L’ORA PIÙ
DOLCE
È l’ora più dolce, mi ripete
Fra vortici di edera, crepe fruttate
Guarda gli abiti smessi
Le false partenze
Non ha paura, dice, non più
Di vivere le ore già vissute da chiunque altro
È l’ora più dolce
Ma vagavamo sui vapori freddi dell’universo per l’eredità di una giustizia tanto sommaria?
Per questo rintocco che da sempre ci sfianca in absentia con sciami di elucubrazioni assurde, mulinelli d’asmi, sublimi divagazioni
Stonandoci di mai che fosse?
Oh, dimmi, quante ore più dolci dovremo ancora sopportare
Col loro strepito di mondo alle calcagna
E strapiombi, stradine, staremo dov’era un ciglio sparito, strapianto
Indietro tutta e giramondo
Tondi solo per rivelazioni
Di ore più dolci
"Piangiamo, piangiamo
Per ogni versato
Chissà dov’è andato
Non ritornerà..."
Così le ore più dolci
Lasciammo addormentate un giorno su quel doppiopetto:
Ché più non lo metto più sono un gagà
Così ridendo piango
E pur non m’allontano, rimango:
È l’ora più dolce, né più mai m’avrà
Ché più l’inganno più sono un pascià.
Coucou Sèlavy
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