Cosa succede se gli anni '40 incontrano gli anni 70'? Guardate questo splendido video, con Rita Hayworth e Fred Astaire
POETANDO
In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!
venerdì, gennaio 31
Rita Hayworth Is Stayin' Alive
Cosa succede se gli anni '40 incontrano gli anni 70'? Guardate questo splendido video, con Rita Hayworth e Fred Astaire
giovedì, gennaio 30
Tu & Io
Tu
come allegro fuoco d’artificio
esplodi in un cielo spento
rintronando la
vecchia luna
Io
umile giunco
fiorito
Giovanni De
Simone
Chomsky: La democrazia in Italia e' finita
CHOMSKY: "LA DEMOCRAZIA IN ITALIA E' FINITA"
di Redazione Cadoinpiedi.it - 24 gennaio 2014
Il maggior linguista vivente è in Italia per presentare I padroni dell'umanità (Ponte alle Grazie) e non ha risparmiato nessuno: "Le nostre società stanno andando verso la plutocrazia. Questo è neo-liberismo" ha detto. La sfida del futuro? Non limitarci a osservare il corso degli eventi ed eliminare le istituzioni che perseguono il "tutto per noi stessi, niente per gli altri"
Noam Chomsky, il maggior linguista vivente, l'autore del
capolavoro Il linguaggio e la mente (Bollati
Boringhieri, 2010), a 86 anni ha mantenuto una lucidità di pensiero che non
lascia spazio a dubbi e illusioni. "Le nostre società stanno andando verso
la plutocrazia.
Questo è neo-liberismo" ha detto Chomsky,
in Italia per il Festival delle Scienze all'Auditorium Parco della Musica di
Roma dove è protagonista di due appuntamenti sold out in sale di 700 e 1.200
posti tanto che sabato 25 gennaio è previsto uno schermo supplementare nel
foyer dell'Auditorium.
LA DEMOCRAZIA E'
SCOMPARSA Chomsky ha ricordato che
"secondo uno studio della Oxfam, l'Ong umanitaria britannica, 85 persone
nel mondo hanno la ricchezza posseduta da 3,5 miliardi di individui. Questo era
l'obiettivo del neoliberismo" di cui parla come di "un grande attacco
alle popolazioni mondiali, il più grande da 40 anni a questa parte".
In Italia "la democrazia è scomparsa quando
è andato al governo Mario Monti designato dai burocrati seduti a Bruxelles, non
dagli elettori" spiega il linguista di Filadelfia, che vive vicino a
Boston ed è a Roma con la raccolta di testi inediti in Italia su oltre 40 anni
di lotte e pensiero I padroni dell'umanità (Ponte
alle Grazie). Sono saggi politici dal 1970-2013 dove i principali accusati
dello sfruttamento politico e delle guerre, dal Vietnam alla Serbia e all'Iraq,
restano gli Stati Uniti e la società dominata dalle multinazionali.
L'EUROPA E' AL
COLLASSO In generale "le democrazie
europee sono al collasso totale indipendentemente dal colore politico dei
governi che si succedono al potere perchè sono decise - sottolinea Chomsky - da
banchieri e dirigenti non eletti che stanno seduti a Bruxelles. Questa rotta
porta alla distruzione delle democrazie e le conseguenze sono le
dittature". "Mario Draghi - continua - ha detto che il contratto
sociale è morto.
Ciò che conta oggi è la quantità di ricchezza
riversata nelle tasche dei banchieri per arricchirli. Quello che capita alla
gente normale ha valore zero. Questo è accaduto anche negli Stati Uniti ma non
in modo così spettacolare come in Europa. Il 70% della popolazione non ha
nessun modo di incidere sulle politiche adottate dalle amministrazioni". E
da chi è composto questo 70%? "Da quelli che occupano posizioni inferiori
sulla scala del reddito. Quell'1% che sta nella parte superiore ottiene a
livello politico ciò che desidera. Questa è la plutocrazia".
INFORMARSI SOLO SUI
BLOG E' SBAGLIATO Da sempre punto di riferimento
per la sinistra internazionale, Chomsky nei suoi saggi invita a riflettere
sulla manipolazione dell'opinione pubblica. Dei new media dice: "Hanno
portato ad una maggior vivacità di opinioni rispetto ai media ortodossi"
ma un effetto negativo è "la tendenza a sospingere gli utenti verso una
visione del mondo più ristretta perchè quasi automaticamente le persone sono
attratte verso quei nuovi media che fanno eco alle loro stesse vedute" ha
sottolineato. "Se uno si informa solo sui blog le prospettive saranno
molto più ristrette". Inoltre, la proliferazione di informazioni ha avuto,
secondo il linguista, come "contraltare la riduzione del livello dei
reportage".
