Alla terza edizione de LE PAGINE DEL NATALE il mio racconto NISSE E GUNNAR, insieme a poesie e racconti di altri autori. Un compendio decisamente natalizio realizzato da L'ARGO LIBRO editore. Mi sono arrivate ieri le copie ordinate e sono rimasta molto soddisfatta.
Dal segnalibri di dicembre la presentazione di una splendida edizione, che suggerisco come regalo ad amici e parenti.
Qui l'elenco degli autori presenti nell'antologia.
E il testo del mio racconto
NISSE E GUNNAR
C’era una
volta, ma non proprio così tanto tempo fa, un bimbetto molto povero che avrebbe
tanto desiderato decorare l’abete di fronte a casa sua per festeggiare il
Natale, che presto avrebbe bussato alle porte. Non aveva però neppure un
soldino per acquistare quei bei ciondoli colorati che erano esposti nelle
vetrine dei negozi della sua città.
Una sera - e
il Natale si stava avvicinando a grandi passi - sentì uno scampanellìo e un
fruscìo vicino alla finestra della sua cameretta.
- Chissà chi è? -
Pensò il piccino.
- Toc toc toc.
Tre colpetti sul vetro della finestra lo fecero sobbalzare.
Si avvicinò cautamente, appoggiò le manine e il nasino sui vetri gelati – fuori
faceva davvero molto freddo – e vide un ometto non più alto di una spanna, con
un berretto rosso in testa che indossava
un giacchino grigio. Una lunga barba bianca ornava il suo mento.
- Chi sei? - Chiese
il piccino.
- Sono Nisse, lo gnomo che esaudisce tutti i desideri, per
caso tu ne hai uno in particolare? Puoi dirmi come ti chiami?
- Mi chiamo Gunnar. Si, vorrei decorare con tanti ciondoli
luminosi quell’abete là fuori, perché senza quelle decorazioni, non mi sembra
neppure Natale.
- Allora Gunnar, fammi entrare ed io ti narrerò una fiaba e
magari, mentre te la racconto, succederà qualcosa di straordinario. Ma fammi
entrare subito, che qui fuori tremo dal freddo!
Il bambino
aprì la finestra e Nisse si intrufolò nella stanza che a dire il vero non era
neanche calda perché il fuoco si era spento nel camino.
Nisse si
affrettò a soffiare sulle braci e all’improvviso un bel fuocherello divampò e
la stanza si riscaldò in un istante.
- Ma tu sei proprio un mago! Esclamò Gunnar.
- Non so chi siano i maghi, ma so come posso realizzare i sogni dei
bambini buoni.
Intanto Nisse, profittando del momento in cui Gunnar era
andato a scaldarsi accanto al fuoco e si era appisolato, chiamò la Regina delle
Nevi, Snedronninga, che di cose belle ne sapeva fare davvero tante. Le disse
sottovoce, ché il bimbo non sentisse:
- Per favore, fai cadere tanti fiocchi di neve, e falli
diventare grandissimi, come quei lampadari di cristalli di Boemia, e poi appendili
sui rami di quell’abete. Ma non farti vedere né sentire.
La Regina
delle Nevi non riuscì a trattenere una risata, ovviamente cristallina. Proprio
a lei Nisse chiede di essere silenziosa? Ma da quando la neve che scende volteggiando lieve fa rumore? Non
solo è muta, ma ammutolisce anche tutto quel che sfiora al suo passare. Non si
odono i passi e neanche le ruote delle auto che circolano sulla strada
innevata. Tutto è ovattato e quindi lei
sa - che quel che farà - non si sentirà.
E piano
piano, mentre Nisse pensa alla storia da raccontare a Gunnar, Snedronninga
sparge i fiocchi di cristallo, li appende sui rami dell’abete, perché sa che
quando la luna si accenderà e illuminerà il cielo notturno, i cristalli di
ghiaccio brilleranno come tante argentee lucine.
Si può solo
immaginare la gioia di Gunnar, quando vide appese all’abete delle magnifiche
stelle fatte di ghiaccio cristallizzato e di ogni forma che, al chiaro di luna,
brillavano come lucenti fiammelle.
-
Buon Natale
piccino, io devo andare.
-
Di già? Non
puoi restare?
-
No, non
posso, devo scappare
-
ma ci
vedremo ancora il prossimo Natale.
Danila Oppio
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