Per chi avesse dei dubbi su quanto detto dal sindaco di Bergamo, una testimonianza assolutamente vera di chi ha vissuto e visto coi propri occhi quanto accadeva in un ospedale di quella città. Spero che non si verifichi la stessa situazione in ogni altro nosocomio. Ecco il testo dell'email che ho ricevuto da un amico.
"Questa è un’esperienza cruda di un mio carissimo amico.
Spero serva per far capire alla gente che bisogna mettere in atto atteggiamenti responsabili".
Mi hanno dimesso nella notte perché hanno deciso che debba curarmi da casa.
A fronte di qualche mia perplessità, i medici mi hanno lasciato intendere che i posti letto sono preziosi.
Cosi sia!
Nelle poche ore di permanenza nel reparto infettivi ho visto l'apocalisse:
Gente conciatissima, per lo più vecchi, ma anche qualche quarantenne, uomini e donne, senza privacy.
Nel reparto infettivi non esistono i bagni, non ci si lava, non si taglia la barba ...
Un correre continuo di medici, infermieri, OSS, tutti vestiti allo stesso modo, a metà strada tra l'imbianchino e il netturbino.
Un'atmosfera surreale. Ecco la mia testimonianza.
Ho trascorso otto ore in ambulanza, con febbre a 39, prima di poter accedere.
Otto ore seduto in ambulanza non sono uno scherzo e bisogna utilizzare innumerevoli risorse per non cedere.
Verso le 15 sembrava essere giunto il momento giusto e l'ambulanza è entrata nel pronto soccorso.
Falso allarme perché nel frattempo è sopraggiunta un'urgenza e quindi si torna all'esterno.
Nella manovra ho potuto vedere lo stuolo sterminato di autolettighe in attesa.
Alle 19, finalmente il mio turno. Vado in triage con un infermiere che mi fa milioni di domande sulle malattie di 50 anni fa.
Non ne potevo più.
Arriva il medico, mi ausculta i polmoni, mi fa tossire e mi parte una crisi di tosse e respirazione.
Non mi sento bene, mi mettono su un lettino e mi portano dentro il reparto, dove mi fanno gli esami di routine.
Pensavo di aver terminato la mia odissea, si presenta invece un'infermiera che mi dice di lasciar libero il posto e di accomodarmi su di una sedia.
Ho pensato: staranno riorganizzando i posti letto.
Passa un'ora, chiedo un po' di acqua. Faccio presente che non mangio e non bevo da 24 ore e ho la febbre. Risposta, no!
A questo punto ho compreso di essere finito dentro un problema molto più grande di me. Mi sono sentito perduto. Ho pensato, firmo e torno a casa.
Impossibile, gli infettati non possono decidere.
Ho pensato allora di sdraiarmi per terra, non ne potevo più e nel ragionare questo ho fissato un'infermiera che mi sembrava umana.
Ha bisogno? Mi dica...
Chiedo un atto di carità cristiana. Posso sdraiarmi? E indico una brandina un po' approssimativa messa nel corridoio.
Venga, venga, ha ragione, si metta pure lì ... e quello è diventato il mio letto.
Fino a mezzanotte non mi hanno guardato, poi si è presentato un medico che mi ha chiesto se avessi allergia a farmaci.
Mi hanno allora fatto alcune flebo, veloci anche quelle, con qualche sturalavandini che mi ha causato nausea insopportabile.
Ho resistito e sono arrivato in fondo. Verso le due la decisione delle dimissioni.
Le lastre hanno evidenziano una chiara polmonite batterica e non virale. Resta il mistero del contagio.
Mi curerò, con piglio maggiore.
E cosa avrebbe detto il sindaco di Bergamo? Io, ad es, non lo so.
RispondiEliminaCosa vuole comunicarci il pezzo che hai pubblicato, Danila?
Che è meglio non chiamare i numeri telefonici che ci hanno detto di chiamare in caso di necessità?
E’ forse un modo per dirci che i Pronto Soccorso sono già troppo pieni? Che è meglio restare
a casa, sennò si finisce in una specie di ergastolo dove non puoi nemmeno avere un cesso dove pisciare e un goccio d’acqua per respirare?
Cosa volevi dirci?
