La foto qui sopra è stata scattata da mia sorella Mariella Oppio, non ricordo più se me l'aveva inviata a colori, ma so che ho dovuto modificarla in bianco e nero per poterla far pubblicare in una silloge poetica che raccoglie le composizioni di Tommaso Mondelli e mie, ma alla fine abbiamo voluto aggiungere tre poesie di Mariella, e le abbiamo illustrate con questa sua fotografia che per me è un'altra poesia.
La stessa impressione poetica l'ho ricevuta da una foto recente della scrittrice e poetessa Luisa Bolleri. Ed è la sottostante:
Entrambe raffigurano un albero scheletrico, privo di fogliame, ma di una straordinaria bellezza. Ed io non so se sono i miei occhi ad avere un "difetto" o se davvero così è anche per chi osserva queste immagini, ma a me appaiono tridimensionali, quasi come se i rami uscissero dallo schermo per sfiorarmi.
O semplicemente è l'emozione che mi hanno provocato queste due foto, ad offrimi questa illusione ottica.
In ogni caso, complimenti alle due fotografe per aver saputo cogliere e fermare nel tempo queste splendide immagini.
Il titolo di questo post accompagnava la prima foto e mi è piaciuto mantenerlo, anche se la seconda mostra sullo sfondo la nebbia.
Danila Oppio
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