POESIE
di
ROBERTO
VITTORIO DI PIETRO
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--Eeh?!
Se ti dico: “Portami le ciabatte, Nicoletta/e dammi il berretto da notte”…
questa la chiami prosa?
--Oh,
bella! Di modo che… son più di quarant’anni che io parlo in prosa …e guarda un po’ se mai me n’ero
accorto…
E PIU’ LIBERAMENTE
FILOSOFAR-POETANDO
in finta PROSA LIBERA…
O COME SIA, O NON SIA,
SIA PUR
COME VI PARE
****
Ché questo è colpa, se mai colpa esiste:
negare a chi si ama
maggiore libertà di
tutta quanta
quella che ognuno
ambisce per sé stesso.
(R.M. Rilke)
Ogni giorno mi scopro difettivo (…)
Gli addendi sono a posto, ineccepibili,
ma la somma? (…)
Solo il divino è totale nel sorso e nella briciola.
Solo la morte lo vince se chiede l’intera porzione.
(E. Montale)
I.
AMORE E’ GRAMMATICA
Io ti parlavo, e tu
dicevi noi;
noi, mi dicevo anch’io, nell’ascoltarti;
nostri, né miei né tuoi, erano i sogni
che facevamo in due,
per non lasciarci.
L’inizio d’una fine
era già tutto
in quel volerci
illudere che nulla
fra noi ammettesse
l’uso innaturale
d’un verbo coniugato
al singolare.
II.
Fratelli, a un tempo stesso, Amore e
Morte
ingenerò la sorte.
Cose quaggiù sì belle
altre il mondo non ha, non han le
stelle.
(G. Leopardi)
M’importa poco di sapere se Dio esiste o no;
ciò che so e che saprò fino in fondo
è che non avrebbe dovuto creare al tempo stesso
l’amore e la morte.
(R. Barthes)
La cambio io la vita che
non ce la fa a cambiare me…
(canzonetta)
S
T A L K I N G
(o: fra l’ultimo Vero e il Bello
estremo)
Te lo giurava col
sole negli occhi:
“Fra noi..oh, sì…è
per sempre! Oltre la vita…”
Oggi sospira: “Siamo
stati sciocchi…
Forse non è
così?...Ormai è finita.”
L’abbaglio è che, per
te, l’ultimo Vero
non può (né mai
potrebbe?) essere altro
che un suo negarsi ad
arte: il bel mentire
di chi davvero t’ama,
e in te l’Amore
ci prova
per assurdo
a ridestarlo.
E in te ora preme
(orrore!) un Bello estremo
che può (e dovrà?...)
inverarla
con la Morte
quella menzogna
in cui t’è dolce
credere.
§§§
I.
“E’ un enigma, la bellezza…
A parlarne non mi sento adatto.”
(F.
Dostoevskij – L’Idiota)
SENZA
TITOLO
“Davvero credi tu che
la Bellezza
potrà salvarlo, ancora, questo mondo?...”
All’insistenza non
rispose, il Principe:
ebbe sul ciglio il
fremito
d’un sole fra due
nubi,
si tinse d’un pallore
non dissimile
dall’ira di Pilato,
allor che chiese
‘Cos’è la Verità?...’ mentre
già un popolo
gli urlava contro ‘A morte! Crucifige!’
II.
Fra poison (veleno) e poisson (pesce)
l’alternativa trascende il neutro
filologico.
(Roland Barthes)
CRIMINE,
DISCRIMINE
Per varie vie
s’arriva a un certo bivio
dove si stenta sempre
nel decidere
se chi non mente
intenda dare scandalo,
o sia sincero in
quanto
temibilmente
matto.
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