BETELGEUSE: l’obbedienza è virtù e vizio, meglio (molto meglio!) CRITICI che PASSIVI!
di Danila Oppio. Attenzione! Oggi la prendo da lontano, da molto lontano! Sono uscita in giardino, e ho volto lo sguardo al cielo, stasera particolarmente stellato. Davanti ai miei occhi appariva nitido Orione, con la sua cintura e l’arco teso. Si tratta di una delle più grandi e splendenti costellazioni del cielo. La parte ben visibile è costituita da un grande quadrilatero che comprende due stelle di prima grandezza, Betelgeuse – una supergigante rossa con un diametro che varia tra le 300 e le 400 volte il diametro del sole ed una distanza da noi in 310 anni luce) e Rigel – una supergigante bianco-azzurra distante da noi 910 anni luce e con una luminosità pari a 57.000 volte quella del Sole), e da tre stelle allineate, da sinistra Alnitak, Alnilam e Mintaka, rispettivamente zeta, epsilon e delta orionis.
Betelgeuse è una delle stelle più
studiate dagli astronomi. Conosciuta fin dall’antichità, ben visibile a occhio
nudo (è a nona/decima stella più brillante del cielo notturno, a seconda dei
cataloghi), occupa una delle spalle del grande cacciatore nella Costellazione
di Orione, all’interno della quale viene identificata con il nome di Alpha
Orionis.
Sposto lo sguardo dalla parte
opposta del cielo, e due pianeti mi fanno l’occhiolino: Marte e Giove, ben
allineati e in questo periodo paiono enormi stelle, una rossastra e l’altra
blu.
L’ho presa sufficientemente alla
larga? Il senso dell’osservazione di parte dell’universo, sta nel fatto che lo
stesso obbedisce ad un preciso ordine matematico: se dovesse disobbedire anche
solo la più piccola stella del firmamento, succederebbe una catastrofe
cosmica!!!
E di obbedienza, infatti, vorrei
trattare, ma non di quella forma servile, subordinata ad un comando imperioso,
al quale non ci si può sottrarre. L’obbedienza non è seguire di peso la volontà
altrui, ma è soprattutto dare ascolto e fare spazio agli altri, rispondere alle
loro attese e necessità, anche se a volte rispondere al meglio significa dover
dire il contrario.
Ognuno ubbidisce a qualcosa, per abitudine talvolta: ad un partito, ad una
chiesa, al solito giornale, alle cose quotidiane. Ma non bisogna assoggettasi
troppo passivamente. Lasciar decidere agli altri, che siano autorità, mode,
tendenze, pubblicità…ci rende obbedienti senza accorgercene, come ipnotizzati da chi fa più rumore. Ascoltare e seguire qualcosa che ci viene
imposta in modo subdolo, ci toglie la libertà illudendoci di darcela. Il
pericolo non viene dall’essere critici, ma piuttosto dal non esserlo
abbastanza. In qualunque società, il contributo migliore spesso è di chi si
oppone, che contesta, non di chi è
sempre tranquillo, che non pone problemi, di chi tace anche quando dovrebbe
parlare e dissentire, col rischio di fare degli sbagli e perfino del male senza
rendersene conto. La possibilità del
dissenso, è l’altra faccia dell’obbedienza, senza la quale l’obbedienza è cosa
vuota, indegna. La coscienza, sebbene non assoluta ed infallibile, è autorità.
Se l’universo obbedisce ad un
ordine cosmico, noi possiamo obbedire o disobbedire secondo coscienza: questo è
necessario per salvaguardare la nostra libertà.
Sappiamo che molti popoli sono
stati, e alcuni lo sono tuttora, relegati ad una supina obbedienza a governi
tiranni, ma ritengo che il fatto ancora più grave della tirannia, sia
l’accettare servilmente certi ordini che sono contro la libertà individuale e
sociale, contro l’espressione più importante dell’uomo: il suo pensiero, la
libertà di poter lavorare, studiare, seguire il proprio credo religioso, e
anche di mantenere gli usi e costumi proprie di un popolo, del loro modus
vivendi. Penso all’obbligo dato alle donne musulmane di dover indossare il
bourka. Noi occidentali lo riteniamo un uso barbaro, ma per loro è una
tradizione.
In certi casi, però, è necessario
disobbedire. Quando? Laddove, per esempio, ci impongono scelte contrarie alla
nostra etica, libertà di pensiero,
filosofia di vita – questo dal punto di vista individuale – e contrarie
all’economia di una Nazione, ai bisogni autentici di un popolo. Per concludere:
la coscienza civile, personale e sociale,va sempre e comunque rispettata e
fatta rispettare.
Ogni dittatura è un abuso di
potere enorme, così come ogni governo che non fa il bene della propria Nazione
ma solo gli interessi dei governanti stessi. Non capisco come si possa obbedire
ciecamente laddove sarebbe necessaria una grande disobbedienza. Come è
possibile che una Nazione, composta da milioni di cittadini, debba subire i
soprusi di poche persone che la governano? E’ disdicevole, è contro ogni sano
principio della logica!
L’universo gira secondo leggi
fisiche e matematiche, e guai se Betelgeuse dovesse esplodere (lo farà tra
qualche miliardo di anni) ma l’uomo può cambiare la rotta della propria
esistenza, e invece di creare danni irreversibili, potrebbe migliorare questo
mondo che sta andando verso una china pericolosa! Disobbediamo un po’ a fin di bene: diciamo no
agli armamenti, no all’inquinamento…..e schiviamo un bell’elenco di cose
sbagliate alle quali potremmo dire no, tutti insieme appassionatamente!
Sono uscita ancora in giardino, le
stelle si sono spostate nell’emisfero celeste, o meglio, la terra ha ruotato di
qualche ora, Betelgeuse mi fa ancora
l’occhiolino, ed io le sussurro: ma quante volte e per quanti millenni hai già
sentiti questi discorsi, e cosa è cambiato da allora? Pare che tu mi risponda;”Tutto e niente: ma
non è mai venuta meno la speranza di un mondo migliore!”-
Nella fotografia, La costellazione di Orione come potrebbe apparire qualora Betelgeuse esplodesse in supernova. La stella brillante nell’angolo inferiore sinistro dell’immagine è Sirio, quella nell’angolo superiore destro è Aldebaran. Fonte, Wikipedia.
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