Pubblico, perché ha ragione di esistere su questo blog, l'argomento trattato con il caro amico, grande poeta e scrittore Roberto Vittorio di Pietro. Una persona che sa leggere così bene tra le righe, merita tutta la mia stima e riconoscenza, perché sento che mi sa comprendere fino in fondo.
Torino, 26 maggio 2016
So bene, cara Danila,
che di grattacapi e guai su questa terra ce n'è proprio per tutti, e che
occorrerebbe sempre ringraziare il cielo di non averne di peggiori! Ma è
altrettanto vero che, talvolta, anche i migliori semi di saggezza
filosofica non aiutano più di tanto a sopportare le afflizioni
corporali.
Spero che il suo
medico curante possa venirle incontro anche umanamente: troppo spesso,
purtroppo, ci si imbatte in validissimi professionisti tuttavia
carenti nel comprendere quanto di psicologico si nasconde nella maggior parte
dei disturbi fisici che affiorano con l'età. Di conseguenza, forse
conviene imparare a comportarsi prudentemente da "buoni conoscitori
del proprio particolare organismo, e quindi da migliori medici di se
stessi".
Sul blog ho avuto
occasione di leggere alcuni suoi recenti inediti che, a parte le ottime
soluzioni formali a lei consuete, mi hanno colpito per un non so che di
amaro - o meglio un amaro più scopertamente presente in questo
caso rispetto ad altre sue poesie. Ho colto nel segno? o si tratta di una
mia falsa impressione?
Nei prossimi giorni
vorrei inviarle per posta la fotocopia di alcune pagine tratte da ALMANACCO
PAREDRO, una pubblicazione letteraria piuttosto riuscita,
curata da Genesi Editrice anni fa. Ci troverà alcuni miei scritti accostati ad
opere poetiche di Palazzeschi. Fra le mie poesie ci sono un paio a lei già
note; però, fra le altre, mi piace poterle indicare particolarmente quella
intitolata IL PUNTO OMEGA: un poemetto
satirico, carico di "amare" considerazioni, solo apparentemente
scanzonate, sui moderni rapporti di coppia. Oso raccomandargliene la
lettura in quanto il testo ha riscosso consensi molto lusinghieri da
parte della critica in varie parti d'Italia.
Buona giornata. E un
sentito grazie della
sua amicizia.
Roberto.
Legnano, 26 maggio 2016 (una manciata di minuti dopo)
Carissimo
Roberto,
si, forse
ha colto nel segno, per quanto riguarda le ultime mie poesie pubblicate sul
blog. Non ne conosco il motivo, ma sono ispirata a poetare nelle condizioni in
cui il mio cuore soffre, piuttosto di quando sono serena.
Vorrei
farle conoscere meglio il mio sentire: quando entro in contatto con le persone,
tendo ad affezionarmi in modo totale, e per me, amore, amicizia o semplice
rapporto epistolare, hanno il senso della continuità. Non mi piacciono gli
addii, non amo i conflitti, le incomprensioni. Ma soprattutto non amo chi
agisce da banderuola e modifica repentinamente il proprio modo di porsi con me.
Mi metto in gioco, dono me stessa (non parlo del corpo, che oramai è una
carretta!) con il mio sentire, cuore anima e mente, e se poi all'improvviso mi
si volta le spalle, senza un'apparente ragione, la delusione è immensa.
Prorompente anche il dolore. Non voglio e non posso entrare nel merito delle
persone cui mi riferisco, ma se un rapporto, anche se da lontano, era impostato
su basi affettive solide, di amicizia e collaborazione reciproca, poi
d'improvviso si raffredda, quasi gelido, formale, scostante, è inevitabile che
me ne chieda il motivo, e altrettanto assodato che ci resti parecchio male.
Allora mi sfogo con qualche verso, neppure a volte azzeccato.
Se amo,
amo perdutamente.
Se credo
in un'amicizia, ci credo assolutamente.
In
entrambi i casi, non butto via rapporti che per me hanno una grande rilevanza.
Tagliano
i ponti? Continuo a voler loro bene, non provo rancore, odio ancor meno, ma
sento il cuore come se fosse strizzato, al pari di uno straccio per pavimenti.
E soffro.
Se fossi
cinica, superficiale, indifferente, mi conceda il termine, me ne fregherei
altamente. Ma non posso. Sono una persona che ama l'amore, in tutte le sue
forme, dalla semplice amicizia alla passione più travolgente. E soprattutto non
uso le persone come fossero giocattoli che, una volta esaurito
l'interesse, prima li faccio a pezzi e poi li butto in discarica.
Questo
per dirle che se incontro una persona, sia direttamente che attraverso una
corrispondenza virtuale, e ritengo che con questa persona possa nascere un bel
rapporto, per me ha il senso della continuità. Ovvero "fin che morte non
ci separi" anche se si trattasse di una semplice amicizia senza risvolti
di altro tipo. Io sono fedele alle scelte fatte, altri, purtroppo, no.
Allora
attendo la sua missiva postale, con i testi di cui mi dice, curiosa come una
scimmietta di averli tra le mani e leggerli, e pubblicarli, naturalmente.
Per la
salute, grazie a Dio ho sempre incontrato medici attenti alla persona.
L'ospedale
di Legnano è uno dei migliori in Europa. I medici e il personale paramedico
sono veramente attenti all'individualità del paziente, e questo fa loro onore,
poiché ritengo che chi ha pronunciato il giuramento di Ippocrate, debba
svolgere la propria professione come fosse una missione e non un modo come un
altro per incamerare denaro.
Buona
giornata e un caro saluto a presto
Danila
Per questa ragione, ho scritto stamattina questa (non sarebbe neppure il caso di definirla: poesia). Posso considerarla forse sfogo, ma spero renda l'idea.
Carnevale estemporaneo
Non piangere ti prego
Lo so, ha ridotto il tuo cuore
In coriandoli, li ha dispersi
Come fosse carnevale
Un gioco crudele
Perché gli uomini
Sono eterni bambini
Lo sai cosa fanno?
Quando il giocattolo
Non li diverte più
Lo riducono a pezzettini.
(mi riferisco ai bambini)
Perdono interesse
E, ultimo divertissement
Resta quello di spaccarlo
Prima di gettarlo via.
Così sei finita
Nella discarica delle cose
Oramai inutili, inservibili
Con il cuore sbriciolato
Non piangere ti prego
Non vale la pena soffrire
Per chi ti volta le spalle
Credi lo possa capire?
Sarà magra consolazione
Ma dai, vieni con me
Facciamo al bar colazione
Con un ottimo caffè!
Danila Oppio
Inedita
Nessun commento:
Posta un commento