Angela Fabbri
Io personalmente non volevo dirvi nulla se non di fare quel che si spera facciano tutti, ovvero di restare casa per evitare che ulteriori contagi gravi arrivino negli ospedali già incasinati parecchio. Dove cominciano a scarseggiare i posti in rianimazione e mancano i ventilatori polmonari. Questa è semplicemente una testimonianza di chi ha vissuto e visto con i propri occhi la situazione in un ospedale come quello di Bergamo. Ma molto simile a quella di tanti altri ospedali. I medici, gli infermieri e gli operatori ospedalieri sono allo stremo. Molti di loro sono stati contagiati. E allora vediamo di non ammalarci per peggiorare la nostra e la loro situazione. Per farlo è isolarci in casa evitando contatti ravvicinati anche con chi ci piacerebbe abbracciare. Una casa di riposo qui a Legnano è in grave crisi. Un operatore era portatore di virus e ha contagiato un anziano che è stato trasferito in ospedale, un secondo è stato riportato nella Casa di riposo perché non avevano più posto. Da 20 giorni i parenti degli anziani ricoverati presso la casa di riposo dove è ospite mia madre non possono entrare ed è difficile anche poter avere qualcuno al telefono per chiedere notizie. Quindi io non so come sta mia madre, non posso farle visita e neppure telefonare. Ho il cuore a pezzi pensando che magari lei si chiederà come mai non le facciamo visita e questo mi fa star male. Non bastasse, se lei dovesse morire per virus o per altro problema, non posso neppure darle l'ultimo saluto. Questa è la situazione generale, non solo la mia personale, ma come ha testimoniato quel signore che mi ha inviato quanto ho pubblicato, così posso testimoniare io su altro fronte. I medici non svolgono più le visite di controllo programmate e spostano a data da definire. Neppure gli interventi chirurgici se non di massima urgenza, vengono eseguiti. Ho chiesto se potevo entrare in ospedale per un controllo medico e mi hanno risposto che se voglio beccarmi il Cononvirus quello è il posto migliore, perché l'ospedale è la maggior fonte di contagio. capisci ora perché ho voluto pubblicare questa cosa qui? Ho chiarito meglio il concetto di stare casa e di non rompere friggendo e inventando scuse per andar fuori? Non mi riferisco a te...ma a tutti coloro che ragionano con i piedi invece che con il cervello. E se ne fottono della vita propria e di quella altrui. Per inciso l'Europa tutta e gran parte del mondo è infettata. Quindi inutile scappare dal nord al sud e dall'est all'ovest. Oslo ha parecchi casi conclamati e mio figlio sta facendo la quarantena lavorando in casa.
RispondiEliminaDanila
Qui hai scritto un articolo di tuo pugno, Danila. E è questo che dovresti fare sempre. Mi piace quando ti immedesimi nel mondo e ne parli a gran voce e con buon senso e senza polemica. E con il cuore oltre che il cervello.
RispondiEliminaLo so che non puoi andare a trovare tua madre, l'ho letto in un altro tuo pezzo. Ma non credevo fosse possibile non avere nemmeno contatti telefonici per avere notizie. E' come essere nella Guerra di Secessione americana e star lì a aspettare i bollettini di guerra.
Sono con te. Ti sono vicina. Come sempre, anche se sono lontana centinaia di chilometri, chiusa qui nel quadrilatero ancora (quasi) indenne: Bologna Ferrara Ravenna Forlì.
