POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

domenica, agosto 23

I MITICI ANNI CINQUANTA di ANGELA FABBRI



I MITICI ANNI CINQUANTA

 

 Questo qui è un caldo, così durevole, costante, ritornante che se c'è un po' d'aria la lascia fuori di casa, che mi ricorda i mitici anni CINQUANTA del '900 quando la gente che abitava i CONDOMINI nuovi, quei palazzoni nati dopo la guerra nelle città ricostruite, con balconcini a ringhiera in ferro battuto, li occupava di notte con i materassi per riuscire a chiudere gli occhi .

Io sono di quelle stagioni, ma ho abitato per anni in campagna e ne ho solo sentito parlare e visto in qualche documentario recente in tv

la gente che, quando il sole caldo sorgeva, si alzava dal materasso stipato nel balconcino e si salutava con gli altri che avevano dormito come loro, FUORI...

La gente erano ancora persone, allora, accomunate da uno stesso reddito e da case simili, ma questo mi ha ricordato come anche col Covid e la chiusura in casa, la GENTE è ritornata a essere PERSONE che s'inventavano qualunque cosa pur di parlarsi almeno dai balconi.

Bisognerebbe fare un monumento a chi li ha inventati, questi balconi!

 

Angela, scritto di getto sabato 22 agosto alle 23,17


Bel pezzo! L'ho salvato perché è da inserire nel libro. Per noi italiani, i balconi servivano anche per stare al fresco di notte. Nei paesi arabi, che non hanno bisogno del tetto spiovente, le loro case sono  quasi cubiche, e il tetti diventano grandi terrazze dove trascorrere le notti più calde. E tutta la famiglia si rifugia su quelle piattaforme per sfuggire al calore che l'interno della casa ha accumulato durante il giorno. Solo che i terrazzini degli anni cinquanta, i nostri,  spesso erano proprio piccoli e più di una persona difficilmente poteva starci col materasso. Ora per fortuna li costruiscono più grandi, talvolta diventano vere e proprie stanze all'aperto, dove possono anche cenare fuori, non solo dormirci. Ma ricordo che a Milano capitava anche a me di mettere fuori una sdraio o una brandina di quelle che si usano al mare per prendere il sole, tanto era insopportabile il caldo dentro casa.

Ciao e grazie per questa riflessione.

Danila 

2 commenti:

  1. Ancor + mitico vederli pubblicati con tanto di balconcino. Mi sembrava di essere al cinema!
    Grazie, Danila, anche tu sei tutta speciale...

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  2. Mi sono adeguata al balconcino di ferro battuto di cui hai scritto. Questa foto moderna, relativa all'attuale situazione Covid, è comunque stata scattata su un balconino di una casa molto vecchia, forse ancora precedente agli anni '50. Allora molte case erano costruite con piccoli balconi che servivano solo per stendere i panni o metterci i gerani! Ora aggiunto la mia risposta a questa tua email. Danila

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