ad ampio raggio. Lo abbiamo fatto il dottor Coccaro ed io, attraverso una corrispondenza email. Poiché desidero far conoscere ai lettori di questo blog, chi veramente sia la persona del dottor Silvio Coccaro, ho pensato che da questo scambio di idee, una idea ve la possiate creare anche voi. Intanto vi consiglio di visitare il sito personale del dottore, vi troverete articoli molto interessanti e curiosi.
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Nel visitare il suo sito http://www.silcosoft.it/ mi sono incontrata con la sua traduzione del Papiro di Ebers, e poiché la mia amica Angela Fabbri sta cercando di apprendere i geroglifici egizi, ho passato anche a lei il link del suo sito, e spedito il pdf della sua traduzione. Chissà che non sia stato il destino, a farci incontrare per questo scambio culturale che definisco ogni volta "La teoria dei vasi comunicanti"?. "Quel che io non so, me lo passi tu, e quel che tu non sai, te lo passa un altro, ed in questo modo, si impara sempre di più! ". Chi sostiene di non aver bisogno di imparare, è solo un ignorante, oltre che superbo, poiché nessuno è totalmente erudito. Ma colui che ne sa più di un altro ha il dovere di istruire e l'allievo, di imparare.
Sono persuasa che il mondo potrebbe essere migliore, se agli altri doniamo il meglio di noi. In questo modo, la conoscenza si allarga a macchia d'olio!
Non è così?
Ieri sera ho visto il film Charing Cross Road, con Anne Bancroft e Antony Hopkins... una storia che ho gustato dall'inizio alla fine e che evidenziava l'amore spassionato di una scrittrice americana per i vecchi e consunti libri di letteratura e poesia inglese. Scoprendo che a Londra (intorno agli anni '30) esisteva una vecchia libreria che vendeva libri usati o rari, ha cominciato a scrivere facendosene inviare regolarmente. Quando arrivavano, ammirava le pagine ingiallite, accarezzava la rilegatura in pelle, come se fosse una creatura. E i dialoghi...ahh...niente di più pregnante. Ora devo cercare anch'io il libro da cui è stato tratto il film, lo voglio avere a tutti i costi!
Questa sono un poco io!
Danila
Sono un appassionato lettore della rivista Scientific American da circa 40 anni. In essa, come in altre fonti scientifiche, si parla di cervello cooperativo, cioè dell'evoluzione che ci porterà, spero presto, dal terreno dello scontro o del confronto a quello della cooperazione, nell'interesse e nel benessere di tutti. Credo che questa notizia le farà piacere e che questa sia anche la sua filosofia. Sono pienamente d'accordo con lei per quanto mi ha scritto.
Nel mio sito troverà anche cose militari, non perché io sia un guerrafondaio, ma coltivo anche quegli argomenti perché sono intrisi di scienza, materia che io adoro e coltivo. Il mio presepe, come può vedere sul sito, è... scientifico! Non saprei immaginare la vita senza la scienza, che utilizzo per tentare di capire la vita.
E questo sono io ed il mio piccolo mondo in un piccolo paese.
Silvio
Lei ha giustamente scelto una laurea scientifica, che più scientifica non si può e quindi tutto quanto riguarda il cervello umano, fa parte di questo ambito.
Non sono ai suoi livelli, sono un'alunna ben disposta ad imparare dal Maestro, ma posso dirle che ho appreso il metodo di collaborazione di gruppo, il famoso brain-storming, dal direttore dell'agenzia pubblicitaria dove ho lavorato per qualche anno. Lui era il nipote del filosofo Cesare Musatti e completò i suoi studi presso l'università di Boston. Ebreo, plurilingue, ci teneva ad indire un meeting (mi perdoni l'uso delle parole inglesi, ma ero costretta ad usare questa lingua, proprio perché l'agenzia aveva sede a Zurigo, e filiali a Vienna, Monaco di Baviera e Milano, e clienti di tutto il mondo). almeno una volte al mese, tra tutti i dipendenti dell'agenzia. Che fosse la centralinista e il fattorino, l'art-director o l'account, il grafico o lo sceneggiatore di storyboard, a tutti veniva data la possibilità di esprimere il proprio pensiero su un programma pubblicitario, sullo slogan, o su qualsivoglia argomento. Poiché tutti abbiamo un cervello, si presume funzionante, e quindi tutti possiamo avere delle idee brillanti, fattorino compreso!
Danila
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