E dopo aver parlato del Barbarossa, diciamo che lo stesso fu sconfitto dalla Compagnia della Morte, che sarebbe stata un'unità militare leggendaria di cavalieri organizzata, arruolata ed equipaggiata dal condottiero Alberto da Giussano, decisiva per l'esito favorevole ai comuni lombardi alleati della battaglia di Legnano (29 maggio 1176) con la difesa allo stremo del Carroccio della Lega Lombarda contro l'esercito imperiale di Federico Barbarossa.
Deve il suo nome al giuramento che avrebbero fatto i suoi componenti, che prevedeva la lotta fino all'ultimo sangue senza mai abbassare le armi
Discendenti di Federico
di Büren († 1094):
Federico I Staufer (1050 - 1105) duca di Svevia
Ecco la discendenza
= Agnese figlia di Enrico IV imperatore │
├── Federico II di Staufer il Guercio (1090-1147) duca di Svevia │
= Giuditta figlia di Enrico IX "il Nero" duca di Baviera │
│ │
└── Federico Barbarossa (1122-1190) III° duca di Svevia, re di Germania, imperatore (1152-1190)
│ = Beatrice di Borgogna │
│ │
├── Federico V (1164-1170) duca di Svevia │
│ │
├── Federico VI (1167-1191) duca di Svevia │
│ │
├── Enrico VI "il Severo" (1165-1197) re dei Romani, re d'Italia, re di
Germania e Imperatore (1190-1197)
│ │ = Costanza d'Altavilla
│ │ │
│ │ └── Federico II (1194-1250) re di Sicilia (1198), imperatore (1220-1250)
│ │ = Costanza d'Aragona
│ │ │
│ │ └── Enrico VII (1211-1242) duca di Svevia (1216), re di Germania (1220)
│ │ │
= Margherita d'Asburgo │ │ │
│ │ │
└── Federico di Hohenstaufen (1230 circa-1245 circa)
│ │ └── Enrico di Hohenstaufen (1232 circa-1252)
│ │ │
│ │ ├── (nat.) Enzo (1220-1272) re di Sardegna (1241-1272)
│ │ │
│ = Iolanda di Brienne
│ │ │ │
│ └── Corrado IV (1228-1254) imperatore designato (1250-1254)
│ │ │
= Elisabetta di Baviera │ │ │
│ │ │
└── Corradino (1252-1268) re titolare di Sicilia, re titolare di Gerusalemme (1254-1268)
│ │ │
│ ├── (nat.) Costanza (1230-†; 1307)
│ │ │
= Giovanni III Ducas Vatatze, imperatore Romano d'Oriente
│ │ │
│ ├── (nat.) Costanza (1232-†; 1290)
│ │ │
= Conte Corrado Gaetani d'Oriseo, viceré di Sicilia dal 1256 al 1266 │
│ │
│ ├── (nat.) Manfredi (1232-1266) principe di Taranto, re di Sicilia (1258-1266)
│ │ = Beatrice di Savoia
│ │ │
│ │
│ └── Costanza di Hohenstaufen (1247-1302)
│ │ │
= Pietro III d'Aragona
│ │ │
│ ├── (nat.) Selvaggia (†; 1244)
│ │ = Ezzelino da Romano
│ │ │
│ │ └── Violante │
│ = Riccardo, conte di Caserta │
│ │
├── Ottone (1167-1200) conte palatino di Borgogna │
│ │
├── Corrado (1172-1196) duca di Svevia │
│ │
└── Filippo (1178-1208) duca di Svevia, re di Germania (1198-1208)
│ = Irene Angelo │ │
│ ├──
Beatrice (1198-1212)
│ │ = Ottone IV di Brunswick
│ │ │ ├── Cunegonda (1200-1248)
│ │ = Venceslao I di Boemia
│ │ │ ├── Maria (1201-1235)
│ │ = Enrico II di Brabante
│ │ │ └── Elisabetta (1202-1235)
│ = Ferdinando III di Castiglia
│ └── Corrado III (1093-1152) duca di Franconia,
re d'Italia e di Germania, imperatore (1138-1152)
│ ├── Enrico (1137-1150) re associato dei Romani │
└── Federico IV (1145-1167) duca di Svevia
Manfredi (1232-1266), principe di Taranto, figlio naturale
di Federico II, e di Bianca Lancia, alla morte del padre (1250) divenne reggente
sul trono di Sicilia per il fratellastro Corrado IV, che si trovava
in Germania. La sua reggenza
fu osteggiata da papa Innocenzo IV, che aveva
scomunicato Federico II e si era battuto per l'affermazione del potere
temporale della Chiesa sull'impero. Alla morte di Corrado, nel 1254, Manfredi accettò
la reggenza della Sicilia per il nipote Corradino, ma il nuovo pontefice Alessandro IV lo scomunicò e
Manfredi, dalla Puglia, con l'aiuto di truppe saracene, dichiarò guerra al
papa.
Nel 1257 sconfisse l'esercito del papa e il 10 agosto 1258, dopo aver
diffuso la falsa notizia che Corradino era morto, fu incoronato a Palermo re di
Sicilia (1258-1266). Insediatosi sul
trono proseguì la politica del padre e cercò di tessere alleanze prendendo
posizione all'interno di ogni faida cittadina o nobiliare. Dopo essere stato
scomunicato da papa Alessandro una seconda volta, si schierò in Toscana con i ghibellini e prese parte alla battaglia di Montaperti (1260) che si concluse
con una grave sconfitta per i guelfi. Per rafforzare la propria posizione combinò il matrimonio tra
la figlia Costanza e l'infante Pietro d'Aragona. La scomunica gli fu rinnovata dal nuovo
papa, Urbano IV, il quale si
appellò al conte Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia Luigi IX, e forte del suo sostegno bandì una crociata contro
Manfredi. Il conte scese in Italia e nella battaglia di Benevento (1266) Manfredi fu
sconfitto e ucciso.
