LO SCEGLITORE
Io non
sopporto più la disgrazia genetica che mi finisce fra piedi, budella e fauci
Scrutandomi col suo terzo, unico occhio
Non sopporto più il sì e il no che affondano nel lago, scricchiolio di fossili, il passo falso e nient'altro
Non sopporto più di farmi altare delle angosce in mezzo a gambe di dei che m'invocano ancora una volta come simbolo e non come cosmo
Io non sopporto più l'eterno schiaffo del soldato che i maestri rivestirono di ambrosia
Né il buffetto finito che mi costringe a guardare la melma di uno sfacelo senza tempo
Io ho chiuso le chiappe al segreto di Pulcinella:
La vita era così bella
Da venirmi -in antico loco- a noia.
Ho dovuto (caro senso del dovere!) scegliere un altro boia.
Scrutandomi col suo terzo, unico occhio
Non sopporto più il sì e il no che affondano nel lago, scricchiolio di fossili, il passo falso e nient'altro
Non sopporto più di farmi altare delle angosce in mezzo a gambe di dei che m'invocano ancora una volta come simbolo e non come cosmo
Io non sopporto più l'eterno schiaffo del soldato che i maestri rivestirono di ambrosia
Né il buffetto finito che mi costringe a guardare la melma di uno sfacelo senza tempo
Io ho chiuso le chiappe al segreto di Pulcinella:
La vita era così bella
Da venirmi -in antico loco- a noia.
Ho dovuto (caro senso del dovere!) scegliere un altro boia.
Coucou Sèlavy!
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