GLI INTELLETTUALI
HANNO LE LORO COLPE Tra i pensatori più autorevoli
del nostro tempo, Chomsky non risparmia critiche agli intellettuali che,
spiega, "hanno tutte le responsabilità degli altri esseri umani: cercare
di incentivare il bene comune e del resto del mondo". La sfida del futuro
è "non limitarci a osservare il corso degli eventi" e per farlo,
conclude, "bisogna eliminare la struttura di quelle istituzioni che
perseguono il 'tutto per noi stessi, niente per gli altri', non colpire il
singolo perchè verrà semplicemente buttato fuori dal sistema".
mercoledì, gennaio 29
ESTHER The Wonder Pig
I suoi padroni l’hanno acquistata credendo fosse un “Porcellino nano”,
invece Esther è diventata sempre più grande, fino a pesare oltre un quintale.
Oggi vive in casa, insieme ai cani di famiglia e crede di essere uno di loro.
Da piccina era tutta morbida e rosa. Dormiva in una
cuccetta in salone e guardava dal basso all’alto i due cani, Shelby e Baby, e i due gatti di casa. Poi ha cominciato a crescere, il suo
pelo si è fatto sempre più ispido, il suo letto è diventato un materasso e ha iniziato ad occupare sempre più
spazio sul divano.
Oggi è un esemplare enorme di maiale da fattoria, solo che il fango e gli avanzi non ha idea di cosa siano.“Abbiamo continuato a tenerla in casa con noi anche quando ormai era evidente che non era il porcellino che credevamo – spiegano i suoi padroni –Ormai era abituata a giocare e a condividere la quotidianità con gli animali di casa”.
Esther sta
accucciata sul divano, salta sul lettone, aspetta la sua
ciotola seduta in cucina ai piedi dei
suoi umani, obbedisce agli ordini e grugnisce per fare la guardia. E guai a
chi la prende in giro: “lei non è un maiale, crede di essere un
cane e noi glielo facciamo credere”.
Ha
persino una sua fan
page su Facebook, "Esther the Wonder Pig", con più di 60 mila seguaci che ogni giorno leggono e commentano le
foto e i video che i padroni postano con lei, per far capire a tutti quanto
siano sensibili i maiali e convincere la gente“che non sono animali
stupidi da mangiare, ma sentono tutto, capiscono tutto e sono decisamente
domestici”.
Grazie
alla straordinaria partecipazione dei fans e dei media, Esther è diventata oggi un simbolo di riscatto
dell'intera specie.
I
maiali, oggi così abusati negli allevamenti intensivi a tal punto da vivere in veri e propri
inferni in terra, sono creature sensibili, delicate e soprattutto
intelligentissime, assolutamente non meno dei cani, nostri fedeli amici e
compagni di vita.
L'invito
della pagina è dunque, in ultima analisi, quello di non consumare carne, di
documentarsi sulle condizioni reali in cui vivono quasi tutti i maiali al
giorno d'oggi e diavere più rispetto e considerazione per
ciò che mettiamo nei nostri piatti.
Si
può sensibilizzare la gente guardando crudeli e raccapriccianti video ma anche,
al contrario, seguendo
la vita quotidiana di Esther, maiale casalingo che aspetta un premietto
insieme ai cani di casa, che cerca le coccole, che sale sul divano e
che ha persino imparato ad aprire il frigorifero.
Questo
per iniziare a porsi delle domande sulle discriminazioni che molti animali
subiscono esclusivamente a causa delle nostre abitudini alimentari.
In
qualità di Presidente quadrupede, vi chiedo oggi di pensarci e, la prossima
volta che vedrete della carne negli scaffali dei supermercati, chiedetevi non
solo quanta sofferenza c'è dietro a quella confezione.
Ma
anche quanta intelligenza, dolcezza e dignità mortificate.
Perché c’è interesse affinché consumiamo carne, l’industria
alimentare (che è collegata a quella farmaceutica) non ha pietà, né di noi né
degli animali che vivono su questo pianeta, che sarebbero in grado per primi ad
insegnarci cosa vuol dire amare.
