POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

mercoledì, giugno 12

ITZIAR OKARIZ e la BIENNALE DI VENEZIA 2019





Queste immagini mi fanno venire in mente la merda in scatola di Piero Manzoni (nulla a che vedere con Don Lisander!) e le tele di Fontana, che deve aver fatto una gran fatica a tagliuzzarle con un temperino. E anche le installazioni e performance di Marina Abramovic. Ma queste persone hanno idea di cosa sia la vera arte? Se piscio in piedi, sono un'artista di talento pure io? Va bene che un artista abbia idee ritenute geniali (Gasp! Grrr Gnek direbbero i personaggi dei fumetti) ma mi stupisce che i galleristi, i critici, il pubblico stesso, vada a vedere queste schifezze e le apprezzi pure. Quanto siamo scesi in basso? Dentro il pozzo più profondo dal quale non si riesce ancora a venirne fuori?
Disgustoso!
 E questa rappresenterebbe l’arte della bellezza italiana?
BIENNALE DI VENEZIA 2019
Itziar Okariz (donna) è uno dei due artisti (l'altro è Sergio Prego) scelti per rappresentare la Spagna alla Biennale di Venezia 2019.
Tra le sue performance preferite c'è quella di urinare a gambe divaricate (stile uomo) davanti a fotografi e telecamere. Ma quand'è che si toccherà il fondo? O ci abbiamo già posato i piedi?
Quando, magari i giovani curatori, guarderanno al (vero) talento e alla bellezza in questa sentina (luogo dove si raccoglie l’acqua di scolo) dell'arte contemporanea?
Ecco la notizia.
Sarà curato da Peio Aguirre, con un progetto inedito che per la prima volta unirà il lavoro di Itziar Okariz e Sergio Prego, il Padiglione della Spagna alla 58° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. La proposta di Aguirre presenterà, attraverso nuove creazioni, gli ultimi dieci anni del lavoro dei due artisti. (sob: lavoro?)

Dall'inizio degli anni '90, Itziar Okariz e Sergio Prego hanno realizzato opere contrassegnate dalla loro coerenza estetica nella ricerca dei limiti attorno alla rappresentazione del corpo. Con risorse materiali semplici, creano un lavoro austero e potente, complesso nella sua semplicità. Per la loro prima mostra insieme, il gesto principale e la linea di passaggio consistono nell'aprire ed ampliare lo spazio attraverso una "occupazione" che è in realtà il contrario, un atto di sfratto o di svuotamento. (ecco, meglio che loro stessi siano sfrattati).
l lavoro di Itziar Okariz (San Sebastián, 1965) si presenta come un'articolazione di azioni e dispositivi che amplificano il territorio della performativo e alterano il segno attraverso una serie di ripetizioni e le differenze che vanno dal corpo la voce, attraverso l'interferenza nello spazio pubblico e le variazioni rispetto alla lingua. (non ci ho capito nulla, perché di un bel nulla si parla!).
Le azioni di Okariz (che ne dite se abbreviamo in Oca?)  propongono una serie di spostamenti che vanno dal personale al pubblico, attraverso strategie che puntano a una struttura, la ripetono e la differenziano.
Bene, ho letto abbastanza per capire che oggi per arte si intende un concetto astratto e irriverente rispetto alle fatiche degli artisti di ogni tempo, quelli veri.
Questo mio articolo non è certo propagandistico, ma specifico per svegliare chi si è fatto irretire da una propaganda che inneggia alle schifezze. Si vede che gli esseri umani di questa generazione non meritano altro.
Poiché questo nostro Pianeta sta diventando un ricettacolo d’immondizia - vedi gli agglomerati di plastica nel mare, le discariche a cielo aperto e via discorrendo - cosa importa se al pattume che produciamo quotidianamente ne aggiungiamo altro e lo facciamo passare per opera d’arte?
Mi scandalizza che proprio La Biennale di Venezia, che ha avuto artisti straordinari, si sia prestata ad una simile infamia.
Personaggi che hanno formato Venezia
Venezia non sarebbe ciò che è oggi senza le opere di numerosi personaggi famosi. Molti pittoriartistiarchitetti e avventurieri influenzarono l´immagine della città e si guadagnarono fama che andava oltre i confini. Molti di questi personaggi non furono neanche Veneziani di nascita, ma l´influsso della repubblica dogale attirò molti di questi artisti nella città della laguna. A parte pittori famosi come Tiziano, Tiepolo, Tintoretto e Veronese, c´erano anche artisti come Palladio, Monteverdi e Vivaldi che lavorarono a Venezia. Anche Marco Polo e Casanova non devono mancare in questo elenco. E’ così che Venezia fu definita La città delle arti.
Troverete le opere dei famosi pittori veneziani sparse un po’ ovunque per la città. Tra i suoi rappresentanti più illustri ci sono Canaletto (1697-1768), Tintoretto (1518-1594)  e Giovanni Bellini (1430 -1516), ma anche Tiepolo (1696-1770), Tiziano (1488-1576) e Veronese (1528-1588). Giovanni Bellini è il rappresentante principale del Primo Rinascimento veneziano e molte delle sue opere sono custodite nell'Accademia. Veronese, Tiziano e Tintoretto invece passano per i più importanti pittori del Tardo Rinascimento veneziano. Canaletto e Tiepolo fanno parte degli ultimi grandi pittori veneziani, mentre Canaletto è noto soprattutto come vedutista, il Tiepolo rappresenta come nessun altro il rococò veneziano. Andate ad ammirare le loro opere e boicottate la Biennale, almeno il padiglione che espone le "opere" di cui si parla.
Se fossero viventi, i veri Maestri veneziani, resterebbero inorriditi nel vedere la loro bella città declassata ad una specie di pattumiera per pseudo artisti, osannati dalla critica,  ma a mio avviso, semplicemente rivoltanti.

Danila Oppio





2 commenti:

  1. Oh, se è per questo, le prove di far pipì in piedi come i maschi, le abbiamo fatte tutte noi ragazzine! Di quante artiste è dunque disseminato il mondo!
    Io ho provato a gambe larghe dritta sul water. E ne ho dedotto che era molto scomodo, anche se allora portavo ancora le gonne... E poi gli schizzi, che schifo! Sarà che noi femmine siamo sempre state demandate a pulire, ho deciso che mi sedevo sulla ciambella, accettando il mio ruolo.
    Ciao, Dani.
    Angela, che come sai sta affrontando faccenda ben più avventurosa del 'pisciare in piedi' e quindi si è permessa questa 'cruda' digressione.

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  2. Hai fatto bene. Le donne se fanno pipì in piedi, si lavano le gambe con la loro orina. Ma farlo in pubblico, come fosse una performance, beh, direi che è veramente la decadenza di ogni cosa, dall'arte al buon gusto! I maschietti spesso pisciano fuori dal WC, eppure hanno un attrezzo che serve perfettamente a centrarlo!
    So quel che stai affrontando e ti sono vicina, molto più vicina di quel che pensi.
    Ciao ,Angela!

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