KHALIL, LO SCRIVERE…MAGARI ANCHE IN DIALETTO?
Email di fine luglio 2020
Avevo tra le mani il libro di Khalil Gibran SABBIA E SCHIUMA. Lo aprii a caso e sotto gli occhi ho avuto improvvisamente questa frase che mi riguarda personalmente:
<< Se desideri scrivere (e solo i santi sanno perché dovresti), è necessario che tu possieda la conoscenza, l’arte e la magia.
La conoscenza della musica delle parole, l’arte di essere senz’arte e la magia di amare i tuoi lettori. >>
Angela
Email del 1 agosto 2020
Scartabellando nella cartella dove ho salvato i pezzi per il nuovo libro, ho trovato quella frase di Gibran di cui mi hai parlato.
Ho pensato di utilizzarla per la seconda pagina, quella che di solito riporta gli stessi dati della copertina, ma su carta bianca. E ho impostato una bozza nel modo in cui l'allego. Magari ci avevi pensato anche tu, perché mi hai detto di aver apportato qualche cambiamento sulla copertina stessa. Pensavo anche che invece di scrivere "Vecchie signore" si potrebbe mettere "due signore attempate" proprio perché in fondo non siamo proprio vecchie, ma anche per collegare al tempo del Coronavirus e ai vecchi ricordi dei quali di tanto in tanto trattiamo. Prova a vedere per ora, la scritta di Gibran e poi sappimi dire.
Danila
Email del 2 agosto 2020
' Due signore attempate' ?
Guarda, Danila, che da un pezzo non siamo + nell'Ottocento!
Anch s'at fa la patnadùra a la Rafaela Carà (che l'è 'na bela vceta anca liè), in dò mis ti at cumpirà stantùn an! e mi ssantanòv!
Siamo 2 vecchie signore. Sì. Ma SUL WEB.
Questa è la semplicissima modifica alla copertina.
Ciao. Vado a trascrivere. Ci sentiamo + tardi.
Angela
Email del 2 agosto 2020
Hai ragione Angela, attempate è proprio ottocentesco. Allora è vero, siamo due vecchie signore...sul Web o minga Web, sem vegie par daver! Tu mi scrivi in ferrarese, ti rispondo in milanes. Però, se hai potuto vedere l'allegato, avrai anche notato che ho lasciato "VECCHIE SIGNORE" ma ho inserito quella bellissima frase di Gibran che mi avevi inviato. Qui è scoppiato un forte temporale e brontola ancora, pare che anche domani sarà burrasca, e noi che speravamo di festeggiare il primo anno di Leon in giardino…l’è minga pusibil! Buona serata.
Danila
Email del 3 agosto 2020
Il milanese non lo sopporto, ma adoro tutti i dialetti veneti: perché non mi parli un po' in veneto? che milanese non sei...
Angela
Email del 4 agosto 2020
Per i dialetti, ricorda che io sono arrivata a Milano a 6 anni e lì ho vissuto fino a quando mi sono trasferita a Legnano, dove parlano un milanese un po' diverso, ma sempre lombardo. Il dialetto veneto del mio paese di origine lo so parlare, spesso lo facevo con mamma, ma è molto diverso dai dialetti di altri luoghi del Veneto. E' come se fosse chiuso in una piccola enclave. C'è la "th" simile a quella spagnola, E c'è una frase che la riporta molto bene: "thinque thest de theole marthe". Che a Venezia, o Padova per esempio, ma perfino a Feltre che è a soli 8 Km da Fonzaso, pronunciano "sinque sest de seole marse": che significa CINQUE CESTE DI CIPOLLE MARCE.
Col tempo, questo tipico linguaggio si è quasi estinto, e ora parlano anche a Fonzaso il feltrino, che poi Feltre era una dipendenza del Doge, e quindi parlano quasi veneziano. I giovani, con l’aiuto degli anziani, cercano di recuperare le vecchie espressioni dialettali, ma non riescono fino in fondo e comunque la lingua italiana ha preso piede anche lì. Ma ti scriverò anche nel mio dialetto!
Danila
Email del 4 agosto 2020
Acsì, a occ, al tò dialett l'am par cumplicà, ma se provo a pronunciarlo con l'accento veneto, la comprensione mi viene + facile!