Tua Angela
Sei fortunata a vivere in un luogo dove questa bestia nera del Corona Virus non ha trovato la strada per entrarvi. Per quanto riguarda le case di riposo, pare che il personale sia talmente preso che non hanno molto tempo per rispondere al telefono e se lo fanno, dedicano pochi secondi alla risposta, sempre che non lo si trovi occupato, visto che nella struttura di mia madre ci sono tra gli 80 e i 100 ospiti. Secondo me è una scusa poco plausibile: se prima i parenti entravano a frotte tutti i giorni e a qualsiasi ora, magri disturbando il consueto ritmo di lavoro degli operatori, adesso che non hanno questo "fastidio" dovrebbero avere più tempo. A meno che qualche operatore, per timore di contagio, non sia rimasto in casa in quarantena oberando di maggior lavoro i colleghi. Comunque sia, è un castigo tremendo sia per coloro che sono ricoverati lì che per i parenti che soffrono a non poter vedere i loro cari. Purtroppo ho scoperto da un paio di mesi che anche una mia sorella dell'ordine secolare si trova lì, pur avendo solo tre anni più di me. Da tempo era affetta dal morbo di Parkinson, ma negli ultimi tempi è degenerato in Alzheimer. Lei ha solo il marito che poteva andarle a far compagnia ogni giorno. L'ho sentito e mi ha detto che è in grave crisi perché non sa come sta Susy. Anche lui ha difficoltà ad avere notizie telefoniche. Così quando andavo a trovare mia madre facevo una capatina anche da Susy. Grazie per essermi vicina, mi fai felice. Un abbraccio
RispondiEliminaDanila
Sorridi, Dani, leggendo il tuo pezzo ci ho trovato uno dei tuoi errori di stampa, molto simpatico, rileggilo:
RispondiElimina<< i parenti entravano a frotte tutti i giorni e a qualsiasi ora, magri >>
Magri a furia di aspettare senza pranzo nè cena?
Posso essere così perchè sono già una sopravvissuta del 2019 che mi ha recato molto danno ma ne sono uscita, e posso dirlo, il 28 febbraio 2020.
Ma vedo e sento come va il mondo e ci sono tante cose di cui parlare. Problemi da affrontare anche se magari, da vecchiette quali siamo, anche solo a parole che viaggiano attraverso il WEB.
I Senza Fissa Dimora, i Senza Tetto, e tutte le persone che, causa la crisi, si sostentavano alle mense.
Scrivi, Danila, fai uscire la tua voce.
Grazie. Angela
Magri? La mia tastiera a volte non prende tutto quel che digito. Spesso sparisce la erre anche se io ci batto sopra al suo tasto con forza. Ovvio che intendevo scrivere "magari"!
RispondiEliminaScrivere dei senza tetto che mangiano presso le mense? Non sono molto informata, ma so che presso quelle dei Frati Carmelitani a Milano e a Legnano viene servito il pranzo nel sacchetto. Purtroppo per i motivi che tutti conosciamo, dobbiamo restare in casa ....e la mensa dei poveri non può rischiare il contagio sia da parte degli ospiti abituali che da parte dei volontari che operano nel settore Per cui mi pare di aver capito che all'interno preparano il cibo e lo mettono nei sacchetti (se qualcosa di caldo nei recipienti usa e getta con coperchio) che poi viene passato attraverso una finestra tenendo le debite distanze. Per i senzatetto non so perché queste organizzazioni di mense per poveri non hanno mai offerto anche lo spazio per dormire. Presso la Parrocchia di san Domenico sono state installate le docce ma ora con il pericolo di contagio penso le abbiano chiuse. Altro non so dirti, io non sto bene ma sono contenta che dopo un delicato intervento che ti ha causato successivi problemi, e con una lunga ripresa ora tu stia meglio. Un amico di mio figlio che lavora in un negozio, è stato contagiato. Il virus è arrivato anche in Norvegia e Matteo lavora da casa. Mia figlia tiene video lezioni dal PC, o prepara materiale che gli studenti possono leggere da Drive. Le costa più tempo e fatica a far questo di quando si recava in classe per le consuete lezioni. Tutto sta cambiando, e tutto al ralenti. Ciao alla prossima!
Io, e davvero non so perchè, lavoro ancora di + di prima. Ho una specie di strano raffreddore che mi gira intorno a giorni alterni da gennaio. Ma l'obbiettivo era finire con i denti. E ce l'ho fatta! Il 28 di febbraio 2020. Adesso ho su due belle porzioni di dentiera, una su e l'altra giù. D'altra parte, l'osso si era ammalato e non teneva + gli impianti: ho incominciato la faccenda a settembre, quando i postumi dell'operazione di luglio mi hanno ridato sensibilità alla bocca. Che adesso ha il sapore dell'ETA' che avanza.
RispondiEliminaEsco in bici, compro materiali e cucino. Poi scrivo quando mi viene.