I tumori non si ereditano, si ereditano semmai le cattive abitudini a tavola.
E’ ora di aprire gli occhi e di rendersi conto che non dobbiamo seguire quello
che i media vogliono propugnarci e farci digerire come ‘abitudine alimentare’;
questo discorso può essere allargato, passando dalla tavola alla politica. Non
date tutto per scontato, riflettete con la vostra testa!
E' tale proprio perché giuridicamente sottoscrive il razzismo che discrimina in
virtù della razza il potere essere uccisi e seviziati o no. e appunto ne
conserva i parametri per i prossimi salti di specie informando come una
gravissima fattispecie giuridica di sinistre possibilità i futuri contingenti
anche dell’uomo. si mischiano orridamente in questa questione l’umano e
l’animale che si mutuano di posto. umani sono questi giovani unteranimali da
macello accalcati alle sbarre della condanna all’inferno degli allevamenti
massivi, bestiali sono le società che non sono più in grado di distinguere a un
palmo dal naso il bene dal male. se si promulga una legge contro la crudeltà
sugli animali o è universale o è un inno all’omicidio o animalicidio ( e mera
contingenza questa) razzista.
se non siamo in grado di garantire universalità al diritto animale a non essere ridotti in atroci esistenze da cui usciranno solo per il macello, è meglio che siano tutti uccidibili. almeno non sarà uccisa con essi anche la verità della violenza che subiscono.
se non siamo in grado di garantire universalità al diritto animale a non essere ridotti in atroci esistenze da cui usciranno solo per il macello, è meglio che siano tutti uccidibili. almeno non sarà uccisa con essi anche la verità della violenza che subiscono.
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of Form
lunedì, gennaio 27
Il pitale "alto-locato"
Sullo scaffale di un supermercato
qualcuno in alto avea locato un vaso decorato,
più in basso, in un angolo, quasi in sordina
si intravedeva un servizio di bicchieri da cucina.
Il vaso si pavoneggiava tronfio motteggiando
la famigliola di bicchieri posta più in basso.
Il capofamiglia taceva serafico
senza lasciarsi andare ad alcun commento.
All'ennesima provocazione gratuita del vaso, però,
dolendosi del dispiacere della sua famigliola
ritenne opportuno sottolineare una verità incontrovertibile.
O vaso - disse - a te nessuno ha mai spiegato
il vero uso a cui sei destinato.
Noi siamo poveri e modesti,
nessuno ha pensato di fregiarci di decori
ma... vedi...con fregio o senza fregio noi restiam bicchieri...
mentre tu con tutti i tuoi decori e la tua boria...
non ti aspettano certo momenti di gloria
perché vedi tu... caro compare...
tu altro non sei e non resti che...un pitale.
Guido Keller - scapigliatura milanese |
Anna Montella
Se canti ti passa di Tommaso Mondelli
Si
può parlare degli scritti di Tommaso Mondelli in una miriade di modi e maniere,
ma io qui ed ora se avessi saputo farlo, avrei voluto poter coniare nuove
parole per questo suo nuovo libro. Dei suoi lavori precedenti è stato già
detto: “vena poetica fertile”, “scrittura raffinata, forbita e ricca”, “poesia
che commuove e svela una sapienza conquistata sul campo della vita” ed altro
ancora, tutto ancora pulsante e vero per questo suo nuovo lavoro. Le sue parole
che con leggerezza ci inducono alla riflessione, ci spingono altresì ad
immaginare e scrutare “l’uomo” che scrive. A me capita così, e così è successo quando ho letto i suoi
lavori, prima d’incontrarlo. Poi
da quando i suoi pensieri e le sue parole da vettore di significato, attraverso
lui e con lui si son fatti suoni, parola parlata, è scaturito il bisogno di un
approccio diverso per la meraviglia e la gioia che sa con continuità suscitare.
Meraviglia per la sua forza, vestita di mitezza. Meraviglia per la sua profondità
e le sagge convinzioni supportate da studio ed esperienza. Meraviglia per la
sua apertura al confronto aperto e costruttivo, agito senza mai un filo di
supponenza che pur si potrebbe permettere. Meraviglia per la sua infinita verve
che sa farsi stimolo, per la inesauribile energia a tutto campo,
che agisce sempre con entusiasmo.
