Credo sparviero rapido il tuo ascendere
Sperduto a spargere
Terrore
Tremando stia fuggendo
Tu oggi cadi, cadi da te, e il battito d’ali tuo
Battiti di ciglia non dà:
Occhi immensamente aperti
Che frugarono cieli, implacabili occhi
Oh, sparo d’occhio fiero
Ch’io dinnanzi a tutto quel nero
Non so più chi sono e chi ero
“Sparvi, ed ero: illuso non mi fossi di combattere, d’essere quel che mi dicevan fossi, una sconfitta come questa compiuto avrebbe la mia Grande Opera
Sì, sparo d’occhio fiero
Eppure io dinnanzi a tanto nero
Chi sono, chi ero?”
Dicono che uccidesse con gioia, ma lo risparmiavano soltanto per incuria e pigrizia e potere del numero, col gusto di vederlo appassire
Credo sparviero rapido il tuo ascendere
Sperduto a spargere
Terrore
Tremando stia fuggendo
E come un passero è uno sparviero, quando la provvidenza lo richiama
Così, preda rimane di questa fredda terra: la coperta del cielo indaffarata adesso di frettoloso volgersi
Non l’accoglierà più
Potrò donargli almeno io la quiete dell’oblio?
Ah, sparo d’occhio fiero
Che dinnanzi a tutto quel nero
Precisò il fuoco, nero davvero
Vedere, vedere fino in fondo e dover cadere
Credo sparviero rapido il tuo ascendere
Sperduto a spargere
Terrore
Tremando stia fuggendo
Cos’è poi scendere in picchiata se non giocar d’anticipo
Non più vedere ma prevedere
E morendo infine dirmi : “C’è un’irrisolta, eterna guerra persino nel cadere”
Terrore
Tremando stia fuggendo
Tu oggi cadi, cadi da te, e il battito d’ali tuo
Battiti di ciglia non dà:
Occhi immensamente aperti
Che frugarono cieli, implacabili occhi
Oh, sparo d’occhio fiero
Ch’io dinnanzi a tutto quel nero
Non so più chi sono e chi ero
“Sparvi, ed ero: illuso non mi fossi di combattere, d’essere quel che mi dicevan fossi, una sconfitta come questa compiuto avrebbe la mia Grande Opera
Sì, sparo d’occhio fiero
Eppure io dinnanzi a tanto nero
Chi sono, chi ero?”
Dicono che uccidesse con gioia, ma lo risparmiavano soltanto per incuria e pigrizia e potere del numero, col gusto di vederlo appassire
Credo sparviero rapido il tuo ascendere
Sperduto a spargere
Terrore
Tremando stia fuggendo
E come un passero è uno sparviero, quando la provvidenza lo richiama
Così, preda rimane di questa fredda terra: la coperta del cielo indaffarata adesso di frettoloso volgersi
Non l’accoglierà più
Potrò donargli almeno io la quiete dell’oblio?
Ah, sparo d’occhio fiero
Che dinnanzi a tutto quel nero
Precisò il fuoco, nero davvero
Vedere, vedere fino in fondo e dover cadere
Credo sparviero rapido il tuo ascendere
Sperduto a spargere
Terrore
Tremando stia fuggendo
Cos’è poi scendere in picchiata se non giocar d’anticipo
Non più vedere ma prevedere
E morendo infine dirmi : “C’è un’irrisolta, eterna guerra persino nel cadere”
Coucou, Sèlavy!
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