ALLEGRIE
(A chi trafugò il cadavere di Mike Bongiorno)
Cantami dal tuo mondo di vene essiccate
Cantami.
Ti ho rapito una notte alla fossa
Lucidato a festa le ossa
Dalla fossa alla fontana
L’allegria è di casa:
“Ogni allegria lasciando,
l’allegria vo’ raddoppiando”
Cantami.
Ti ho rapito una notte alla fossa
Lucidato a festa le ossa
Dalla fossa alla fontana
L’allegria è di casa:
“Ogni allegria lasciando,
l’allegria vo’ raddoppiando”
Quanta stentorea allegria per codesta letargia
Se vedo i luoghi com’erano pria
l’“ora” per sempre sottratto
Auscultando il matto
L’allegria è di casa:
“Ogni allegria lasciando,
l’allegria vo’ raddoppiando”
Se vedo i luoghi com’erano pria
l’“ora” per sempre sottratto
Auscultando il matto
L’allegria è di casa:
“Ogni allegria lasciando,
l’allegria vo’ raddoppiando”
Sento un qualche palpitare, eh sì, nel mare costoclavicolare
“Dica trentatré”
“Allegria”
“Bravissimo!”
È un ritmico bussare –potrei suonarlo a mo’ di tamburo
Dal retro, le retroguardie del respiro, sobillare i dorsali
Ah, sportivone!
M’è infine ruzzolato via dalla necromanzia, la ruota della fortuna che vi segue, vi corre accanto
“Fèrmo, porca mignotta!”
Ma l’allegria è quella cosa che prende e porta via
Dalla fessa alla fossa, dalla fontana al fiume… il salmone!
Si era offeso; l’allegria cominciava intanto a farsi spazio, piovevami addosso aprendo crateri nella pelle mia
Perché gli atomi suonano a fisarmonica, in ogni atomo una Porta Pia
E allora, se tu mi dai il bongiorno, eccoti una sveglia di benservito
Ruota sul tuo asse à la san Vito
Allegro di un allegretto incallito !
Io ero il morto –che equivoco- e lui m’usava come ventriloquo
“Dica trentatré”
“Allegria”
“Bravissimo!”
È un ritmico bussare –potrei suonarlo a mo’ di tamburo
Dal retro, le retroguardie del respiro, sobillare i dorsali
Ah, sportivone!
M’è infine ruzzolato via dalla necromanzia, la ruota della fortuna che vi segue, vi corre accanto
“Fèrmo, porca mignotta!”
Ma l’allegria è quella cosa che prende e porta via
Dalla fessa alla fossa, dalla fontana al fiume… il salmone!
Si era offeso; l’allegria cominciava intanto a farsi spazio, piovevami addosso aprendo crateri nella pelle mia
Perché gli atomi suonano a fisarmonica, in ogni atomo una Porta Pia
E allora, se tu mi dai il bongiorno, eccoti una sveglia di benservito
Ruota sul tuo asse à la san Vito
Allegro di un allegretto incallito !
Io ero il morto –che equivoco- e lui m’usava come ventriloquo
Ho restituito dunque quell’ostinazione impertinente al fiume,
accelerando il ruzzolìo del suo orgoglio ferito
Però, a pensarci, come saltava le staccionate! Erano voli pindarici e meraviglia del falso, ed era dura tornare poi coi piedi a terra senza essersi mai sollevati!
Cercate di comprendere, brava gente
Rischiai tutto per niente
Solamente ero stanco di quell’allegria:
Lascio quanto raddoppio, e sia.
Però, a pensarci, come saltava le staccionate! Erano voli pindarici e meraviglia del falso, ed era dura tornare poi coi piedi a terra senza essersi mai sollevati!
Cercate di comprendere, brava gente
Rischiai tutto per niente
Solamente ero stanco di quell’allegria:
Lascio quanto raddoppio, e sia.
Coucou,Sèlavy!
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