Si parlava dei monti piemontesi, con Angela Fabbri, così mi ha raccontato di una sua esperienza che ha poi trasportato nel suo racconto-romanzo IL PADRONE DELLE NAVI. Si tratta di un brano bellissimo, e desideriamo farvelo conoscere. (ndr)
A Torre Pellice, io ci sono stata, a casa della
famiglia di un'amica dell'Ostello Valdese. Ci sono stata, per la precisione, il
14 e il 15 luglio 1978, cioè un week end di 41 anni fa!
Torre Pellice è un paese a ridosso delle montagne.
La domenica mattina presto, con Gabriellina montanara e un suo amico anche
montanaro, siamo risalite in auto (Fiat 500) fino a Villanova, dove c'era un
campeggio estivo. Poi abbiamo proseguito risalendo la montagna. Fino a arrivare
in Francia a piedi!
So per certo le date perché le ho riportate
nell'album fotografico "2 anni di Torino". E l'esperienza vissuta
l'ho utilizzata ne "IL PADRONE delle
NAVI", allorquando SANTINCIELO e TIRASEGNO risalgono la montagna fino a
trovare il Grande Rapace del cui volo si serviranno nel seguito della storia...
(
dalla pag.15 de IL PADRONE DELLE
NAVI )
Le
mucche pascolavano davanti a loro, salendo i sentieri.
“
Chi li pulirà! Chi pulirà questi maledetti stivali?
Perché qualcuno non porta via queste
maledette bestie? “
Allora
Tirasegno, sorridendo, faceva largo davanti a lui, spostando le mucche un po’
più su e un po’ più giù.
“
Ma quanto manca? Ce n’è ancora molto?
Cosa mi è venuto in mente di portarti con
me?
Santocielo, da solo ero molto meglio “
Allora
Tirasegno faceva il gesto di prenderlo a braccetto e gli diceva dolcemente
“
Appoggiati a me “
E
così salivano la montagna.
Mentre
vorticosi torrenti scendevano spruzzando il sentiero.
E
sassi azzurri e altri scintillanti di sole disseminavano la via.
Furono
lunghe giornate. In cui le nevi eterne
restarono come eterne compagne.
Camminavano
anche di notte. E li seguiva la
luna. Su per i sassi e il buio.
Paesaggi
sempre diversi. Nebbie che
s’infrangevano sui monti dietro di loro come onde di mari grandiosi.
A
un certo punto Santincielo si fermò, mentre l’amico continuava la sua salita. E
in cima Tirasegno vide un’enorme aquila solitaria spiccare il volo e sparire. E
la vide gridando di gioia. E di gioventù.
Santincielo
seduto pensava solo alla strada da fare.
Si
riunirono. Nel salire la strada dei
tronchi abbattuti. E sempre più
su. Là dove solo le nuvole ti separano
dal cielo.
Santincielo
non parlava neppure più.
“
Una notte. Ancora una notte. E l’uccello meraviglioso sarà qui. Domani sarà la prima luna piena “
Trascritto e commentato con attenzione e col cuore. Grazie.
RispondiEliminaAngie
Contenta del tuo apprezzamento riguardo la trasposizione del tuo splendido pezzo, che ho voluto illustrare con la foto del Torrente Pellice e con un pascolo di mucche.
RispondiEliminaDani
Infatti le mucche erano proprio pezzate...
RispondiEliminaAngela