Coucou, Sèlavy! –
Nequaquam Voodoo Wake (Disco del Mese)
- Genere: Avantgarde
- Etichetta: Autoprodotto
- Voto: 7/10
- Data uscita: 2016
- Website: https://www.facebook.com/silvia.francesco.coucou
- Etichetta: Autoprodotto
- Voto: 7/10
- Data uscita: 2016
- Website: https://www.facebook.com/silvia.francesco.coucou
by Silvio
"Don" Pizzica
Recensione tratta da Rockambula
“Senza profilo da offrire alle galassie, ululavo
alle costellazioni che indossavo a buon mercato…”
Artista romano che risponde allo pseudonimo
di Coucou, Selavy!, l’autore di questo Nequaquam Voodoo
Wake (terza opera, prodotta in trenta copie) è anche uno dei
ricercatori vocali più importanti di tutta la penisola, uno dei pochi artisti
ancora in grado di abbattere le esigenze del mercato; non semplicemente
ignorarle ma farle letteralmente a pezzi e proporre qualcosa che si fa beffe di
tutto il mainstream e lo pseudo alternative in circolazione, mostrandoci
completamente a nudo la vera anima dell’arte, fatta di sperimentazione,
libertà, necessità espressiva e compositiva. La sua opera è un’incredibile
miscela di Post Punk (“Orfeo, Banfi, Lino-Lillà”), Neo Folk (“All This World”),
Folk Apocalittico, Gothic (“Precipices”), Dark Cabaret (“Nequaquam”) il tutto
impreziosito da una sensibilità, un’ironia ed uno stile unico, tanto da rendere
praticamente impossibile e inutile il rimando ad alcun artista e musicista
specifico e con al centro una vocalità straordinaria, poliedrica, capace di
alternare scream, growl, canto classico e poi lingua italiana, inglese,
francese e tanto altro. Prendete tutto questo e piazzatelo davanti ad un
palcoscenico dall’incredibile gusto classico e barocco al tempo stesso ed
eccovi una delle migliori opere uscite in Italia quest’anno, una delle cose
potenzialmente più interessanti di tutto il globo che pecca solo nella qualità
della registrazione e nell’idea di immediatezza che lascia scivolare con
l’ascolto e che suona quasi come incompiutezza, non sappiamo quanto voluta
viste le scarsissime informazioni a riguardo.
Come detto, è la voce di Coucou, Selavy! a
mettersi al centro del palco ed è su questa che la nostra attenzione finisce
per perdersi, alla ricerca di esperienze passate e future, di reminiscenze
ottocentesche, di incursioni teatrali (“Incipit”), di spasmi avanguardistici,
di sferzate ironiche e decadenti, demoniache e insane eppure godendo di
capacità tecniche fuori dal comune e comunque lontane da quello cui siamo
abituati (“L’Entropico Squallore”, “To the Center (of the Earth, of the
Heart)”).
A chiudere la tracklist, l’incredibile ghost track,
assurda reinterpretazione della nota “24000 Baci”, in una rilettura che
confonde ogni nostra certezza e ci ricorda anche il passato dell’artista, già
autore di tante cover di pezzi in assoluta contrapposizione agli originali. Non
sappiamo cosa sarebbe potuto essere questo Nequaquam Voodoo Wake,
non sappiamo perché un nome come quello del romano sia stato per tanto tempo
nascosto ai più, non sappiamo se potremo godere anche in futuro delle sue
qualità inumane e se un briciolo di notorietà in più saremo in grado di
regalargli; quello che possiamo fare ora è mettere da parte ciò che non è o
magari non sarà, dimenticare ogni illusione prospettica e
godere dell’attimo presente in cui la sua musica ci scorre nelle vene.
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