Mi piacciono le sfide e, non so cosa me ne faccio adesso di imparare anche il dialetto di Fonzaso, ma mi piace imparare. E poi confrontare e riderci su. Noi diremmo " ZINC ZEST AD ZIVOL MARZI ". Che poi è altrettanto difficile, ma anche lui basta pronunciarlo e si capisce...
Ciao e buon caffè
Angela
email stessa data
Non dobbiamo imparare nessun dialetto, Angela, ma il fonzasino antico era proprio molto simile in quanto a pronuncia allo spagnolo.
Era solo per dirti che in ogni regione, basta spostarsi di qualche chilometro, e già il dialetto varia in inflessione e parole. Buon risveglio
Danila
Email del 5 agosto 2020
La frase di Khalil ogni tanto mi torna in mente, sai Dani?, anzi, sempre + spesso e sempre di + ci trovo una saggezza infinita:
SE SCRIVI << e solo i santi sanno perché dovresti... >> ecco è proprio così. Stanotte, dopo una lunga giornata, dopo essermi imboccata di nuovo come un lattante in svezzamento (so tutto su queste piccole categorie perché come informatico ho gestito le rette degli ASILI e delle SCUOLE del Comune di BOLOGNA) e esserci riuscita, dopo aver aperto il pc e trovato quell'antipatica lettera da una persona che pensavo si fosse deciso a dimenticare la mia esistenza e poi ti ho scritto e poi gli ho risposto e poi ho giocato a bridge col pc e ho vinto le 3 partite che faccio ogni giorno e intanto aveva ripreso a temporalare e vai a chiudere di qui e di là che non ne posso + di questo tempo e intanto vincevo una mano dopo l'altra poi ha ripreso a piovere poi ha smesso poi ha piovuto quieto quieto e sono andata a lavarmi denti e dentiere... Ecco, quando sono tornata in cucina ero serena. Ho messo sul tavolo le medicine per domattina, ho preparato la tazza sul piattino e poi ho deciso di tagliarmi anche la ciambella che integra durante la notte i miei scarsi pasti. Ecco stavo proprio bene e mi son detta:
" Io voglio pensare ai misteri del cosmo e della psiche umana, ma in realtà sto bene solo quando sono quel che sono senza farmi domande. Sono una BESTIA BOVINA che desidera il caldo d'inverno e il fresco d'estate. Tutto qui. E qui STO BENE “.
Allora KHALIL mi ha mandato giù dal Cielo la sua frase d'infinita saggezza SE SCRIVI << e solo i santi sanno perché dovresti... >> e ho capito. SOLO che subito dopo l'HO DOVUTO SCRIVERE...
Non so se ci sia saggezza nelle mie parole, ma son rotolate giù nelle frasi da sole.
Angela
Email in pari data.
Khalil è un grande saggio e si legge in tutte le sue opere. Ed è vero, si scrive per il piacere di farlo, che lo sappiano i santi o solo chi lo fa. Anche se tu più volte mi hai ripetuto che si scrive per dovere più che per piacere. Ma chiunque scrive e qualunque cosa scriva, lo fa perché sente di farlo che sia per dovere o per piacere. Altrimenti incrocia le braccia o fa altro!
Danila
Email del 11 agosto 2020
Adesso sembra che ho finito di fare tutto, dopo denti e dentiere, il fornellino antizanzare in camera da letto, le medicine e la tazza per il cappuccino sul tavolo e il cucchiaino lì di fianco a indicarmi che manca ancora la macchinetta del caffè, ma c'è una cimice cinese per terra, la branco con un fazzolettino e butto anche lei nel water e tiro l'acqua a fondo, come per l'altra che era saltata fuori nel bagno attirata dalla luce perché lavavo i denti, si era INZAPELATA chissà dove con non capivo cosa e poi era un gatto di polvere...
Torno in cucina e con la coda dell'occhio vedo qualcos'altro si muoversi. Sul pavimento, un porcellino di terra sta attraversando, lemme lemme, le piastrelle... per recarsi dove? Sorrido e finalmente mi siedo qui a risponderti sul pezzo in oggetto. S'è alzata l'aria. Si comincia proprio a star bene...
L'ho letto. L'hai sistemato bene e sei anche riuscita a dirimere il tuo discorso 'si scrive per il piacere di farlo' e il mio 'si scrive molto spesso per il dovere di farlo'.
Angela
Nessun commento:
Posta un commento