Un racconto... lumacoso!
C’era una
volta…
Così
inizia una favola, ma questo è il racconto di un fatto realmente accaduto.
Inizio
col dire che una mia cara amica scrittrice mi ha dimostrato di essere anche una
brava disegnatrice. E per farlo, mi ha inviato una serie di scansioni di suoi
lavori grafici.
Sono
rimasta basita, come si usa dire adesso!
Che fosse un’ottima scrittrice l’ho sempre saputo, ma che fosse
altrettanto abile con le matite e i colori, è stata una vera sorpresa.
Tra i
suoi vari disegni, ho ammirato due lumachine su sfondo nero. Mi sono apparse
evanescenti, trasparenti, come se fossero di cristallo. Un effetto ottico
davvero sorprendente.
Un
giorno, la cara amica mi ha scritto dicendomi che aveva spedito al mio
indirizzo qualcosa di molto prezioso, ed io sono rimasta in trepidante attesa
di quel plico.
Quando
finalmente – le Poste della mia città sono lente come lumache – il plico
arrivò, tra altre cose ho trovato una delle due lumachine, che l’amica aveva
dipinto nel settembre 2004. A dire il vero, non l’avevo vista subito, perché
era arrivato un block notes di fogli neri, molto carino, che a prima vista mi
era sembrato intonso. Così ho fatto una figura di palta, perché l’ho
ringraziata per il blocchetto e non per quel che conteneva. L’ho visto
sigillato, per cui neanche lontanamente avrei immaginato che al suo interno, in
prima pagina, campeggiasse quella lumachina che avevo tanto ammirato. Rimasi a
bocca aperta, quando mi disse di guardare meglio. Dopo la sua firma, e la data
di produzione, l’amica aveva aggiunto: Adesso è tua, Dani. E in calce la data
in cui me l’aveva donata, e il suo nome, quello con cui amo chiamarla.
Mi sono
affrettata a ringraziarla, non solo per il dono in sé, quando per essersene
privata, sapendo quanto per lei fosse importante conservare i suoi lavori. Quella
frase: “Adesso è tua, Dani”, per me ha
avuto la valenza di un “ti voglio un mondo di bene”, proprio perché mi ha
dimostrato quanto tenesse a me, privandosi di una sua opera.
Il
diavolo però ci ha messo le corna e pure la coda!
Da quel
momento, qualcosa è andato storto. Sono andata ad acquistare una cornice
adeguata al dipinto, in modo da poterlo appoggiare sul comò di camera mia, per
avere la lumachina sempre sottocchio. Le ho inviato la foto del suo piccolo capolavoro
incorniciato.
Pare che una sua email sia partita ed io non l’ho ricevuta. Mi ha
chiesto come mai non avessi risposto a quel suo invio, e l’ho informata che
l’ho cercata tra la posta in arrivo, anche negli spam, non fosse finita lì per
errore, ma il server dispettoso non ha ritenuto inviarmela e se l'è ingoiata. Capita talvolta, non sarebbe la prima occasione che mie email spedite non siano arrivate al destinatario, o viceversa. Ma l'amica ha insistito sostenendo che il server non ne aveva alcuna colpa, e che era il mio Mac ad essere pieno come un uovo e andava svuotato.
Poiché tempo fa era realmente accaduto che avessi il sito di posta intasato da email, trascorsi intere giornate a ripulirlo. Da allora mi sono attivata a cancellare ogni giorno tutto ciò che non era indispensabile. Di conseguenza, il mio Mac era tornato vergine! Le ho chiesto di provare a rimandarmi la sua email sparita nel nulla. Niente da fare! Per giorni non ho ricevuto altro da lei che solleciti di questo tipo: "Pulisci il tuo Mac" e null'altro. Un "Incubo ad aria condizionata", come il titolo del libro di Henri Miller. Le rispondevo assicurandola che il mio Mac era illibato, e che i server, talvolta, perdono i "pacchetti" per strada.
Qual è il
significato di pacchetto, nel linguaggio informatico? Ne ho rilevato uno a caso, dal web. Me ne parlava spesso mio
figlio ingegnere nel campo, ma non saprei spiegalo con le mie parole.
RADIUS è un
protocollo che utilizza pacchetti UDP per trasportare informazioni di autenticazione e
configurazione tra l'autenticatore e il server RADIUS. L'autenticazione è basata su username, password e,
opzionalmente, una risposta a una richiesta di riconoscimento (una sorta di
“parola d'ordine”). Se l'autenticazione ha successo, il server RADIUS invia le
informazioni di configurazione al cliente, inclusi i valori necessari a
soddisfare il servizio richiesto, come un indirizzo
IP e una maschera di sottorete per PPP o un numero di
porta TCP per telnet.
Qui si parla del server Radius, ma vale per ogni
tipo di server, che si tratti di Tiscali, Gmail, Alice, o altro, la
terminologia pacchetto viene usata da
tutti.
