POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

venerdì, marzo 13

QUELLA DATA DELL'11 MARZO 2020


QUELLA DATA DELL'11 MARZO 2020

Era l’11 marzo del 2020,
le strade vuote, i negozi chiusi.
La gente si barricava come col coprifuoco
in tempo di guerra.
E quel giorno mia madre compiva 100 anni
ma non potevo recarmi ad abbracciarla.
Alla Casa per Anziani proibirono l’entrata.
La primavera di tutto questo non sapeva nulla.

I fiori iniziavano a sbocciare,
il sole a splendere, e tornarono le rondini.
Era l’11 marzo 2020.
Furono chiuse le scuole, le Università.
I giovani studiavano a casa.
Fu l’anno in cui si usciva solo per fare la spesa.

Dopo poco chiusero tutto, 
anche gli uffici e le aziende.
L’esercito iniziava a presidiare le uscite e i confini.

Non c’era spazio per tutti negli ospedali
e la gente continuava ad ammalarsi e morire.
Era l’11 marzo del 2020.

Tutti furono messi in quarantena obbligatoria.
Dai nonni ai nipoti, senza scampo.
Allora la paura diventò reale.

I giorni scorrevano tutti uguali.
Ma la primavera non lo sapeva
 e le rose tornarono a fiorire.

Fu l’anno in cui si capì l’importanza di star bene,

e degli affetti veri, l’anno in cui il mondo
sembrò fermarsi, e l’economia andare a picco.
Ma la primavera non lo sapeva
e i fiori lasciarono il posto ai frutti.

E poi arrivò il giorno della liberazione.
Eravamo davanti alla tv e il Primo Ministro

a reti unificate, informò che l’emergenza era finita.
Che il virus aveva perso. 
Che gli italiani tutti uniti avevano vinto.
E allora uscimmo per strada piangendo di gioia.
Senza mascherine e guanti, abbracciando

chi s’incontrava, come fosse un fratello.
E fu così che l’estate arrivò.

Perché la primavera non lo sapeva
e aveva continuato a esserci...
Nonostante tutto, nonostante il virus, 
nonostante la paura.Nonostante la morte.
La primavera non lo sapeva
Eppure… riuscì a insegnarci la forza della vita.

Danila Oppio e altro autore ignoto
(questa poesia in parte non mi appartiene. Ho ricevuto il testo ma non conosco il nome dell'autore - l'ho riadattata secondo il mio pensiero e ai fatti che mi riguardano da vicino) Diciamo che possiamo considerarlo un lavoro di squadra. Lo dichiaro per non essere tacciata di plagio). 
Ho tentato molte volte ad impaginare al meglio questo testo, ma il blog fa a modo suo, così ho deciso di spostare il testo a sinistra, per fargli anch'io un dispetto! 

2 commenti:

  1. Chiunque l'abbia scritta insieme a te, dice quel che volevamo tutti ascoltare. Grazie.
    Angela

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  2. Ed è quello che spero, che tutto finisca nel migliore dei modi, nonostante questo virus abbia decimato vittime innocenti e tante persone siano ancora nel mezzo del tremendo contagio.
    Danila

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