IL COSMONAUTA
Sfiorato aveva il patto delle stelle
Si ripeteva con gloria recriminatoria
Invecchiando al contrario sotto gli occhi di allora
Al ribasso, rilanciava
E sarebbe stato tempo di tornare
Ma come un vangelo rimase
In amalgami lucenti impietrito
Riflesso nell’apostasia della cruna in attesa
Quella cruna per cui passò un giorno candido,
di corsa, senza impetrare
Sfiorato aveva il patto delle stelle
Si ripeteva col respiro dei mondi antichi
Non un capello ai branchi terreni, impallidì
E sversava giuncante
Il violato infinocchiante
Eppur lasciava ancora un d’altro canto taciuto
Al mondo compiaciuto
Del rotante: come va?
Coucou, Sèlavy!
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