AL COR GENTILE
Al cor gentile un ratto s’apprende
Ogni ratto ha un cuore
Cuore, cuore che corre ratto nelle fogne
Fra le rogne dei confini
E i cari parassiti chini
“Slavami, slavami”, cardiovociare costante
Che sovrastar volle indebitamente il vecchio Dante:
artigliai le arterie sino alla trasparenza
ultramondana
Ma gentili e ratti mi gridarono: “Puttana!”
Così trovai il cuore, il “mio”, dissero, dalla coda
come un pendolo
Mi rosicchiò e lo indossai, certo spogliandolo.
Come finì?
Il mio cor s’apprese ratto
E si manducò da sé in quanto gatto.
Coucou Sèlavy!
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