Paesaggio dipinto dall'autrice Alessandra Generali
CHE GIOCO è...
Che gioco è...cosa ti posso
mandare dalla mia terra
visto che la terra
non è più mia.
Non ho un campo una zolla
da chiamare mia e in cui
crescere qualche cipolla
e fiori di novembre.
Le palle bianche dei crisantemi
i mille petali candidi
nel grigio di nebbia là sui campi.
Non le rose e i mughetti
cresciuti sotto l'ala balsamica
degli abeti d'argento.
Non i profumi così densi
e intensi fra resine e corolle.
Non siamo nei giardini
protetti dell'infanzia.
Si vaga ora
per sfuggire
al rumore sempre uguale,
allo smog impiastricciato
di umido e steso
sull'asfalto e sui davanzali.
Si cerca un respiro
senza meta si va.
Ho trovato i boschi
e i tramonti rossi.
Posso portarti dei sassi
e il muso delicato del capriolo.
Fiori morti e rinati
su steli sottili
ondeggianti all'aria
fragili ma resistenti
fra l'erba verde e fresca
o fra terra polverosa.
Qualche conchiglia di un'era trascorsa.
mandare dalla mia terra
visto che la terra
non è più mia.
Non ho un campo una zolla
da chiamare mia e in cui
crescere qualche cipolla
e fiori di novembre.
Le palle bianche dei crisantemi
i mille petali candidi
nel grigio di nebbia là sui campi.
Non le rose e i mughetti
cresciuti sotto l'ala balsamica
degli abeti d'argento.
Non i profumi così densi
e intensi fra resine e corolle.
Non siamo nei giardini
protetti dell'infanzia.
Si vaga ora
per sfuggire
al rumore sempre uguale,
allo smog impiastricciato
di umido e steso
sull'asfalto e sui davanzali.
Si cerca un respiro
senza meta si va.
Ho trovato i boschi
e i tramonti rossi.
Posso portarti dei sassi
e il muso delicato del capriolo.
Fiori morti e rinati
su steli sottili
ondeggianti all'aria
fragili ma resistenti
fra l'erba verde e fresca
o fra terra polverosa.
Qualche conchiglia di un'era trascorsa.
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