Succede a volte che, per un errore inserito nel pacchetto,
la posta non parta o se accade, non arriva al destinatario e si perde per
strada. Talvolta il pacchetto resta fermo per ore, e alla fine, con notevole
ritardo, a volte di ore o addirittura giorni, arriva a buon fine.
La mia amica, quando le ho detto che era il suo
server a funzionare male, perché anche da altri amici che utilizzavano il suo
stesso convoglio non mi arrivava posta, mi ha risposto seccata, ancora una
volta, che dovevo ripulire il mio Mac.
Poi il server dell’amica ha cominciato ad inviarmi
doppioni delle sue email. Ogni email spedita a una certa ora, arrivava due
volte. Quindi era chiaro che il problema riguardasse quel benedetto (o
maledetto, tenuto conto che ha messo zizzania tra me e l’amica?) server. Non il mio Mac innocente!
La mia amica allora mi ha rinfacciato il suo dono,
pentita di avermelo spedito. Non comprendo per quale motivo, poiché le ho
espresso la mia gioia nell’averlo ricevuto, e la gratitudine per essersene privata
a mio beneficio, Rinfacciare un dono, è una delle cose che fanno più male
all’anima.
E concluse col dirmi che le scrivevo solo
insulsaggini. A quel punto, ho smesso di scriverle, visto che, a suo dire, non sono in grado di scrivere cose
interessanti.
Passa qualche giorno, e l’amica mi scrive questa email:
Passa qualche giorno, e l’amica mi scrive questa email:
Oggi ho
fatto il pollastrino al limone con patate: è venuto divinamente bene. Poi ho
cotto il riso in latte zucchero e scorzette di limone, così domani faccio la
torta di riso. Quest'xxxx mi piace. xxxx la cuoca. Di tutte le altre xxxx non
so più niente.
Bella email, davvero molto
interessante. Non le ho neppure risposto. Se secondo lei i pollastrelli al
limone e la torta di riso sono argomenti interessanti, se li racconti da sola…l’avessi
scritta io una lettera in questo tenore,
lei sarebbe diventata un soprano,
gridandomi che dicevo cose insulse. A lei è permesso farlo. A lei tutto è concesso. Inviare un dono e poi
rinfacciarlo, dire all’amica che scrive cose insulse…accusarla di avere il Mac
con l’indigestione…e tante altre belle cose che preferisco tralasciare.
Il fatto è che mentre scrivo ho di
fronte la sua stupenda lumachina. Malgrado tutte le piccole e grandi ingiurie
ricevute da quella che tuttora reputo la più grande amica che abbia mai avuto
nel corso della mia esistenza, continuo a volerle un mondo di bene.
Purtroppo, come più volte mi ha
ripetuto, tra lei e la sottoscritta c’è incompatibilità di carattere ed io non
posso modificare il mio, come lei non vorrà certo cambiare il suo.
Rimarrà un’interessante parentesi
nella mia vita, e un ricordo inciso nel cuore.
Come finiscono le fiabe?
E vissero felici e contenti….ma io
non lo sono per nulla!
Già, ma questa non è una favola, è
una storia veramente edificante.
Danila Oppio
Oggi piove, allora mi soffermo un po' al pc e scorro i blog in vista sul mio, così ho letto fino in fondo questo "momento di vita", che dimostra ancora una volta che la vita è una medaglia...a due facce, ma sempre una medaglia al valore! Ciao ciao
RispondiEliminaGio
Grazie Gio, per aver letto e commentato. Sono cose che riempiono l'anima di amarezza, perché non te le aspetti, ma la vita e le scelte altrui non le possiamo "telecomandare", dobbiamo accettarle e far buon viso a cattiva sorte.
RispondiEliminaUn grande abbraccio
Danila
Un caro amico comune, ha cercato di fungere da mediatore tre la persona in oggetto e me. Nessuna delle due aveva richiesto il suo intervento, ma lui ha sentito il dovere di provarci, per mettere pace tra noi due. La risposta che ne ha avuto è stata incisiva. La signora non desidera riprendere il dialogo, ed io, dopo aver saputo che mi ha anche tacciato di falsità, in questo articolo, mentre conservo le sue email dove si comprendono assai bene le sue parole sferzanti, alle quali, stremata, le ho risposto a tono, posso in ogni momento pubblicarle, perché mi si può accusare di tutto, meno che di mentire. tra le altre cose, ha detto al comune amico che con questo articolo ho cercato di riprendere il rapporto con lei. Se avesse letto fino alla fine, ho scritto chiaramente che, dopo molteplici volte in cui lei mi ha detto che noi non siamo compatibili, ho gettato la spugna e accettato la fine della nostra amicizia. Che conservo come un buon ricordo. La superbia è una brutta cosa. Il sostenere che volessi con questo articolo un qualche rapporto, con una persona che mi ha chiaramente scritto che le mie email indirizzate a lei sono INUTILI. Evidentemente ha un grande autostima e pochissima degli altri. Nessuna persona, in vita mia, mi ha tanto denigrato come ha fatto lei, malgrado i molteplici favori ricevuti da me. Conclusione: non merita più la mia amicizia. Danila
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