Il mio racconto "Un Natale davvero speciale" è entrato a far parte dell'antologia Racconti per il Natale 2015 - La magia dello spirito natalizio" della Casa Editrice MonteCovello, e inserito nella Collana Multitalent. Non so se otterrà un premio, ma sono felice di aver partecipato, in quanto parte del ricavato va a Save the Children, per il sostegno a distanza di una bambina.
Ecco la copertina
E l'attestato di riconoscenza che mi è stato conferito.
Il mio racconto è già stato pubblicato su Le Pagine del Natale 2013 dalla Casa Editrice Gli Occhi di Argo di Agropoli. Inoltre, quello stesso anno è apparso anche sul Bollettino Parrocchiale del Santuario di S. Teresa del Bambino Gesù di Legnano (Mi)
Ed è il seguente:
Un Natale davvero speciale
OGGI:
Alina si trova sola a dover accudire a tre
bambine, le sue figlie di cinque, tre e un anno. Accadde quello che succede
sempre più spesso.
IERI:
Suo marito Adan partì dall’Albania verso
l’Italia, in cerca di lavoro, trovandolo presso un’impresa edile. Dopo qualche
tempo, si fece raggiungere da sua moglie con le figlie Adana e Argjela e,
baraccati in una fabbrica in disuso, si arrangiarono come poterono, in quegli
stanzoni nei quali altri disperati condividevano gli stessi spazi. Non vi era
riscaldamento, né acqua potabile, né luce. Sempre meglio che dormire
all’addiaccio. La paga di Adan non copriva che una parte di quanto occorreva
per la sopravvivenza della sua famigliola, così la sua famiglia riceveva un
pasto caldo presso la mensa della Caritas, oltre ad indumenti e coperte. Per
quattro bocche da sfamare, non bastava. Inoltre era in arrivo la terza figlia.
Adan lavorava soprattutto in estate, quando i cantieri erano in piena attività,
ma un malaugurato giorno, qualcosa non andò per il verso giusto. Il ponteggio
sul quale Adan era salito, crollò. Per l’albanese non ci fu scampo.
Arrivò l’inverno, nacque Alena e in quel
capannone dismesso, il freddo era insopportabile e ogni sorta di malattie in
agguato. Un’anima buona mise a disposizione due locali modestamente arredati.
Le piccole furono accolte al nido e scuola per l’infanzia, così durante il
giorno la mamma poteva lavorare come colf. Ma la sera, quando Alina rientrava
in casa con le figlie, la solitudine e il dolore l’assalivano con prepotenza.
L’assistente sociale s’impegnò come poteva, ma nessuno dona mai il cuore per
intero.
OGGI:
Natale è alle porte, bussa a quelle di tutti come
all’uscio di Gemma. Lei sta pensando ai regali, agli addobbi, al pranzo
speciale, come tutte le madri di famiglia. Da anni è persuasa che il Natale
abbia perso la sua vera configurazione.
Oramai è solo una sarabanda di gesti inutili. Gemma ebbe un’idea che
spera condivisa dalla famiglia.
Il giorno è giunto, tutto è pronto. La tavola
imbandita, sotto l’albero, una quantità di pacchetti luccicanti. Creata
l’atmosfera, mancano solo gli ospiti. Gemma sale in auto e percorre qualche
chilometro. Suona al campanello, e un vociare di bimbi giunge alla porta.
-
Ciao Alina, scusami tanto, ma ho bisogno di te.
-
Oggi è Natale, signora Gemma, devo lavorare anche in questo giorno?
-
Forse…
-
Ma…e le bambine?
-
Portale con te, chiudi l’uscio e andiamo.
Arrivata a casa, Gemma
apre la porta e…sorpresa! Tutti i presenti corrono incontro ad Alina e alle
piccole, che coccolano subito. La giovane albanese rimane impettita poi chiede:
-
Da dove devo cominciare?
-
Coll’andare in bagno a lavare le manine alle bimbe e poi…a tavola!
Le bambine non avevano
mai visto un albero di Natale e neppure il presepe. Mille domande, tante risposte.
Finito il pranzo, e
consumato il dessert, una vera novità per le bambine, Gemma dice alle piccole:
-
Andate sotto l’abete, quei pacchetti sono per voi.
-
Ma, signora Gemma – interviene Alina – quali?
-
I regali sotto l’albero di Natale sono TUTTI per voi.
Gemma era certa che Adana,
Argjela e Alena non avessero mai avuto giocattoli, inadeguati alle possibilità
economiche della mamma, e neppure avessero mai indossato un abitino nuovo, ma
solo quelli usati, che ricevevano dalla Caritas. Non mancava neppure una busta,
contenente del denaro, per Alina.
-
E a voi nulla?
-
Il nostro regalo l’abbiamo già ricevuto. Siete voi il nostro dono
speciale! E’ leggere la felicità negli occhi delle tue bambine! Credimi, Alina,
è il Natale più bello che abbiamo trascorso da anni. E tutto per merito tuo.
Lo spirito del Natale non si riveste di luci
splendenti, di festoni luccicanti, e non si nutre di cibi opulenti. Il suo
significato più profondo è racchiuso in una sola parola:
AMORE.
Danila Oppio
Nessun commento:
Posta un commento