Gaza: basta
bombe!
by REDAZIONEROSEBUD •
18 NOVEMBER 2012
di Danila Oppio. Gaza sotto le bombe ha bisogno
della nostra mobilitazione. Il sindacato degli studenti palestinesi GUPS chiama
ad una manifestazione oggi, 17 novembre a quest’ora, a Place de l’Opéra. Non
possiamo restare indifferenti alla sofferenza di questo popolo bombardato
nell’indifferenza dei democratici e dell’ONU. Fate girare questa informazione e
uniamoci numerosi per denunciare questi assurdi bombardamenti.
Scrive il giornalista e scrittore americano Noam Chomsky di ritorno da
Gaza, dove si trovava dal 25 al 30 ottobre scorso, descrivendo le sue
impressioni ed analizzando la situazione:”E ancora dei bambini, delle donne e
degli anziani che saranno vittime di questi crimini che rimangono impuniti.
Vergogna a tutte le democrazie che girano i loro sguardi in direzione della
Siria nel frangente in cui il popolo palestinese crepa sotto le bombe…..
Come una sola notte in prigione è sufficiente a dare un’idea di cosa vuol
dire trovarsi sotto il controllo assoluto della stessa forza esterna. E
basta appena più di un giorno a Gaza per cominciare A comprendere quello che
deve assomigliare al tentare di sopravvivere nella più grande prigione
all’aperto del mondo, dove un milione e mezzo di persone, nella regione più
densamente popolata del mondo, sono costantemente sottomesse al terrore
generale, spesso selvaggio e a punizioni arbitrarie che altro non servono se
non allo scopo di umiliare e avvilire, così da rendere le speranze palestinesi,
in un avvenire decente, aleatorie e che sia ridotto a zero il sostegno mondiale
favorevole a un accordo diplomatico atto ad accordare i giusti diritti”.
Non aggiungo commenti perché desidero rimanere il più neutrale
possibile.
Penso alla Storia dell’umanità: alle invasioni barbare, a quelle dei
conquistatori nelle varie ere in cui l’uomo ha cominciato a farla da padrone.
Solo qualche esempio: l’Impero ottomano, l’Impero di Carlo Magno, il dominio
della Magna Grecia piuttosto di quello dell’Antica Roma. L’Impero Asburgico e
quello Napoleonico, le colonie britanniche, la conquista dell’America… inutile
andare avanti…tutta la storia parla di guerre dichiarate da forti potenze
contro popolazioni inermi.
Le civiltà precolombiane distrutte, i nativi americani relegati in
riserve, ed ora…il popolo palestinese prima cacciato dalla propria terra e
isolato in ghetti, molto simili a quelli che gli stessi ebrei subirono durante
il nazismo.
Mi chiedo: la Storia non ha insegnato proprio nulla? L’uomo rimane
sempre quell’animale che cacciava, come ai tempi delle caverne? Mors tua, vita
mea?
Ma quando impareremo a convivere tra noi, anche se appartenenti a
religioni diverse, a etnie differenti, senza discriminazioni di razza, colore
della pelle, o a culture diverse?
Quando finalmente comprenderemo che questo globo su cui trascorriamo una
vita che, paragonata ai millenni della storia umana, ha la sola durata di uno
zolfanello, appartiene a tutti noi indistintamente, e che tutti abbiamo gli
stessi diritti di sopravvivenza? A che serve farsi guerra, uccidere ed essere
uccisi, tanto presto o tardi moriamo tutti comunque? E nel frattempo?
Distruggiamo non solo gli esseri umani, ma l’ambiente naturale, le opere
architettoniche e artistiche e quant’altro. Ai nostri figli, ai nostri
nipoti lasceremo le macerie di una civiltà in-civile, erediteranno lo spirito
di distruzione, il veleno dell’odio, l’arroganza e la presunzione, l’egoismo e
la crudeltà. tutto quello che avremo seminato, loro raccoglieranno, e non saranno
frutti gustosi, ma aspri e indigesti.
Vogliamo questo per loro, e per noi?
Non parteggio per nessuno, che a ragione o torto i due contendenti
lottino tra loro a me non importa…importa la pace nel mondo. Importa che
qualcuno finalmente venga illuminato dall’unica verità: il Pianeta è di tutti
gli uomini e tutti hanno il sacrosanto diritto di viverci in pace, libertà e
sicurezza. Basta con le guerre, basta con le armi. Impiegate le forze
economiche spese per le guerre, in altro modo, per esempio aiutando le
popolazioni stremate dalla fame e dalle malattie. Date loro la possibilità di
una vita vivibile: lavoro sul posto, aprite attività lavorative dove non ci
sono, offrite cure mediche e quant’altro, non come carità pelosa ma come un
diritto assoluto che l’occidente ha già fatto suo.
Nota redazionale: vista la citazione di Noam
Chomsky, diritto di replica a chi volesse sostenere le ragioni del popolo ebreo
in maniera più sostanziale. Popolo che amo per le notevoli qualità
intellettivo-scientifiche e che non identifico con la propensione del governo
israeliano ad usare le bombe. Concordo, Danila: basta bombe!
Featured image, panorama di Gaza
City, fonte Wikipedia.
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