POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

lunedì, giugno 29

Dipendenza...






Mi è stato inviato un articolo davvero interessante, il cui link si trova alla fine di questo testo. 
Questa la mia risposta: 

Ho finito di leggere l'articolo. Direi che in fondo si è sempre saputo che chi fa uso di droghe, di alcool o è drogato dal gioco, è sicuramente una persona infelice, e l'infelicità spesso è causata dalla mancanza di amore, o della sicurezza e protezione di una famiglia che ama i propri cari. Allora  chi è debole o privo di queste risorse, si rifugia in qualcosa di alternativo, perché droga e alcool, annebbiando il cervello, tolgono anche il dolore nell'anima. E non ci pensi, non fintanto che sei preso dal gioco, dalle droghe o psicofarmaci, o dall'assunzione di bevande alcoliche. Il non aver amici veri, "sani", nel senso di persone equilibrate, con progetti per il futuro, che amano la vita e la natura (il nostro corpo ne fa parte integrale, quindi dobbiamo amare anche noi stessi, dentro (mente) e fuori (corpo), causa quel senso di solitudine che poi porta ad una forma di di-sperazione, ovvero privazione della speranza. Allora gli amici beoni, o che assumono droga, fanno pensare che si è sulla stessa barca, e quindi si condividono le stesse esperienze. Amici di bisboccia, dunque.
Ma non veri amici. Si tratta solo di sentirsi simili, nell'infelicità. Lo stesso dicasi per chi fuma, come me, per esempio. Se qualcuno fuma con me, mi pare di condividere la stessa esperienza, senza pensare che invece condividiamo lo stesso vizio. E più uno mi dice di smettere di fumare, e più io cerco la sigaretta. Questo perché? Sai, vorrei leggere qualcosa che parli anche di questo. So solo che fumo e fumo di più, quando mi sento, come dice il ricercatore, "in gabbia". Penso non basti dire: "smetti di drogarti, o di bere, o di fumare, perché ti fa male". Tutti i consumatori di queste cose, sanno che fa loro male. Ma non gliene importa, perché non amano poi così tanto la vita e quindi non si preoccupano neppure della loro salute. Questo vale anche per gli anoressici, o i bulimici. Ieri ho visto uscire da un luogo, una donna che faceva spavento. Non aveva un filo di carne attaccata al corpo, vedevo solo uno scheletro ricoperto della pelle. Perché lo fanno? Si credono belli, non avendo un filo di sana ciccia? No, semplicemente odiano sé stessi e il mondo che li circonda. 

Valeria Letivina, anoressica, 39 anni. 
Vorrei avere più carattere, più forza e più serenità per smettere di fumare anch'io. Vorrei che, come accade agli ex-fumatori, mi si accendesse quella lampadina che dice: ma che cosa ci guadagni a fumare? Che piacere provi nell'accendere una sigaretta? Ancora non si è accesa (la lampadina, non la sigaretta) ma spero che un giorno accada. 
Grazie per l'articolo.
Mamma

RIsposta 

Dici degli anoressici (ma il discorso si può estendere a tutte le dipendenze) "semplicemente odiano sé stessi e il mondo che li circonda. "
Probabilmente odiano perché non hanno mai ricevuto (o accettato di ricevere) l'amore necessario.
Ogni caso è ovviamente diverso dall'altro, ma l'articolo vuole sottolineare proprio che la mancanza di affetto umano ha portato a questi disturbi.
Tuo figlio.

Ed infatti è quello che ho sostenuto anch'io, nella risposta che ti ho dato.
Quando ho sostenuto dando la precedenza agli affetti familiari, che sono il primo nucleo sociale in cui un individuo si viene a trovare, e se la famiglia non li offre nella giusta maniera, il più debole soccombe. La famiglia per prima ha il dovere di amare e proteggere i suoi membri. Poi la società magari insegna il contrario, ma se le basi sono buone, l'amore diventa una corazza che allontana l'autodistruzione. E si cercano amici veri, l'amore vero di un uomo o di una donna, per formare a nostra volta un'altra famiglia. Ha ben scritto Dante, nel XXXIII Canto del Paradiso della sua Divina Commedia (ma si potrebbe anche definire umana, oltre che divina!) l’Amor che move il sole e l'altre stelle. E' l'amore, in tutte le sue accezioni, che rende felice l'umanità, niente altro ha un potere così forte. 
Mamma

Daniela Morandi: ritratto di donna che fuma



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