In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!
Qui sopra il testo pubblicato su Goodreads e sotto il testo integrale.
"Piccolo
mondo antico”
Intima, sofferta e carica di ricordi, la
scrittura di Danila Oppio in questo suo romanzo dal titolo “Storia di Vera”
ripercorre la vita, in particolare l'infanzia e l'adolescenza, della
protagonista (alter ego della stessa autrice) attraverso una
scrittura accattivante e coinvolgente che si distacca, a mio parere, da quella
dei precedenti lavori da lei pubblicati negli scorsi anni. Sullo sfondo del Veneto del dopoguerra e della
Milano degli anni del boom economico, si svolge la vicenda di
Vera, figlia della povera provincia veneta che, ancor piccola, è costretta a
lasciare insieme alla famiglia alla ricerca di migliori condizioni economiche e
di cui, però, conserverà sempre nella memoria un affettuoso ricordo indelebile.
Un rievocare, quello di Vera, che si tinge inevitabilmente di malinconia e,
spesso, anche di tristezza. Ed ecco, al cospetto delle stelle di una tersa
sera invernale, riaffiorare gli anni della scuola, quando lei aveva dovuto
faticare per passare dal dialetto alla lingua italiana, quando subiva lo
scherno e l'ostracismo da parte delle compagne di classe a causa delle modeste
condizioni familiari, quando il suo cuore di bambina s'era scontrato con i modi
solitamente rudi e spicci di una madre avara di amore e comprensione nei
confronti del suo stesso sangue. E proprio questa figura materna, ritratta in
maniera efficacemente cruda, diviene a poco a poco centrale nel corso della
narrazione, suscitando in chi legge moti di ribellione e, forse, condanne
senz'appello. Ma il cuore di una figlia perdona incondizionatamente e, con il
tempo, arriva a comprendere l'inettitudine di un genitore che, in fin dei
conti, si è ritrovato quasi per caso a rivestire quel ruolo senza grande
consapevolezza.
“[...] La mamma doveva essere sempre al
centro del mondo. Suo malgrado Vera si trovava costretta ad ammetterlo, sebbene
non sia piacevole per nessuno accorgersi di avere una madre egoista,
egocentrica, ingrata. Una madre che non aveva mai saputo dire la parola “grazie”
a qualcuno, incapace di ammettere i propri errori. Sono pensieri che coltivava
con animo sereno, rassegnato, senza astio. [...]”
Anche altri affetti ruotano attorno alla vita
della protagonista, tra cui il padre, venuto a mancare troppo presto, la cui scomparsa,
come s'intuisce, resterà una ferita aperta nel cuore di Vera. Pubblicato lo scorso anno dalle Edizioni Ipazia
Books, il libro offre una scorrevole lettura imperniata su frequenti flash-back e
salti temporanei che, in particolare nei ricordi della campagna dell'infanzia,
rimandano a un “piccolo mondo antico” che ormai non esiste più e sul quale la
Oppio ha voluto porre l'accento, non senza una certa dose di nostalgia, come
quando vengono rievocati i periodi di vacanza trascorsi a casa dei nonni e le
conseguenti vecchie storie di famiglia, prima fra tutte quella del nonno
emigrato in America e assunto come minatore nelle miniere dell'Illinois. Pagine
a tratti molto intense che parlano di sentimenti, rimpianto e tanta solitudine,
mettendo infine a fuoco una figura femminile che “non è cresciuta, è
solo invecchiata” durante un'esistenza piena di amarezze e dolori.
TOMMASO MONDELLI ha partecipato al concorso indetto dall'Associazione Culturale HOSTARIA DELLE IMMAGINI di Cortemaggiore (PC) ottenendo il Primo Premio ex aequo per la sua poesia LA NATO relativa al settantesimo anniversario della sua fondazione.
Riporto qui sotto il testo integrale della poesia.
Molto interessante questa intervista, per l'importanza del Premio svoltosi a Poppi (AR).
Qui, al tavolo dei membri della Giuria, potrete anche riconoscere il Poeta e Critico Letterario ROBERTO VITTORIO DI PIETRO.
Angela Fabbri, che ottenne il Primo Premio con il suo romanzo AURELIO, ricorda con piacere che in quell'occasione conobbe Di Pietro, anche lui vincitore del Premio per la Saggistica con CAMPO & CONTROCAMPO.
Ecco cosa scrive:
Strana coincidenza! Oggi mi sono svegliata pensando al Premio Casentino, quello del 2008, quando Roberto e io vincemmo, lui il Premio per la Saggistica con "CAMPO & CONTROCAMPO" e io per la Narrativa con "AURELIO". Ci scambiammo i libri... Ci siamo fatti un sacco di foto sorridendo. Che nostalgia!
Quante grandi persone da allora non ci sono più. RODOLFO TOMMASI e la EDY, SIRIO GUERRIERI. E anche mia madre, allora, era ancora viva e qui con me. Un altro mondo che non ritorna. Sono felice di esserci stata e di averlo vissuto.
Ho letto sul tuo blog che Roberto quest'anno fa parte della Giuria. Il mondo prosegue.
Speravo di trovare un video relativo al Premio del 2008, ma a parte quello che riguarda la vincitrice di allora, la poetessa Nebbiai, non vi è altro.
E' vero, il mondo prosegue, anch'io quest'anno ho fatto parte di una giuria popolare, per selezionare alcune poesie che saranno scritte su una targa di ceramica artistica la cui realizzazione è a cura dallo Studio d’Arte Guida di Antonio Guida e non verranno consegnate agli autori ma, in una pubblica manifestazione (che si svolgerà tra luglio e agosto 2019, in data che presto comunicheranno), saranno affisse in modo permanente presso il Centro storico della Città di Agropoli.
Non è la stessa cosa: non sono la stessa cosa i premi che ottengo ai vari concorsi, e non è la stessa cosa far parte di una giuria qualificata, ed essere presente alla cerimonia di premiazione, o far parte di una giuria popolare.
Anche volendo, non posso disporre del mio tempo come vorrei. Ma vi seguo, seguo tutte le premiazioni di voi poeti e scrittori, gioisco con voi per i riconoscimenti ottenuti, e mi spiace che qualcuno non sappia condividere la gioia di chi è stato premiato. Io lo faccio sempre perché so che fa piacere ricevere un premio, ma anche sentire a pelle la felicità che gli altri condividono con noi.