MANOSCRITTO
E' solo un mio manoscritto della metà degli anni '80 del novecento.
Non sapevo che mia madre (o mio padre) talvolta raccogliesse le mie carte appallottolate e buttate via, che le rimettesse in piega e le conservasse...
Fatto sta che l'ha trovato Daniele fra le carte di mia madre (mio padre) nella vecchia libreria grande di famiglia.
Angela Fabbri
Mi piace la scrittura di Angela, è chiara, ma per chi ha problemi di vista (non posso ingrandirla ulteriormente, altrimenti esce dagli spazi), ne ricopio qui il testo:
Che strana creatura è il fuoco. Non è la sua natura che mi spaventa, è la sua espressione.
La sua motilità, simile al principio della vita. Molto più debole di noi, ma molto più duraturo. Il fuoco non ha individualità.
Consuma le cose come noi, e si spegne. Ma dovunque lo si accenda dopo, è subito lo stesso.
Quando avevo sei o sette anni una mia compagna morì in un incendio. E per molto tempo ho sognato il fuoco che consumava la mia casa. Io scappavo spaventata o lo guardavo con curiosità mentre faceva lentamente crepitare le pareti come di cartone, che sembrava sospirassero da innumerevoli fessure che lasciavano intravedere la sua luce.
E quando mi raccontavano le origini dei vulcani, ascoltavo emozionata la storia delle pirosfere.
SU CUI GALLEGGIAVANO E SCIVOLAVANO
LE TERRE
COME ICEBERG NEL MARE
1980
In quel sogno io ero dentro la casa che stava bruciando. Da dentro
RispondiEliminavedevo le pareti crepitare come di cartone. Ero parte del gioco fatto dal fuoco.
Angie
L'ho inteso...ma io non posso fotografarti dentro una casa in fiamme, non desidero che tu possa vivere una simile terribile esperienza, neppure nella versione "incubo"!
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