Angela
Questo strano raffreddore....chissà che non sia una lieve forma dell'epidemia virale...saremmo state senza volerlo, vaccinate dalla forte virulenza. Perché da Natale Carlo, io, Valeria e tutta la famiglia di Matteo,compreso il piccolino che era finito al pronto soccorso per una bronchiolite con febbre alta, ci stiamo ancora nel mezzo di questo raffreddore che a giorni ci regala tosse, in altri sinusite, naso sgocciolante o mal di testa. Non febbre per fortuna! Manon ne siamo ancora venuti fuori, per questa ragione ce ne stiamo più che mai rinchiusi tra le mura domestiche. Con i figli mi sento con Skype così ci vediamo o con una video chiamata al cellulare. Non ci possiamo far visita perché è proibito uscire se non per estreme urgenze e solo un familiare alla volta. Infatti le strade sono vuote..pochissimi passanti e auto. In un primo momento avevo pensato che ti fossi tirata avanti i postumi dell'intervento fino a febbraio di quest'anno, ora mi tranquillizzi dicendomi che hai sistemato la masticazione. Quindi adesso spero che ti sia ripresa completamente - a parte il noioso raffreddore - se esci e lavori più di prima sono davvero contenta per te. Grazie per aver ripreso a raccontarmi un po' di te. Ciao Danila
RispondiEliminaManon non è la Lescaut! Semplicemente si sono incollate due parole. ..ma non!
RispondiEliminaMa no! E' la mia solita infreddatura invernale, la prendo andando in bici e stendendo i panni in balcone che, per quanto sia chiuso da vetrata, in pieno inverno è freddo.
RispondiEliminaNon è comunque un sintomo del Virus Corona, lo so da fonti accreditate. Sì, certo, sarebbe bello 'sgavagnarsela' e auto vaccinarsi così!
Io esco spesso perchè devo farmi la spesa e non posso portar grossi pesi su per 2 piani e mezzo di scale senza ascensore.
Anche qui gente rada per strada e magari con su un'inutile mascherina. Lunedì abbiamo fatto un tratto di ciclabile insieme (alla distanza dovuta) io e un ragazzo straniero, tutti e due sulle nostre piccole bici, conversando nel sole e nel vento. E' stato rasserenante.
Ciao. Angela
Scusami se rispondo solo ora ma sono un poco squinternata.Ho dovuto lasciare a casa la signora che mi dava una mano, per ragioni di sicurezza, fintanto che non usciremo da questo inferno. E devo occuparmi di quello che faceva lei. Mi devo riorganizzare e sto lavorando poco sia sui blog che nella scrittura. Bene se si tratta solo di un infreddatura. Cerca di uscire meno spesso, se puoi concentra la necessità di commissioni in un'unica volta, perché davvero è vietato uscire senza autocertificazione e permesso solo per vere necessità. Lo so che non puoi caricarti di troppi pesi dovendo salire le scale. Anche se meno colpita da altri luoghi, pure Ferrara ha in giro quel tipo micidiale, un assassino spietato e invisibile. Una signora di Ferrara ha comunicato a Padre Nicola che un ragazzo di 19 anni ha contratto proprio lì il virus ed è grave. Andare spesso in giro è un rischio che non si dovrebbe correre. Comprendo che pedalare all'aria aperta col vento che ti accarezza e il sole che ti bacia, in compagnia di un giovanotto è piacevole...ma per salvaguardare la propria salute bisogna anche saper rinunciare. Ci tengo che non ti debba ammalare...ne hai già passate tante!
RispondiEliminaCiao.Danila
Naturalmente non esco a ufo. Essendo capofamiglia di un nucleo familiare composto da una sola persona e cioè me, tutto tocca a me: buttare le varie tipologie di pattume e fare la spesa.
RispondiEliminaAndare in giro a respirare aria in bici non comporta alcun rischio, è + pericoloso vuotare la lavatrice in balcone in mezzo al bagnato. L'UMIDITA' è il costante dramma di Ferrara. E provoca infreddature anch'esse bagnate...
Angela
Certo che tocca a te. In questo periodo non possiamo nemmeno contare su un aiuto saltuario esterno. Dobbiamo arrangiarci come possiamo. L'importante è usare le dovute precauzioni.Buona giornata e inizio settimana. Danila
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