QUESTO è TUTTO un ALTRO CIELO
Ecco, la Caldaia adesso si è accesa, lo so prima di metter la mano su un termo, si è accesa un bel po’ dopo che avevo sistemato il Termostato che non voleva saperne di fare CLICK, si è accesa quando ha voluto lei. O meglio lui. Io ho un Caldaio.
Si è acceso dopo che per mezz’ora seduta in poltrona con le finestre socchiuse gliel’ho chiesto nel sottofondo dei miei pensieri. Questo io lo chiamo AMORE.
Quest’attenzione, questo ascolto, questa cura che ha di me. E adesso che nel bagno gli sono vicino, sento come vorrei parlargli al mio Caldaio e quanto anche lui avrebbe da dirmi, così come me lo sta dicendo col suo calore.
E sento un flusso di domande che attraversa il mondo, non con Internet, ma proprio spontaneamente, naturalmente, riempie l’aria, la gravida di discorsi e di richiami inafferrabili che si accumulano si spingono uno sull’altro come nubi e sono cariche e vengono sospinte da altre nubi e poi da altre, ci sia pioggia o sole in cielo.
Quando il giorno finiva con un bel tramonto di colori, mia madre, antica pittrice di acquarelli, mi diceva “ Cielo da pittore “.
Questo è tutto un altro Cielo, si sente, si ascolta, non si comprende e non si vede, passa sopra e in mezzo alla realtà. Apparentemente senza scomporla.
É Cielo da COVID.
(Angela Fabbri da Ferrara, notte fra 1 e 2 ottobre 2020)
Ecco, quell'immagine che hai scelto, Danila, per corredare le mie formichine nere, dice tutto.
RispondiEliminaQuella grossa specie di CORNAMUSA che si succhia l'aria...
Angela
Quella grossa è l'immagine del Covid come la conosciamo nella versione rossa.
RispondiEliminaFormichine? questo articolo parla del Caldaio, non di formichine nere.
Ciao
Danila
La scrittura, Danila, è fatta solo di TANTE FORMICHINE NERE...
RispondiEliminaAngela