Incontrarlo ed ascoltarlo è stato ed è per me come ricevere un caldo abbraccio della vita, forse
per questo in modo irrinunciabile
mi viene da dire chi è l’uomo che ci regala questi nuovi e preziosi versi.
-
Un maestro sapiente e fedele che “trasporta in sé” tanti segreti, una parte dei
quali ha scelto di donarceli
attraverso versi.
-
Una persona che si esprime in modo sapiente ed incanta con parole scelte con
cura e spontaneità, che sa comunicare
con maestria pensieri e
concetti, emozionando chi legge ma soprattutto che riesce ad aprire con l’altro
da se un proficuo dialogo.
-
Un uomo che dialoga mostrando cose
semplici a volte complesse in altre, che implicano sempre tutte e comunque, la
sua acuta osservazione, il suo
desiderio per la conoscenza a tutto campo sia delle situazioni appunto, che dell’essere umano e del suo
comportamento. Forse i suoi studi possono averlo aiutato in questo suo modo di
essere anche filosofo pratico e teoretico, ma io credo che se pur possiamo apprendere quasi
tutto, non possiamo di certo
imparare il modo di sentire che ci viene donato dalla nascita è che è la
scintilla con cui si accende il
desiderio del dire.
Ed è la sua scintilla che fa la
differenza.
Grazie
Tommaso.
Prefazione di Arcangela
Contessa
Brundibar
Nel 1941 a Praga il
compositore Hans Krasa scrive l'operina per bambini “Brundibar”, per un concorso organizzato dal Ministero della
Cultura e dell'Educazione della Cecoslovacchia; lo stesso anno Krasa viene arrestato
e internato a Terezin. Sappiamo come quel campo, esaltato in un filmato voluto
dal Ministero della Propaganda nazista dal titolo “Il Fuhrer dona una città
agli Ebrei” come campo “modello” in cui gli ebrei sarebbero stati protetti
dall'odio che li circondava ( bugia che fu serenamente inghiottita da tutte le istituzioni,
Croce Rossa compresa, in un sopralluogo che fecero il 23 giugno del '44 ) era
in realtà l'anticamera dei campi di sterminio.
Costretti a mimare una
vita “normale”, gli ebrei di Terezin cercano nella cultura e nell'arte e non nella
sopraffazione per una sopravvivenza a tutti i costi, la forza di esistere,
dando una lezione di civiltà al mondo.
“Brundibar” racconta la storia – metaforica – di due bimbi
che sconfiggono un prepotente. E il ritmo ternario del valzer di Brundibar (“lento
cantabile” in partitura) diventò l'inno dei prigionieri di Terezin, la colonna
sonora di una residua speranza di libertà.
L'operina di Krasa, con
la sua ingenua “moralitè” viene messa in scena a Terezin nel settembre del '43
e replicata 55 volte. C'era già
stata la ritirata di Russia e lo sbarco in Sicilia, l'impero di Brundibar
scricchiolava ma la sua ferocia era intatta. Nei mesi successivi quasi tutti
gli interpreti e il compositore vengono “trasferiti” e uccisi
Nell'operetta i bambini
alzano gli occhi verso un aeroplano che vola e sognano di volarsene via. Ma
quell'aeroplano sorvola troppo tardi il campo di Terezin.
ILGHETTO DI TEREZIN
Terezin è una città della
Cecoslovacchia che servì da ghetto fra il 1941 e il 1945, per circa 140.000
ebrei deportati dai nazisti dall'Europa Centrale ed Orientale.
Aterezin, su un'area che
aveva contenuto in precedenza 6-7000 abitanti, fu stipata, per ondate
successive, una popolazione che raggiunse, nel 1942, 87.093 persone. I piani
nazisti prevedevano un duplice scopo:
· trasferire
gradatamente gli abitanti del ghetto ai campi di sterminio;
· nascondere al mondo libero il fatto che
la comunità ebraica europea fosse in procinto di essere sterminata, esibendo in
maniera propagandistica Terezin
come un “insediamento modello”.
Quando, nell'ottobre del 1943, il
governo danese chiese conto degli ebrei catturati a Copenhagen, le autorità
naziste concessero una visita del Campo ai rappresentanti della Croce Rossa
Internazionale, ma la visita poté avere luogo solo
nella
primavera dell'anno successivo, ai tedeschi serviva tempo per effettuare una
eccezionale operazione di abbellimento del campo..
