L'evoluzione
della lingua italiana
secondo il paradigma del marchesino
Eufemio
Ieri
1 - A dì trenta settembre il marchesino,
D’alto ingegno perché d’alto lignaggio,
Diè nel castello avito il suo gran saggio
Di toscan, di francese e di latino.
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3
- Quinci, passando al gallico idïoma,
Fe’
noto che jambon vuol dir prosciutto,
E
Rome è una città simile a Roma.
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2
- Ritto all’ombra
feudal d’un baldacchino,
Con ferma voce e signoril coraggio,
Senza libri provò che paggio e maggio
Scrivonsi
con due g come cugino.
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4
- E finalmente il marchesino Eufemio,
Latinizzando
esercito distrutto,
Disse exercitus lardi, ed ebbe il premio.
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Il saggio del
marchesino Eufemio
di Giuseppe Gioacchino Belli –
22.7.1843
Oggi
Prima prova:
traduzione dall’inglese del vocabolo design.
«…la nostra azienda farmaceutica vuole immettere sul mercato
un nuovo farmaco antidiabetico e per questo ha disegnato uno studio clinico multicentrico…» [designed a multicentric
clinical trial]. Qui il marchesino traduce design con disegno mentre in
realtà il design è il progetto. La parola inglese che significa disegno [arte
grafica] è draw o anche drawing. Quindi secondo il buon italiano la casa farmaceutica ha progettato
uno studio clinico, non l’ha disegnato!
Seconda prova: traduzione di library
In informatica esistono i linguaggi [sic!] di programmazione.
Alcuni sono molti difficili da imparare, mentre altri no. Java appartiene a
quest’ultima categoria. Però, averlo imparato è solo una prima fase, bisogna apprendere
anche tutte le sue librerie…[library]. Una libreria è un insieme di classi
annesse al linguaggio che possono essere liberamente utilizzate e che ne
estendono la potenza. Però, Eufemio… library in inglese significa biblioteca,
mentre la nostra libreria per gli anglofoni è il bookshop.
Terza prova: cosa vuol dire to realize?
Il marchesino traduce questo verbo con realizzare,
nell’accezione di comprendere, capire. Es.: «Ho finalmente realizzato il
problema…» [Invece che: «Ho finalmente capito o compreso il problema»].
Recentemente, in italiano il verbo realizzare viene impiegato come sinonimo di
capire, comprendere, invece che per il suo significato proprio di portare a
compimento qualcosa.
Quarta prova: chi mi sa trovare la root?
Il disco rigido di un computer contiene al suo interno molti
miliardi di piccolissimi campi magnetici con cui sono codificati tutti i suoi
file che hanno un’origine comune, la root, appunto. Come tradurre questo
termine? Semplicemente e coerentemente con radice. Ma i marchesini con signoril
coraggio ricorrono alla…
rotta. Si sente dire, «cerca la rotta del disco», anziché «cerca la radice del
disco».
Quinta prova: scannerizzare,
scannare o che altro?
Lo scanner produce un’immagine elettronica a partire da un
documento cartaceo. Questa operazione è resa possibile da un fascio luminoso
che scans il documento e lo invia al computer.
E qui sorgono i problemi: to scan… C’è chi
traduce scannerizzare, chi addirittura scannare. Ma ragioniamo! Se il fascio
luminoso fa una scansione ottica del
documento cartaceo è molto semplice definire quest’azione col verbo scansionare. Elementare, Eufemio!
Sesta prova: the programming languages.
Italian
language, English language,
German language, programming languages… in tutte queste espressioni si può tranquillamente tradurre
language con
lingua: la lingua italiana, la lingua inglese, la lingua tedesca e le lingue per
programmare i computer. Ma, ricorrendo alla semplificazione delle traduzioni
proprie del paradigma eufemiano, programming language, è stato rapidamente, quanto
impropriamente, tradotto con linguaggio di programmazione, termine che è
entrato nell’uso comune.
Settima prova: blood
culture
Neppure un rinomatissimo trattato di patologia speciale medica,
su cui si formarono quasi tutti i medici che si sono laureati negli anni 70 ed
80 del secolo scorso sfuggì al paradigma eufemiano! Infatti i suoi autori tradussero l’espressione
su esposta con emocultura [errato] anziché emocoltura
[corretto], come poi è avvenuto successivamente. Si è passati quindi dalla
cultura [sic!] alla coltivazione del sangue per ricercare agenti patogeni
microbiologici. E così, parimenti, per l’urinocoltura ed
ecc. E oggi, i nostri fieri governanti hanno istituito facoltà di medicina con
insegnamento esclusivo in lingua inglese!
Ottava prova: cucire o premere i button?
[Significati in italiano: bottone,
ma anche pulsante]
Nei libri di informatica, laddove si descrivono i componenti
grafici di una finestra, button viene reso con bottone mentre in realtà per l’azione che esso compie
andrebbe tradotto con pulsante.
Infatti, azionandone uno, si verifica prima il suo abbassamento e poi il suo sollevamento
susseguente, in sintonia colla pressione o il rilascio di un tasto del mouse. [Perché ci ostiniamo a non
tradurre quest’ultimo termine? Mica non esiste un vocabolo equivalente in
italiano!]
Conclusione: non si preme un bottone, bensì un pulsante!
Il colmo dei colmi…
In Microsoft Word 2003, edizione italiana, se era necessaria
una password per aprire un documento e se ne scriveva una errata, Word
rispondeva col messaggio «Password invalida!» che voleva essere
la traduzione di «Invalid password» della versione americana. Grande Eufemio!
Ed ecco un ginepraio di termini impropriamente tradotti alla
marchesino Eufemio: testare [to test], loggare [to log in], formattare [to
format], postare [to post], flirtare [to flirt], taggare [to tag], chattare [to chat], settare [to set],
resettare [to reset], andare in tilt [to tilt = inclinarsi, pendere], dimmerare
[to dimmer], pluggare [to plug], fittare (to fit), dribblare [to dribble]...
Chi si vuole cimentare
in una traduzione corretta? Esistono eccellenti vocabolari linguistici, perché
quasi nessuno li utilizza e si traduce in un modo così maccheronico?
Gentile Silvio Coccaro, in lingua italiana 'realizzare' significa sia 'fare' che 'capire'.
RispondiEliminaIn quanto a 'button', sempre in lingua italiana, fa scuola 'la stanza dei bottoni' che non si riferisce certo al vano di una sartoria...
Firmato: Eufemia Angela Fabbri
Ho letto sul dizionario Treccani che realizzare può essere usato anche come sinonimo di capire ma...
RispondiEliminaIo realizzo un sogno, un progetto [uso proprio, OK]
Io realizzo l'inglese e non realizzo il tailandese..[Brrrr, Italiese!]
chi capisce che volevo dire:
Io capisco l'inglese e non capisco il tailandese?
Ma Pietro Nenni dove li aveva visti i bottoni e quali bottoni?
segue un articolo più dettagliato, in risposta ad Angela Fabbri.
Silvio Coccaro