Manfredi, uomo di non comuni doti
intellettuali e poeta, fu un generoso mecenate e accolse alla sua corte
scienziati, poeti e artisti. Fece tradurre numerosi testi dall'arabo e dal
greco e scrisse versi in volgare.
Corradino di Svevia
Era figlio dell'imperatore Corrado IV e di Elisabetta di Wittelsbach. Alla morte di
suo padre, avvenuta quando egli aveva solo due anni, Corradino gli succedette
nella titolarità delle corone della casata (quantomeno quelle ereditarie).
Corrado IV, pur scomunicato da Papa Innocenzo IV, aveva affidato a
lui il figlio. Innocenzo era intenzionato a offrire la corona di Sicilia a Edmondo il Gobbo, di soli nove
anni, figlio di Enrico III d'Inghilterra, ma, vedendosi
data la reggenza del regno, sospese l'accordo. Il fratellastro di Corrado IV, Manfredi, si recò dal pontefice per far valere subito la
sovranità del nipote, ma il Papa obiettò che Corradino era troppo piccolo e,
fino all'età adulta, al Papato sarebbe spettata la reggenza.
Manfredi accettò, prese tempo e si preparò
ad attaccare militarmente il Papa per prendere il controllo del regno, ma dopo
la prima sconfitta militare, il pontefice morì per malattia. La reggenza passò a Papa Alessandro IV. Data la tenerissima età di Corradino,
l'uomo forte della fazione sveva non poteva che essere suo zio Manfredi, il quale ne usurpò il trono (la vulgata vuole anche
facendo spargere la voce, falsa, della morte del bimbo), ma forse furono le
circostanze a fare di suo zio un usurpatore di fatto e, di conseguenza, il re.
Manfredi godeva di un prestigio immenso presso i suoi sia per le sue qualità di
condottiero sia per quelle di uomo di corte e di amante delle lettere e delle
arti.
Insomma, con la morte di Corrado forse
parve naturale che il comando dovesse essere di Manfredi e certo il principe di
Taranto non si fece troppi scrupoli legalistici. Corradino, re di Sicilia per
soli quattro anni, dai due ai sei anni d'età, crebbe così in disparte, in Baviera lontano dall'agone italiano, il vero terreno dello
scontro tra guelfi e ghibellini, tra papato e impero, il teatro dei trionfi e
dei rovesci della straordinaria storia della sua stirpe. Crebbe sotto l'ala
protettiva di sua madre e dedito alla poesia e alle virtù cortesi.
Ma il suo destino lo raggiunse egualmente
e Corradino gli corse incontro. Dopo la morte dello zio Manfredi, ucciso nella battaglia di Benevento il 26 febbraio 1266, i ghibellini
italiani ne implorarono la venuta nella penisola e Corradino nel settembre del 1267 si mosse finalmente alla riconquista del suo regno,
passato nel frattempo sotto la corona di Carlo I d'Angiò, il vincitore a Benevento. Se i
ghibellini italiani ne invocarono la discesa, i dignitari tedeschi invece si
misero sostanzialmente alla finestra in attesa degli eventi. Ancora una volta,
anche al suo epilogo, la storia degli Staufen era un fatto essenzialmente
italiano.
Tutto questo perché l'ho riportato qui? Per il fatto che Federico Barbarossa cercò con la forza, in battaglia, di conquistare l'Italia, ma i suoi discendenti vi misero piede, governandone una parte, "infiltrandosi" attraverso matrimoni, spesso di convenienza. A volte, se non si conosce bene la storia, non si collegano Manfredi e Corradino tra di loro, né tanto meno con l'Imperatore di Svevia, Federico Barbarossa. Ma dov'era ubicata la Svevia, tenuto conto che oggi porta altri nomi?
Il territorio che si estende dai Vosgi alle Alpi, delimitato dalla Borgogna Transgiurana e la foresta Nera (inclusa), e che durante il periodo dei regni dei Franchi carolingi era stato denominato Alemannia e organizzato in regno, dopo la riforma tra il IX e il X secolo delle contee nel regno dei franchi orientali, cominciò ad essere denominato Svevia e il ducato che sorse su quel territorio fu chiamato ducato di Svevia. (in parole povere, l'attuale Germania).
Il ducato, dopo le difficoltà iniziali, ebbe un notevole sviluppo e nel corso del XII secolo, con il Casato di Hohenstaufen, raggiunse la massima espansione (a oriente raggiunse i bacini del Lech e dell'Inn, a occidente l'Alsazia, oltrepassando la riva sinistra del Reno e a sud raggiunse le valli alpine svizzere e italiane), ma poche decine di anni dopo iniziò la decadenza finché, alla morte dell'ultimo duca, Corradino di Svevia, senza eredi, il ducato si disintegrò in varie contee, città e abbazie libere, alcune delle quali si mantennero tali sino alla Reichsdeputationshauptschluss del 1803.
Dalla discendenza dinastica, abbiamo compreso che Manfredi proviene dalla stessa casata del Barbarossa, e che è lo zio di Corradino. Un po' di storia non guasta. E il prossimo articolo, tratterà due brani poetici, che ricordano questi due personaggi storici.
Danila Oppio
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