POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

venerdì, giugno 28

Recensione di LAURA VARGIU del romanzo STORIA DI VERA di Danila Oppio

Ringrazio la scrittrice e poetessa LAURA VARGIU per aver scritto la recensione al mio romanzo STORIA DI VERA. Mi è molto piaciuto il titolo che ha dato alla stessa: "PICCOLO MONDO ANTICO", che trovo calzi a pennello per il contenuto della storia.  La potete trovare  qui dove Laura ha provveduto a farla pubblicare. Grazie di cuore Laura!
https://www.goodreads.com/review/show/2862896903?book_show_action=false&from_review_page=1&fbclid=IwAR1N6aOZrZXRgAtCq1OuG-KjR1V_N823qy4DbST_5jNUux3bKeSKAxZ_Or0






Qui sopra il testo pubblicato su Goodreads e sotto il testo integrale.

"Piccolo mondo antico”

Intima, sofferta e carica di ricordi, la scrittura di Danila Oppio in questo suo romanzo dal titolo “Storia di Vera” ripercorre la vita, in particolare l'infanzia e l'adolescenza, della protagonista (alter ego della stessa autrice) attraverso una scrittura accattivante e coinvolgente che si distacca, a mio parere, da quella dei precedenti lavori da lei pubblicati negli scorsi anni. 
Sullo sfondo del Veneto del dopoguerra e della Milano degli anni del boom economico, si svolge la vicenda di Vera, figlia della povera provincia veneta che, ancor piccola, è costretta a lasciare insieme alla famiglia alla ricerca di migliori condizioni economiche e di cui, però, conserverà sempre nella memoria un affettuoso ricordo indelebile. Un rievocare, quello di Vera, che si tinge inevitabilmente di malinconia e, spesso, anche di tristezza.
Ed ecco, al cospetto delle stelle di una tersa sera invernale, riaffiorare gli anni della scuola, quando lei aveva dovuto faticare per passare dal dialetto alla lingua italiana, quando subiva lo scherno e l'ostracismo da parte delle compagne di classe a causa delle modeste condizioni familiari, quando il suo cuore di bambina s'era scontrato con i modi solitamente rudi e spicci di una madre avara di amore e comprensione nei confronti del suo stesso sangue. E proprio questa figura materna, ritratta in maniera efficacemente cruda, diviene a poco a poco centrale nel corso della narrazione, suscitando in chi legge moti di ribellione e, forse, condanne senz'appello. Ma il cuore di una figlia perdona incondizionatamente e, con il tempo, arriva a comprendere l'inettitudine di un genitore che, in fin dei conti, si è ritrovato quasi per caso a rivestire quel ruolo senza grande consapevolezza.

“[...] La mamma doveva essere sempre al centro del mondo. Suo malgrado Vera si trovava costretta ad ammetterlo, sebbene non sia piacevole per nessuno accorgersi di avere una madre egoista, egocentrica, ingrata. Una madre che non aveva mai saputo dire la parola “grazie” a qualcuno, incapace di ammettere i propri errori. Sono pensieri che coltivava con animo sereno, rassegnato, senza astio. [...]”

Anche altri affetti ruotano attorno alla vita della protagonista, tra cui il padre, venuto a mancare troppo presto, la cui scomparsa, come s'intuisce, resterà una ferita aperta nel cuore di Vera.
Pubblicato lo scorso anno dalle Edizioni Ipazia Books, il libro offre una scorrevole lettura imperniata su frequenti flash-back e salti temporanei che, in particolare nei ricordi della campagna dell'infanzia, rimandano a un “piccolo mondo antico” che ormai non esiste più e sul quale la Oppio ha voluto porre l'accento, non senza una certa dose di nostalgia, come quando vengono rievocati i periodi di vacanza trascorsi a casa dei nonni e le conseguenti vecchie storie di famiglia, prima fra tutte quella del nonno emigrato in America e assunto come minatore nelle miniere dell'Illinois. Pagine a tratti molto intense che parlano di sentimenti, rimpianto e tanta solitudine, mettendo infine a fuoco una figura femminile che “non è cresciuta, è solo invecchiata” durante un'esistenza piena di amarezze e dolori.
Laura Vargiu

Nessun commento:

Posta un commento