"La morte, mi permetta di contraddirla, non è né illogica né assurda, né incomprensibile. Quella che realmente è incomprensibile, illogica e assurda è la vita.
Moriamo perché esistiamo, ma non sappiamo a quale scopo esistiamo. E non credo si debba pensare alla morte per valorizzare la vita, come una specie di affare.
Si deve pensare alla morte perché sì, semplicemente perché c'è, perché non la si può eludere."
Questo suo pensiero mi ha fatto riflettere e ho elaborato la mia risposta.
Logica lapalissiana. Certo, a volte mi chiedo, ma
me lo chiedo solo a volte, perché nasciamo se abbiamo già il germe della morte
dentro di noi? Perché la vita, se poi dobbiamo morire, una volta per tutte? Perché a volte si muore anche vivendo.
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