. Stamattina, una volta asciugata,
ho visto che la candeggina l'aveva scolorita a macchia di leopardo. Gli ho
detto che ne avrei acquistata un'altra e mi ha risposto che tanto gli stava
stretta. Per fortuna! Quando si fanno le cose di corsa, capitano degli
inconvenienti.
Buona serata e buon tutto!
Dani
Dani
Anche a me sembra mi siano capitati degli inconvenienti che sul momento
sono irritanti e mi sembrano irrisolvibili, poi li supero e davvero non li
ricordo più. Succede quando le cose si fanno, invece che star seduti in
poltrona a fissare il muro di fronte o la tv spenta.
E' sicuramente stato falegname, il mio Giancarlo, ma adesso è da molti
anni proprietario di un'azienda di mobili ed è in contatto con un certo
misterioso Corradin, l'artista che realizza le librerie su mio disegno.
Questa qui è talmente bella che lo dico piano, forse per questo mi è
venuto in mente il pianoforte, ma no! è che la sera dopo che l'avevo in casa,
l'ho guardata improvvisamente e mi è sembrato un pianoforte a muro, insomma un
pianoforte verticale appoggiato al muro.
E' così bello averla in casa che ho deciso di arredarla dentro con
tranquillità, poiché è anche ciò che ci andrà sono cose meravigliose come lei:
i miei disegni e i miei manoscritti...
La riempirò pian piano, come si fa con i figli, dando loro (e nel
mio caso a lei) i gioielli della mia vita e i cibi che mantengono la vita senza
che se ne faccia indigestione ma perché entrino nella loro esperienza in modo
naturale.
Son certa che è un pianoforte! Lo sai che vedo molto più in là di quel
che c'è.
Verso sera, in un intervallo di cucina, le ho acceso una lampada sul
ripiano fin dal primo giorno in cui me
l'hanno messa in casa. Ma l'effetto era da sedersi per ore a guardarla.
L'ho riaccesa stasera, quando stavo per ascoltare il discorso del
Presidente. Be', anche lui aveva una lampada accesa alle sue spalle...
Devo confessarti che gli ultimi giorni prima che arrivasse cominciavo a
avere paura. Ti ricordi che la chiamavo la libreria Elefante? Date le sue
misure sulla carta.
Invece il grande artista artigiano Corradin l'ha resa un mobile snello.
E sì che ha una stazza notevole: alta 120, larga 170 e
soprattutto profonda 65. Insomma, questo Corradin deve aver avuto a che
fare con qualche abile sarto
delle taglie forti che riesce a non farle apparire tali.
E adesso, in quell'angolo di studio, è davvero come essere nella cabina
del capitano su un bel veliero. Aurelio, il cui ritratto sta nella parete di
fronte, si troverà a casa. Almeno lui.
Intanto io continuo a pensare che, se alzo il ripiano più basso, escono
fuori i tasti di un pianoforte.
Via! Vado a prepararmi il panettone, così poi infrango due cuori fino a
mezzanotte.
Angie, piano piano
Intanto incomincio con il sussurrarti "piano piano" BUON ANNO
ANGIE MERAVIGLIOSA"!
E ora, con questa descrizione della tua splendida libreria,ho anche
ritrovato il tuo stile speciale nella scrittura. Sono queste le email che mi
toccano nel profondo. E ho capito cosa intendessi dire, riguardo al ripiano che
nascondeva i tasti di un immaginario pianoforte. Lo so, fa sempre piacere
qualcosa di nuovo e che piace, dentro casa. Ed è giusto che tu studi le mosse
adeguate, per vestire il tuo "pianoforte" con ciò che è stato
partorito dalla tua arte! Un mobile, qualunque esso sia, non deve contenere
cose buttate alla rinfusa. Il lavoro va fatto con calma e amore...sempre.
E certo riguardo ai guai che a volte facciamo inavvertitamente, anche
mia madre diceva che chi non fa niente, non rompe niente e se si maneggiano
cose, è inevitabile che prima o poi qualcosa ci caschi dalle mani. Chi invece
sta con le mani in mano, aggiungo io, si rompe di noia!
Sono proprio contenta per te, ti sento innamorata della tua nuova
libreria. E anche il mio amico Roberto un tempo era falegname a Cantù e poi da
secoli ha aperto un bellissimo e moderno negozio di arredamento, non molto
lontano da casa mia. Non ci si può improvvisare mobilieri, se non si conoscono
i segreti del legno da lavorare. E poi quando devono costruire mobili su
misura, per forza di cose intervengono loro stessi, magari con l'aiuto, come
nel tuo caso, di Corradino di Svevia!
Un bacione e buon risveglio nell’anno nuovo.
Dani
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