La
Croce Rossa Internazionale e due membri del governo danese visitarono il Campo
il 23 giugno 1944 per circa tre
ore durante le quali la messa in scena del Campo modello, sapientemente
orchestrata, funzionò alla perfezione.
LA
MUSICA A TEREZIN
Musicisti
professionisti e semplici dilettanti sfidarono l'iniziale proibizione di
svolgere qualsiasi iniziativa artistica pur di organizzare un'attività musicale
all'interno del ghetto.
Si
ha notizia di almeno due formazioni quartettistiche che iniziarono la loro
attività clandestinamente perché sprovvisti di musica stampata. Questi
musicisti copiavano a mano o ricostruivano a memoria gli spartiti, su carta di
pessima qualità e rischiando la vita.
Significativo
fu l'allestimento dell'operina per bambini, intitolata “Brundibar”, composta e
strumentata da Hans Krasa e questa fu l'unica opera lirica che poté essere
rappresentata in forma teatrale, con scene e costumi.
L'operina
venne replicata 55 volte e il livello dello spettacolo era tanto elevato che
Berlino mandò a Terezin un troupe cinematografica per girare un documentario di
propaganda. In quella occasione, “Brundibar”, venne rappresentata in un teatro
vero e proprio. Finite le riprese tutti i membri dell'orchestra, i
collaboratori, i bambini che vi avevano partecipato, vennero deportati ad
Auschwitz.
I
BAMBINI DI TEREZIN
Fra
i prigionieri del ghetto di Terezin ci furono all'incirca 15.000 bambini,
compresi i neonati, in prevalenza figli degli ebrei cechi deportati a Terezin
insieme ai genitori. La maggior parte di essi morì nel corso del 1944 nelle
camere a gas di Auschwitz.
Nelle
case operarono educatori e insegnanti prigionieri che riuscirono, nonostante le
infinite difficoltà e nel quadro di limitate possibilità, a organizzare per i
bambini una vita giornaliera e perfino l'insegnamento clandestino.
Sotto
la guida degli educatori i bambini
frequentavano le lezioni e partecipavano a molte iniziative culturali preparate
dai detenuti e non furono solo ascoltatori, molti di essi divennero attivi
partecipanti a questi avvenimenti, fondando circoli di recitazione e di canto e
facendo teatro.
E
quei bambini di Terezin scrivevano soprattutto poesie..
NOTA:
“Brundibar”
è l'unica opera musicale per bambini del compositore ceco Hans Krasa su
libretto di Adolf Hoffmeister
originariamente
rappresentata dai bambini del Campo di concentramento di Theresienstadt.
Questa piccola storia, nell'immensità
della tragedia mai dimenticata dell'Olocausto, è stata prodotta e musicata dal
Circolo LABORINTUS, di Sassari, e dal Coro voci bianche della Polifonica Santa
Cecilia ed una Ensemble di
musicisti che con i loro strumenti ne han “enfatizzato” la tragicità.
La
voce recitante dell'attrice Maria Antonietta Azzu ha creato la giusta
atmosfera, silenzio e suspence, dovuto.
Venerdì
25 gennaio, al Teatro Smeraldo di Sassari, erano presenti più di 450 bambini,
il nostro futuro, per continuare a ricordare, sempre.
Ed
oggi, 27 gennaio 2014, “Brundibar” sarà presentata a Nuoro, nel Teatro Eliseo,
dalla Scuola Civica di Musica “A. Chironi”, in collaborazione con l'Istituto
Comprensivo n. 2 “Pietro Borrotzu”, il Liceo Artistico “Francesco Ciusa” e
l'Ente Musicale di Nuoro. Due spettacoli al mattino ed uno, stasera, alle20,30,
per il pubblico..
I
giovanissimi interpreti saranno gli alunni della Scuola Media “Borrotzu”,
preparati da Franca Floris.
L'orchestra
della Scuola Civica sarà diretta da Andrea Ivaldi, con allestimento scenico di
Maria Grazia Carta e realizzato dagli studenti del Liceo Artistico “Ciusa”.
Gavino Puggioni
RImpianto
canto d’usignolo
che ondeggi
nell’azzurro
entri indeciso
nel mio spento cuore
quale canto di vita
ah! amore
amore mio
ora so cosa ho perduto
e
rimugino
rimugino la felicità
il giorno piange
e affida al vento
nostalgico
le sue pene e le sue
paure
ma
io t’amo più della
luce
che taglia la nebbia
dei tuoi dubbi.
Giovanni De Simone
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