Si
può parlare degli scritti di Tommaso Mondelli in una miriade di modi e maniere,
ma io qui ed ora se avessi saputo farlo, avrei voluto poter coniare nuove
parole per questo suo nuovo libro. Dei suoi lavori precedenti è stato già
detto: “vena poetica fertile”, “scrittura raffinata, forbita e ricca”, “poesia
che commuove e svela una sapienza conquistata sul campo della vita” ed altro
ancora, tutto ancora pulsante e vero per questo suo nuovo lavoro. Le sue parole
che con leggerezza ci inducono alla riflessione, ci spingono altresì ad
immaginare e scrutare “l’uomo” che scrive. A me capita così, e così è successo quando ho letto i suoi
lavori, prima d’incontrarlo. Poi
da quando i suoi pensieri e le sue parole da vettore di significato, attraverso
lui e con lui si son fatti suoni, parola parlata, è scaturito il bisogno di un
approccio diverso per la meraviglia e la gioia che sa con continuità suscitare.
Meraviglia per la sua forza, vestita di mitezza. Meraviglia per la sua profondità
e le sagge convinzioni supportate da studio ed esperienza. Meraviglia per la
sua apertura al confronto aperto e costruttivo, agito senza mai un filo di
supponenza che pur si potrebbe permettere. Meraviglia per la sua infinita verve
che sa farsi stimolo, per la inesauribile energia a tutto campo,
che agisce sempre con entusiasmo.
Incontrarlo ed ascoltarlo è stato ed è per me come ricevere un caldo abbraccio della vita, forse
per questo in modo irrinunciabile
mi viene da dire chi è l’uomo che ci regala questi nuovi e preziosi versi.
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Un maestro sapiente e fedele che “trasporta in sé” tanti segreti, una parte dei
quali ha scelto di donarceli
attraverso versi.
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Una persona che si esprime in modo sapiente ed incanta con parole scelte con
cura e spontaneità, che sa comunicare
con maestria pensieri e
concetti, emozionando chi legge ma soprattutto che riesce ad aprire con l’altro
da se un proficuo dialogo.
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Un uomo che dialoga mostrando cose
semplici a volte complesse in altre, che implicano sempre tutte e comunque, la
sua acuta osservazione, il suo
desiderio per la conoscenza a tutto campo sia delle situazioni appunto, che dell’essere umano e del suo
comportamento. Forse i suoi studi possono averlo aiutato in questo suo modo di
essere anche filosofo pratico e teoretico, ma io credo che se pur possiamo apprendere quasi
tutto, non possiamo di certo
imparare il modo di sentire che ci viene donato dalla nascita è che è la
scintilla con cui si accende il
desiderio del dire.
Ed è la sua scintilla che fa la
differenza.
Grazie
Tommaso.
Prefazione di Arcangela
Contessa
Danila, mi sa che hai anticipato l'editore...
RispondiEliminaL'editore non legge certo il mio blog! Inoltre il materiale mi è stato inviato direttamente da Tommaso e dalla signora Arcangela che ha scritto la presentazione. Il libro è già andato in stampa ed è in mano all'autore. E' l'editore ad essere in ritardo semmai! Un abbraccio!
RispondiEliminaHai ragione! Grazie a te ho potuto leggere l'introduzione di Arcangela che ancora non conoscevo.
RispondiEliminaUn abbraccio anche a te!