L’estate di San Martino! Toccata e fuga, e già scende la nebbia
novembrina, umida e fredda.
Sai, ascoltavo musica e favoleggiavo. Tu esisti e io
pure. Ci scriviamo e ci parliamo. Tutto reale e tutto vero. Però il misterioso
chalet mi lascia nel dubbio. E’ troppo bello. E’ delizioso, Ci crediamo,
poiché siamo scrittori e le fantastiche fantasie non possono mancare. Ci fanno
piacere, ci danno coraggio e vita. Perché metterle in dubbio?
Sento già i tuoi passi, il tuo incedere da
regina. Con un cappotto sulle spalle non infilato, la chioma fluente che alla luce
delle lampade rafforza il colore
dell’oro.
Sei già tra le mie braccia e sento che il
tuo cuore batte forte. Il mio si è imbizzarrito e corre senza freni.
Via allo chalet dove potremo raccontare
del nostro passato e futuro sconosciuto. Lì, possiamo scrivere senza essere
disturbati. E scambiarci pareri.
Scrivere di racconti favolosi e di favole
bellissime. Scrivere di notte, quando il silenzio permette ai pensieri di aleggiare
nell’etere, e noi possiamo vederli impigliati in una serica ragnatela.
Afferrarli e trasferirli in qualche pagina.
Facendo notte, fino al caffè di domani
mattina.
Soul
Andavo a cento all'ora per veder la bimba mia,
ma si bruciò il motore nel bel mezzo della via...ah, Gianni Morandi!!
Noi andiamo piano,
Non desideriamo incidenti
e soprattutto stiamo attenti
a non affaticare il cuore
che soffia a fari spenti.
Tutto quel che sogniamo, è una notte favolosa in quello chalet che è
diventato il nostro castello, dove tu sei re ed io regina. E la limousine si
trasforma, sotto il tocco della bacchetta magica di una fata, in un cocchio
dorato trainato da una quadriglia di cavalli, bianchi come neve.
Noi siamo scrittori e ci divertiamo a far volare la fantasia su ali
iridate, in un mondo dai mille colori fluorescenti fantasmagorici stratosferici
mega-galattici.
E il caffè fumante, vomitato dalla moka, si trasforma nel genio uscito
dalla lampada di Aladino.
Immaginario e immaginifico, trasferiti nella scrittura, tanto da parere ogni cosa assolutamente vera.
Paulo Coelho, scrittore che ha tutta la mia considerazione, ha detto:
"Scrivere è piangere in silenzio". Io penso che non sia solo questo:
scrivere è ridere in silenzio, è amare in silenzio, è vivere in silenzio,
perché la scrittura non fa rumore, non emette suono, eppure crea emozioni
forti, vere.
Anima
Racconto di Danila Oppio
Mi è piaciuto, Dani, mi ricorda, nella sua freschezza, il tempo in cui ci siamo incontrate e subito scontrate in terra d'Irlanda.
RispondiEliminaUn nuovo Paese di Fantasia, come quello, dolcissimo, che tu scrivesti allora.
Ti dico: Scrivi! Ora!
Angie
Tu ne hai il tempo, Angie? O vuoi vivere la vita reale? Io vorrei averne il tempo, e sono costretta a vivere la realtà. Un conto è scrivere un breve racconto, altro è mettersi a scrivere un romanzo. Ho tanti spezzoni, da oltre due anni, di idee buttate giù, ma non riesco a metterle insieme e a creare un romanzo. Lo vorrei tanto. Grazie per quanto mi dici.
RispondiEliminaDani
Bene. Se mi dici così, ti rispondo così:
RispondiEliminaIo ho scritto un romanzo mentre mio padre, che stava morendo, ogni tanto si sedeva in poltrona vicino a me.
E ho finito di scrivere un altro romanzo dopo che mia madre era morta.
Se son frasi troppo forti, mi spiace, ma questa è la realtà che ho attraversato.
Angie
Evidentemente ce la facevi, Ma tieni presente che eri più giovane! Io non ce la faccio a star dietro a tutto. Credimi.
RispondiEliminaDani
Ti credo.
RispondiEliminaAngie