POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

sabato, novembre 14

Lettera a Rachele di ANGELA FABBRI

NON  ERO  UN  POETA,  ERO  UN  UOMO


                                                                 dalla località Sforzesca, vicino Vigevano, 22 marzo1849

Rachele,

nessuna parola di rimprovero il mio cuore innamorato (sì innamorato, nonostante) può muoverti.
Di chi è la ragione? Di chi il torto?
Rachele cara, io non avrò il tempo di scoprirlo.
Lascio a te questa cura, se il tuo cuore vorrà pure caricarsela.
Piango: oh, non con gli occhi, col cuore.
Piango per me e per te: il nostro amore.
L’odi? Suona la rima, ma tu l’odi.

Andiamo a Novara, Rachele. Sono le 3 di questa mattina. Stiamo per ripartire.
Domani scorrerà altro sangue, il sangue dei soldati gettati alla morte. E ci sarò anch’io. Gli uomini, tu l’hai creduto giusto, devono comportarsi in tal modo.

Vorrei, oh lo vorrei che tu mi amassi, cara… vorrei che la speranza non fosse ancora morta qui nella mia mente prima che nel cuore, ma…

Io ero un uomo, Rachele, e tu non l’hai capito.
 Massimo 

N.d.T.   Pierfederici Massimo di Simone, Alessandria 23/08/1829, 23/03/1849 Novara,

             11° Fanteria, Brigata Casale.

Soldati della Battaglia di Novara

La storia in breve è questa:

Siamo nel pieno della Prima guerra d'indipendenza Italiana.

Il 9 agosto 1848 era stato concluso il cosiddetto armistizio di Salasco che metteva fine temporaneamente alle ostilità tra il Regno di Sardegna e l'Impero d'Austria culminate con la vittoria austriaca nella battaglia di Custoza.

L'armistizio venne denunciato ufficialmente il 12 marzo 1849 con ripresa della guerra a partire dal 20 marzo.

Il 21 si svolge la battaglia di Mortara (vittoria austriaca).

La notizia della sconfitta arriva al comando piemontese all'una del mattino del 22. Alle ore 3 viene tenuto consiglio di guerra (presente il re di Sardegna Carlo Alberto) e viene deciso il ripiegamento di tutto l'esercito a Novara. 
Tra le 3-4 del mattino dello stesso giorno il ripiegamento su Novara ha inizio.

La battaglia di Novara (detta anche battaglia della Bicocca, dal nome del sobborgo sud-est della città dove avvennero gli scontri più importanti) ebbe luogo a partire dal mattino del 23 marzo 1849, fu lo scontro decisivo della Prima guerra d'indipendenza italiana e si concluse con la completa vittoria dell'esercito austriaco guidata dal maresciallo Josef Radetzky.
Le perdite furono pesanti da ambo le parti: 2.392 morti, feriti e prigionieri fra i piemontesi
e 3.223 per l'esercito austriaco. 

Angela Fabbri

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